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Finalmente tutto assume i crismi dell'ufficialità:
le elezioni regionali dell'ormai imminente 11 novembre 2001
metteranno nuovamente l'uno contro l'altro il leader della
c.d. Casa delle Libertà, Michele Iorio, e quello della
coalizione di centrosinistra più Rifondazione Comunista,
Giovanni Di Stasi.
Si tratta dunque di un film al quale la platea ha già
assistito lo scorso anno, allorché fu Di Stasi a prevalere,
sostenuto dai partiti dell'Ulivo più Rifondazione Comunista.
Tuttavia, come appare noto anche ai muri, l'incapacità
di saper perdere evidenziata dal leader della coalizione di
centrodestra, condusse quest'ultimo ad intavolare una serie
di ricorsi elettorali che sfociarono molto sorprendentemente
nell'annullamento della proclamazione degli eletti, e quindi
sancirono il ritorno alle urne per l'elettorato molisano.
Non c'è dubbio che la nostra regione si presenti come
la cenerentola d'Italia sotto molteplici aspetti, non ultimo,
anche quello squisitamente politico.
E' fin troppo evidente come in passato le commissioni elettorali
istituite presso le cancellerie dei tribunali non sempre abbiano
svolto con diligenza i dovuti controlli sulle firme raccolte
ai fini della presentazione delle liste di candidati; non
solo, ma, alla fine di una querelle elettorale durata anche
troppo a lungo, al punto di trasformarsi in uno di quei serial
televisivi degni della
"civile e non violenta America",
il conto lo hanno pagato gli eletti, i cittadini elettori,
l'economia già fragile e precaria della Regione Molise,
la produzione legislativa regionale, ma non le commissioni
elettorali.
Così, in maniera alquanto beffarda, ci apprestiamo
a tornare alle urne nella consapevolezza della irregolarità
formale di alcune firme raccolte lo scorso anno, ciò
che poi ha reso appena insufficiente il numero delle firme
valide apposte dai sottoscrittori e fornì lo spunto
al TAR prima ed al Consiglio di Stato poi per annullare le
regionali dell'aprile 2000.
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Ufficio Stampa
Prc Palata
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