Il Tema Principale
Nel primo secolo avanti Cristo gli alchimisti egiziani cercavano la pietra filosofale, che
avrebbe dovuto trasformare i metalli in oro. Oggi gli scienziati, dopo essere padroni della
struttura standard dell'atomo, danno la caccia ad una sostanza altrettanto favolosa: un
elemento che non esiste in natura ma che una volta costruito in laboratorio si dovrebbe
mostrare stabile e possessore di caratteristiche del tutto nuove.
Gli elementi chimici presenti sulla terra sono appena 92; gli altri conosciuti, e presenti sulla
tavola periodica, sono instabili.
Gli atomi di quegli elementi, detti instabili, decadono spontaneamente in altri atomi più
leggeri, in un tempo che va dalle frazioni di secondo degli elementi più pesanti creati negli
ultimi anni nei laboratori, come l'uninnilio o l'unununio, ai 35 mila anni del plutonio 239.
Gli elementi con oltre 100 protoni e gli elementi che hanno un numero di protoni di gran
lunga superiore a quello dei protoni vengono, per tanto, inseriti in quello che viene detto
"l'oceano di instabilità" della tavola periodica.
In ogni oceano che rispetti, però, è presente almeno un'isola che in questo caso viene detta
"isola di stabilità". La domanda che sorge spontanea è: "Ma che l'isola d'instabilità non
sia deserta in una zona nevralgica?"… la risposta che "sorge spontanea" è: "Possiamo
solo sperare che non lo sia!"