La voce che nell'ombra corre nella città

(dall'Antigone di Sofocle: dialogo tra Emone, promesso di Antigone, ed il padre Creonte)
 

Emone: Padre io non posso dire se non parli secondo giustizia, ma altri lo dicono ed io ne vengo a conoscenza perché davanti a te hanno paura a parlare: i cittadini di Tebe piangono nella donna che muore nel modo più doloroso e per le azioni più nobili che possano pensarsi, la persona meno degna di morire e la più pura di ogni altra donna. Questa é la voce che nell'ombra corre nella città.(dialogo tra Antigone, rea confessa di violazione dell'editto, ed il re Creonte) [....]
Creonte: Solo tu di tutto il popolo di Tebe sei colei che si accorge di questo 
Antigone: Vedono anche loro, é solo per tua paura che tacciono.
Creonte: Non ti vergogni di avere pensieri così lontani da quelli degli altri?

La voce che nell'ombra corre nella città é la voce dei sentimenti, che ritiene Antigone la più giusta tra i cittadini di Tebe, ma che deve tacere per timore del potere. 
Antigone proclama che la voce dei sentimenti é più forte della legge dello Stato, che la pura ragione non può comprendere i sentimenti.
Così il nostro rapporto con la città non dipende solo dalla buona o cattiva amministrazione, dalla efficienza o inefficienza delle strutture, ma dai sentimenti che essa suscita in noi: le cose importanti che riguardano la persona si sentono, non possono essere apprese attraverso la pura ragione.

Se la città ci accoglie e ci protegge oppure ci respinge e ci é ostile, se le persone che si occupano di noi, in famiglia o nelle istituzioni, ci accettano e condividono le nostre fatiche e le nostre preoccupazioni, se abbiamo stima e fiducia degli altri ed in noi stessi, se tutta la nostra persona per intero é accettata da noi e dagli altri, tutto questo appartiene alla sfera del sentire, ed é ciò che ci convince all'impegno e alla responsabilità: verso noi stessi, verso gli altri. 
Qualche volta i nostri pensieri sono "pensieri lontani" rispetto a quelli più convenienti (che attengono alle convenzioni sociali): sono quelli che hanno origine nei sentimenti che ci portano e condividere l'esperienza umana di altri uomini, quelli da cui si sviluppano le forze di coesione: le stesse che Antigone chiamava legami d'amore contrapposti ai legami d'odio su cui fondava la legge di Creonte, la legge che aveva portato due fratelli a morire uccisi da parti opposte delle mura della città.

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