La voce che nell'ombra corre nella città
(dall'Antigone
di Sofocle: dialogo tra Emone, promesso di Antigone, ed il padre Creonte)
![]() Emone: Padre io non posso dire se non parli secondo giustizia, ma altri lo dicono ed io ne vengo a conoscenza perché davanti a te hanno paura a parlare: i cittadini di Tebe piangono nella donna che muore nel modo più doloroso e per le azioni più nobili che possano pensarsi, la persona meno degna di morire e la più pura di ogni altra donna. Questa é la voce che nell'ombra corre nella città.(dialogo tra Antigone, rea confessa di violazione dell'editto, ed il re Creonte) [....] Creonte: Solo tu di tutto il popolo di Tebe sei colei che si accorge di questo Antigone: Vedono anche loro, é solo per tua paura che tacciono. Creonte: Non ti vergogni di avere pensieri così lontani da quelli degli altri? La voce che nell'ombra corre nella città é la voce
dei sentimenti, che ritiene Antigone la più giusta tra i cittadini
di Tebe, ma che deve tacere per timore del potere.
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![]() Qualche volta i nostri pensieri sono "pensieri lontani" rispetto a quelli più convenienti (che attengono alle convenzioni sociali): sono quelli che hanno origine nei sentimenti che ci portano e condividere l'esperienza umana di altri uomini, quelli da cui si sviluppano le forze di coesione: le stesse che Antigone chiamava legami d'amore contrapposti ai legami d'odio su cui fondava la legge di Creonte, la legge che aveva portato due fratelli a morire uccisi da parti opposte delle mura della città. |