Regia:

Sceneggiatura:

Musiche:

Produzione:

Distribuzione:

Ferzan Ozpetek

Gianni Romoli e Ferzan Ozpetek

Andrea Guerra

R&C Produzioni

Medusa

Le Fate Ignoranti

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Luoghi

AMBIENTAZIONE

"Le Fate Ignoranti” è soprattutto un film di luoghi che rasenta il didascalismo più spinto.

Il primo luogo è il quartiere Ostiense a Roma, architettonicamente inconoscibile, il Gazometro, i Mercati Generali, Porta S. Paolo, Case Popolari e Fatiscenti, Palazzoni ad uffici anni ’70, monumenti della Roma Industriale.

Il secondo luogo è quello che apre il film, la Centrale Montemartini. Lì la pellicola di Ozpetek si apre inquadrando una statua romana scelta non a caso, visto che si tratta del giovane Antinoo, favorito del bisessuale Imperatore Adriano e originario della Bitinia, una zona compresa nell’attuale Turchia e luogo di origine di Ozpetek.

Il terzo luogo è la casa di questa coppia. Una villa anni ’80 nello stile e nel “Non Luogo” rispetto alla città (e quindi – suggerisce Ozpetek – alla vita che scorre perché la coppia osserva dal giardino di casa scorrere nel fiume vero, l’Aniene).

Il quarto luogo è la casa di Stefano Accorsi, una casa “aperta” nel pieno del cuore popolare dell’Ostiense. Questa casa è dominata dal colore e dagli oggetti, dall’espressione artistica ed emotiva, dai sentimenti, dalle trasgressioni e dalla socialità anche politica con il finale sul tetto dello stabile a preparare degli striscioni per Gay Pride 2000 a Roma (partenza proprio dal quartiere Ostiense!).

[Dario Morgante]

Mercati Generali

Porta S. Paolo

Ex Centrale Montemartini

Vista panoramica Piramide Caio Cestio

Ozpetek vive a Roma da quando aveva 17 anni e nel film riprende, nell’appartamento di Stefano Accorsi, col luminoso terrazzo che si affaccia sul quartiere, la terrazza di casa sua luogo in cui – dice il regista – si tengono colazioni domenicali con gente di razza e sesso diverso. Molte scene del film si svolgono anche ai mercati generali, un pezzo di Roma in cui si mescolano etnie, rendendo questo rione vivo e familiare. Durante la notte, i mercati generali si animano di gente che carica e scarica la merce dai camion ed è in quest’atmosfera che avverrà il primo incontro fra Margherita Buy e Stefano Accorsi.

Il film è dunque un’autentica dichiarazione d’amore per Roma e per il quartiere Ostiense, dove il regista vive da 25 anni. La scenografia intimista di Bruno Cesari (oscar per “L’Ultimo Imperatore” e candidato alla statuetta due anni fa per “Il talento di Mr. Ripley”) costruisce il set principale in un’immensa terrazza romana che racchiude otticamente i confini di un mondo ideale di anticonformismo e libertà fisica e mentale, ed affresca stralci dei Mercati Generale e della stazione Ostiense.

Una Roma calda e un ambiente che tradisce l’affezione del regista che per il suo primo film totalmente italiano, è voluto andare sul sicuro nel raccontare i luoghi, suoni e profumi che conosce molto bene.

Nel primo decennio del secolo lungo la via Ostiense si collocano gli impianti della Società Anglo-Romana con le officine per il gas. Tra il 1911 e il 1913 il comune costruisce la Centrale Termoelettrica Montemartini, una volta centrale elettrica antiguerra, poi deposito di reperti archeologici della Sovrintendenza ai Beni Culturale del Comune di Roma, ora una via di mezzo tra quel deposito e un moderno museo e spazio espositivo di ispirazione europea. Di fronte, dal 1922 esistono anche i Mercati Generali che oltre le normali funzioni commerciali includono i frigoriferi, i magazzini e gli uffici annonari e bancari. La struttura, ormai ottantenne, è destinata alla dismissione causata dal traffico della zona in cui sorge. Questo è lo scenario de “La Fate Ignoranti”.

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