Chiesa
della SS. Trinità e Ospizio de' Pellegrini (Book
9) (Map
C3) (Day 7) (View D8)
(Rione Regola)
In this page:
The plate by Giuseppe Vasi
Today's view
A fine Palace
S. Salvatore in Onda
The Plate (No. 176)
For centuries pilgrims could rely on this hospital. At Easter Italian
pilgrims were entertained for three days and foreigners for four. The view is taken from the green dot in the 1748 map below.
In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Part of Palazzo del Monte di Pietà;
2) Street leading to Ponte Sisto;
3) Street leading to S. Paolo alla Regola.
The map shows also 4) SS. Trinità dei Pellegrini; 5) S. Salvatore in Onda.
Today
The church façade has been slightly altered at the top, the hospital
has lost the coats of arms but overall we see what Vasi saw.
A fine Palace
This building was part of Monte di Pietà and it was altered in the XIXth century. In my background
the entrance to the southern side of the Monte di
Pietà which is opposite the church.
S.
Salvatore in
Onda
The plate mentions the street leading to Ponte
Sisto, Via dei Pettinari (carders). The little church of S. Salvatore
in Onda is very old, altough the façade was rebuilt in the XIXth century.
Onda means wave, so most likely the church got this name because, being
so close to the river, it was often flooded.
Excerpts from Giuseppe Vasi 1761 Itinerary related to this page:
Chiesa di s. Salvatore in Onda
L'anno 1620. da Cesareo della nobilissima famiglia Cesarini fu eretta questa piccola chiesa, che
dalle acque del vicino Tevere, che spesso l'inondavano, prese il suo nome. Vi stettero sul
principio i frati di s. Paolo primo Eremita; ma poi nell'anno 1434. fu conceduta al Procuratore
Generale de' frati Conventuali, il quale ha rifatto il convento, e riattata la chiesa nella miglior maniera.
Quindi proseguendo il cammino si vede a destra la
Chiesa della ss. Trinità ed ospizio per i Pellegrini
San Filippo Neri unito con alcuni Preti, e secolari dette principio alla grande opera dell' Ospitalità nella
chiesa di s. Salvatore in Campo, formando una confraternita sotto il titolo della ss. Trinità, e per esercizio
di carità verso il prossimo, elessero di dare sollievo a' poveri pellegrini, che vengono a visitare i
Santuarj, di Roma; tanto più che si avvicinava l'anno del Giubbileo, e perciò presero in affitto una
casa, in cui con carità somma ricevevano tutti, e lavando loro prima i piedi, ad essi davano da mangiare,
e da dormire per tre giorni. A quest'essempio si mossero altre persone pie, ed altresì lo stesso
intrapresero le donne verso le pellegrine, dando per tal effetto una casa D. Elena Orsina dama
Romana; e continuandosi sempre con fervore quest'opera di misericordia, l'an. 1558. fu loro
conceduta da Paolo IV. la chiesa di s. Benedetto in Campo, che quivi era; ma poi rendendosi
angusta alle sagre funzioni, che facevano que' fratelli, nel 1614. fu fatta di nuovo la chiesa con
magnifico disegno di Paolo Maggi: il prospetto però è di Francesco de' Santi. Fra le pitture, che
ornano questa evvi nell'altare maggiore il celebre quadro della ss. Trinità dipinto da Guido Reni,
e fra le sculture la statua di san Matteo Ap. opera di Copè Fiammingo, ed altre sculture rimarchevoli
con metalli dorati sono nel primo refettorio dell'ospizio. La memoria di Urb. VIII. fu modellata dal
Bernini, quella di Clemente X. dall'Algardi, il quale fece ancora il busto di s. Filippo Neri,
evvi ancora quella di Clemente VII. e di Clemente XI. e quella di Benedetto XIV. come benefattori.
Oltre i pellegrini si ricevono in questo ospizio i poveri convalescenti, che escono dagli spedali,
alimentandoli bene per tre giorni, e più ancora le bisognasse. Nell'oratorio segreto, in cui i fratelli sogliono
fare le loro funzioni, vi si predica in ogni sabato agli Ebrei da un religioso Domenicano.
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