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L'ALTRA FACCIA
DEL DIVERTIMENTO
Gardaland, gli animali
non si divertono
Nel delfinario cè troppo cloro, così i delfini
saltano di più e più in alto. E qualche volta muoiono...
n° 12 del 16.6.2001
Gardaland, un mito per le famiglie trentine. Ogni settimana alcune
centinaia di genitori vi portano bambini e ragazzi: adolescenti e ragazzi
costruiscono le loro prime avventure damore, gli adulti provano
a riscoprire il valore del gioco, del divertimento fine a se stesso. Una
famiglia vera, unita, non può pensare di poter evitare una gita
a Gardaland; del resto anche le scuole, troppe, vi organizzano gite che
vengono inserite in modo ufficiale nei programmi formativi dei nostri
ragazzi. In uno spazio ristretto, sicuro, privo di traffico, circondati
da una ricca vegetazione, i bambini possono immergersi nella giungla africana,
percorrerne i fiumi incrociando decine di animali-manichini semoventi:
muscolosi Tarzan si gettano tra le liane e addomesticano con prolungate
urla animali feroci. Tribù di primitivi, sempre armati e feroci,
con sguardi sullinebetito, rullano su tamburi o ballano scomposti
e goffi. Immediato il salto nella cultura, solo cento metri più
in là: la preistoria ed i dinosauri, le tombe egizie con orribili
e impossibili mummie che si muovono, i popoli dellAmerica centrale.
Spazio alla fantasia, poi, grazie ai corsari e ai loro vascelli, alla
eroica conquista del West passando accanto a lapidi forellate da proiettili,
fotografie in primo piano con la testa nella gogna e poi ancora, la conquista
dello spazio. Tanti giochi, avventure, ore di passeggio che non divertono
solo i bambini, ma anche gli adulti, fuggiti per un giorno dalla città
o dallalbergo di valle,che così ritrovano emozioni che credevano
perdute e scoprono che oltre le montagne esiste anche altro. E la
fiera del falso, del ricostruito, della banalità. Una fiera che
produce, reddito, lavoro, illusioni, quindi cultura. Le famiglie annegano
per un giorno in questa arena del divertimento: sta ai genitori il difficile
compito di riuscire a coniugare lo svago dei loro figli con riflessioni
che riguardino lambiente, la realtà storica, linsieme
del luogo. Ci sono anche spettacoli, eseguiti da professionisti, atleti,
ballerini, comici e
animali. F ra i percorsi dei corsari, pappagalli
di tutti i colori e dimensioni obbediscono ad ordini di un feroce corsaro
e a melodie musicali trasformandosi in piloti dauto e meccanici,
in ciclisti che pedalano lungo una corda sospesa e chiassose cocorite
che chiudono lo spettacolo arrivando in formazione da frecce tricolori.
I delfini, sempre dolci, sempre affascinanti e delicati nei movimenti,
capaci di trasmetterci emozioni con un semplice sguardo, saltano in formazione
sullacqua, passano nei cerchi, costruiscono gli spettacoli più
seguiti. Se per gli uomini la presenza negli spettacoli è una scelta
professionale e pagata, per gli animali le cose stanno diversamente: non
hanno avuto modo di scegliere il loro futuro, stanno vivendo in un acquario,
in sette vasche, e devono obbedire a ordini precisi, imposti. A questo
punto ladulto, e specialmente il genitore qualche domanda deve porsela,
specialmente quando viene a sapere che il Ministero dellAmbiente
da tempo impedisce a Gardaland di sostituire i delfini morti nel Palablu.
Morti sospette... Solo due mesi fa, il 5 aprile, la Commissione scientifica
Cites del Corpo Forestale dello Stato ha ritenuto che al Palablu
non sussistano i requisiti necessari per lacquisizione di altri
animali. Dalle verifiche della Commissione sono emerse lacune nelle condizioni
di mantenimento dei delfini e della qualità del trattamento sanitario.
Anche la magistratura veronese sta per portare a giudizio il presidente
di Gardaland Enrico Ghinato (oggi anche presidente di Union parchi di
Confindustria) assieme a due veterinari e due istruttori: laccusa
per i dipendenti è preoccupante: maltrattamento di animali. Inchiesta
e diniego del Ministero sono partiti da tre morti sospette di delfini.
Romeo è deceduto per necrosi epatica, Violetta causa la spina dorsale
spezzata e Hector per un infarto al miocardio. Poi è sopraggiunta
una nuova morte, quella di Amada. Sembra che i delfini e le otarie vivano
in condizioni difficili nonostante limpianto sia di recente realizzazione
e costato ben sette miliardi di lire. Già nel 1997 un veterinario
istruttore scriveva di allenatori senza etica professionale ed esperienza
e denunciava uneccessiva presenza di cloro nelle vasche. Il cloro
danneggia gli animali, ma proprio perché li irrita essi saltano
con maggiore frequenza e più in alto. I troppi spettacoli, scriveva
il veterinario Guglielmo Lopez, finiranno per provocare danni irreversibili
agli animali. Poco dopo il veterinario se ne andò da Gardaland.
Violetta era incinta e fu costretta ad esibirsi ugualmente: il 18 settembre
1999 morì annegata causa la spina dorsale spezzata dagli sforzi.
Un fatto grave, innaturale, clamoroso, chiaramente riconducibile direttamente
o indirettamente a responsabilità umane - scriveranno i periti
incaricati dai magistrati: il delfino potrebbe essere stato colpito da
un corpo rigido allungato. Le escoriazioni presenti sul corpo infatti
non erano usuali e dovute a lotte fra gli animali. I periti disegnavano
insomma un quadro di cattiva gestione del delfinario, che produce
disagio, sofferenza e unintensità di lavoro eccessiva: questi
fattori di pericolo permangono per tutti gli animali presenti nel Palablu.
E partendo da questi fatti che si spiega la mancata autorizzazione
allinserimento di altri animali da parte del Ministero dellAmbiente.
E quindi bene ed utile che i genitori, gli insegnanti e tutti gli
adulti che passano con bambini o ragazzi da un divertimento allaltro
dentro Gardaland riflettano sulla situazione degli animali presenti, su
come stanno vivendo, attraverso quali vie si costruiscano gli spettacoli
con animali: le emozioni che ci saranno trasmesse saranno certamente più
complete, anche se probabilmente spiacevoli, e potrebbero mettere in discussione
lesito di una gita da cui ci si attendeva evasione e serenità.
Tanto da portarci a riflettere su tutto linsieme del circo Gardaland
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