"Editoriale"
In questo breve spazio parlarerò del futuro che i chimici e i fisici stanno preparando per noi.
La domanda che ci si pone istantaneamente, riferendosi all'argomento in gioco, è: "Scienza o
Fantascienza?". La mia risposta è: "Ai posteri l'ardua sentenza!" (scusi Manzoni),
sicuramente la prospettiva offerta, dalla realizzazione pratica di una teoria di un fisico
polacco, è allettante ma è scientifico solo un fenomeno riproducibile, descrivibile
matematicamente; è meglio, quindi, non esaltarsi troppo. Il riferimento più immediato è
rivolto all'inizio degli anni novanta, quando un gruppo di fisici giapponesi divulgò la notizia
di aver scoperto le "chiavi" della fusione fredda.
A Dubna, in Russia, nel 1999 è stata realizzata l'utopia di Adam Sobiczewski, fisico
polacco, che nel 1966 ha previsto nell'atono con 114 protoni (114 protoni, 184 neutroni)
l'elemento transuranico per eccellenza.
La prima reazione sarebbe, ironicamente:
Invece il fisico polacco plasmò quella particella indivisibile assente da tutti i sistemi
periodici, ma di grandi proprietà, perché non ancora realizzata.
Sobiczewski pubblicò il suo lavoro come risultato di una serie impressionante di astrattismi
matematici; però dopo molta matematica e ancor più ipotesi si arrivò a "dar vita",
in via del tutto teorica ovviamente, ad un elemento, il 114, che potenzialmente risolverebbe
molti problemi energetici e non solo.
Secondo Yuri Oganessian, direttore del team che nel 1999 è riuscito a realizzare
praticamente l'elemento 114, seppur per pochi millesimi di secondo, il materiale che deriverà
da questo elemento ci permetterà di costruire una batteria del peso di pochi chili che portata
nello spazio potrebbe alimentare autonomamente una delle stazioni spaziali, che verranno
mandate in orbita nei prossimi decenni, per un intero lustro.
Nelle prossime pagine cercherò di spiegare le note fondamentali riferite all'elemento
"magico" ancora, forse per scaramanzia, senza nome.
Concludo questo breve "editoriale" con i migliori auguri ad Oganessian e a tutti gli scienziati
del mondo impegnati in questo campo.
Valerio D'Alessandro