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Episodio #146
Soggetto:
Mike Sussman
Sceneggiatura: Brannon Braga
e Joe Menosky
Regia:
Allan Kroeker
- Data
stellare n.d. -
(Parte 1 di 2) -
Sette di Nove, per la prima volta, inizia a sognare
durante il ciclo di
rigenerazione: l'esperienza la turba, ma il Dottore la sprona ad
affrontarla senza timore e per analizzare meglio quello che le
accade dà a Sette uno strumento per monitorare i suoi sogni.
Tornata a rigenerarsi, l'ex drone si ritrova nello stesso sogno,
dove incontra Axum, un alieno che le sembra familiare: egli le
spiega che quello non è un sogno vero e proprio, bensì l'Unimatrice
Zero, cioè un luogo fisicamente irreale in cui, però, le menti
di alcuni droni - circa uno su un milione - si ritrovano
durante la rigenerazione e in cui possono riacquistare la loro
individualità, anche se, poi, durante la normale attività non
conservano memoria di quanto vissuto. Queste esperienze, però,
sono combattute dalla Collettività e la Regina Borg è
determinata a porre fine a queste "fughe oniriche" di alcuni dei
suoi droni: così non esita a smantellare quelli "malati" per
scoprire finalmente la frequenza in cui l'Unimatrice Zero
opera. Per questo Axum ha contattato Sette di Nove: ad ogni
drone scoperto, la Regina Borg si avvicina sempre più a trovare
la soluzione al suo problema. Sette espone la richiesta di aiuto
a Janeway che accetta: il piano è quello di inserire un
particolare virus nella Collettività che permetta ai droni dell'Unimatrice
Zero di mantenere l'individualità una volta concluso il
ciclo rigenerativo. La Regina Borg, consapevole del
coinvolgimento di Janeway a seguito di una visita del Capitano
nel sogno di Sette, cerca di dissuaderla dall'intromettersi
offrendole in cambio la tecnologia di transcurvatura: Janeway
rifiuta e decide di infiltrarsi in un Cubo per diffondere il
virus, ma il Capitano, Tuvok e B'elanna vengono presto scoperti
e assimilati dai Borg.
Collegamenti:
Star Trek VOY - Trenta
giorni (Thirty days)
Star Trek TNG -
L'attacco dei Borg, pt.2 (The best of both worlds II)
Commento: I Borg tornano
protagonisti di un finale di stagione a tre anni di distanza dall'ottimo "Il
patto dello scorpione", anche se, stavolta, il contesto sembra un po'
più deboluccio: in effetti, quello dei sogni dei droni non è esattamente
l'argomento più coinvolgente finora prodotto dagli autori, anche se la
"presenza scenica" dei Borg riesce a rendere appassionante pure un
argomento apparentemente non proprio esaltante come questo. Inoltre, ci
sono alcuni aspetti importanti, come il ritorno di Tom Paris al grado di
Tenente o come la distruzione del Delta Flyer (ero preoccupato che nella
serie non avessero ancora sfasciato navi simpatiche...). Però, ci sono
anche cose che non mi tornano granché. Primo, i Borg, un tempo in grado di
annientare 39 navi della Federazione a Wolf 359 con un unico Cubo, ora
paiono incapaci di mostrare lo stesso carisma nei confronti della sola Voyager; secondo, la
solita Janeway che, forse colta da delirio di onnipotenza, pensa di poter
entrare in un Cubo, fare come gli pare e andarsene senza che nessuno abbia
da ridire... Ripensandoci, però, è possibile che
si sia fatta assimilare apposta, in modo da trasferire anche alla
Collettività la sua innata capacità di perdere tempo e di imbarcarsi in
iniziative tanto inutili quanto rischiose...
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