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Chiesa e Monastero di S. Chiara (Book 8) (Map C2)  (Day 4) (View C7) (Rione Pigna)

In this page:
 The plate by Giuseppe Vasi
 Today's view
 House of S. Caterina
 S. Maria sopra Minerva
 Chiostro della Minerva
 Accademia Ecclesiastica

The Plate (No. 156)

S. Chiara

The coat of arms of Gregorius XIII is clearly visible on the façade of the church of S. Chiara which was originally intended for hosting converted people (Neofiti). Gregorius XIII was also the founder of a large hospice (Collegio de' Neofiti) having the same purpose. The view is taken from the green dot in the 1748 map below. In the description below the plate Vasi made reference to: 1) House of S. Caterina; 2) Palazzo Fonseca. The small map shows also 3) S. Chiara; 4) S. Maria sopra Minerva; 5) Accademia Ecclesiastica; 6) Convento della Minerva.

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Today

Today

The church has been so widely modified that it bears no resemblance at all to the old building. As usual the square is much smaller than it looks in the plate.

The Church and the house of S. Caterina

The church and the house of S. Caterina

In 1855 the roof of the church collapsed and the church and the nearby monastery were completely rebuilt. In 1885 a new façade was designed by Luca Carimini in a sort of early Renaissance style. On the contrary no changes for the XVIIth century entrance to the little house where S. Caterina died.

S. Maria sopra Minerva

The map of Nolli and S. Maria sopra Minerva

A look at the detailed grand map by Nolli (presented by Casali) helps in understanding the location of the plate:  S. Chiara is 873 and the house of S. Caterina is 841: at the end of the street there is the church (844) of S. Maria sopra Minerva (note in the map N. 876: it is Arco della Ciambella). Behind the simple façade (with the coat of arms of Pius V) there is one of the most interesting churches of Rome. Here are buried many popes and among them Paulus IV whose coat of arms you can see only in this church, because at his death the Romans destroyed all signs of his pontificate.

S. Maria sopra Minerva

Here above three interesting monuments:
a) Monument to Andrea Bregno which provides a lot of insights in Renaissance culture. This sculptor and architect had a leading role in Rome at the end of the XVth century. From the inscription we learn that he was born near Como, a town in northern Lombardy with a long tradition of stone-cutting and sculpture. From the inscription we also learn that his art could be compared to that of Polycletus, the Greek artist known for his statues of athletes. Bregno had a collection of Roman statues (which often were copies of Greek originals), including the Torso del Belvedere, a bust studied by all Renaissance artists. Neither the inscription, nor the monument have any religious references: at the end of the XVth century the Italian (upper) society was very remote from religious thoughts. The monument is decorated with candelabra the name given to the Roman decorations found in those years in many monuments (chiefly in the Domus Aurea), and with symbols of Bregno's profession (compasses, plumb-lines).
b) Monument to Giovanni Vigevano. It's a very early work by Gian Lorenzo Bernini. The academic structure of the bust is broken by the hand which adds energy to the determined look of the represented character. You may wish to see a later work by Bernini in S. Maria sopra Minerva: the monument to Maria Raggi.
c) Charity by Antonio Raggi. Antonio Raggi (from Como) was one of the many sculptors who worked for Bernini. He is regarded as the best follower of Bernini's style. The Monument to Cardinal Pimentel in S. Maria sopra Minerva was designed by Bernini, but executed by Raggi, Ercole Ferrata and Giovan Antonio Mari.


The Elephant

In the little square Bernini erected the smallest obelisk of Rome on top of an elephant (a work by Ercole Ferrata). Here you see it from the back (behind the obelisk Palazzo Fonseca, now a hotel). For a frontal view see my page on Alexander VII and to see all the obelisks of Rome click here.

Chiostro della Minerva

Convento della Minerva

In 1870 the large Dominican monastery adjoining the church was confiscated by the Italian Government. Only a small part of it including a Renaissance cloister was returned to the Dominicans in 1930. The cloister has a very richly painted decoration with portraits of prominent members of the Dominican orders surrounded by rather frivolous frames. In addition it has two very tall palms!

Accademia Ecclesiastica

Accademia Ecclesiastica

The palace opposite S. Maria sopra Minerva hosted the Ecclesiastical Academy, an institution which provided a high level education to the children of the richest families. It still belongs to the Holy See, but the façade shows a XIXth century face-lift. The XVIIIth century decoration survives in two windows on the right side of the building. Piazza S. Maria sopra Minerva offers a fine view over the Pantheon, (until 1882 the view was impaired by houses built next to the temple, see the 1748 small map).

Excerpts from Giuseppe Vasi 1761 Itinerary related to this page:


Chiesa e Convento di s. Maria sopra Minerva
Nella strada a destra del Panteon corrisponde questa chiesa colla sua piazza, nella quale si vede un piccolo obelisco egizio trovato nel giardino del convento, ed era uno di quelli del suddetto tempio di Iside. Dal Bernini fu alzato sul dorso di un elefante per ordine di Alessandro VII. l'anno 1667. alludendo alla prudenza della ss. Vergine. Questa chiesa porta un tal nome, perchè edificata sopra il tempio di Minerva, e fu posseduta insieme con il convento, benchè in forma assai più piccola, dalle Monache, come dicemmo, venute dalla Grecia, subito che capitarono in Roma; ma poi passate in quella di campo Marzio, circa l'anno 1370. la cederono ai frati Domenicani, i quali coll'elemosine de' benefattori la riedificarono con magnificenza, benchè alla gotica. Sono bensì in questa delle pitture, e sculture di somma considerazione, e però se non rincresce al gentilissimo mio Lettore vorrei farne una ricerca particolare. Nella prima cappella a destra il s. Lodovico Domenicano è del Baciccio; la cappella, che siegue di s. Rosa, è tutta dipinta da Lazzaro Baldi, ed il s. Pietro mart. è di Ventura Lambert; le pitture laterali però sono di Batista Franco, e le superiori del Muziano. La cappella passata la porticella, dedicata alla ss. Nunziata è tutta dipinta da Cesare Nebbia; la statua però di Urbano VII. è di Ambrosio Malvicino, la cappella, che siegue dell'Aldobrandini tutta ornata di marmi, e statue, è disegno di Giacomo della Porta: il quadro sull'altare è l'ultima opera fatta da Federigo Baroccio; le pitture sulla volta sono di Cherubino Alberti; la statua del Papa colla giustizia, ed il s. Pietro, ed il s. Paolo sono d'Ippolito Bazio; la statua della Religione ed un putto assai bello sono di Stefano Mariani; li due Angioli sull'altare, del Malvicino; le sculture nell'altro deposito sono di Stefano Maderno, e gli altri d'altri.
Il ss. Crocifisso di rilievo nella cappelletta della crociata, è opera di Giotto Fiorentino, e li due putti di metallo nel deposito vicino sono di Taddeo Landini; la cappella, che siegue è dipinta da Filippo Lippi; la volta però è di Raffaellino del Garbo, e la ss. Nunziata si crede opera del B. Gio. da Fiesole Domenicano. La statua di Paolo IV. di marmo fatta di vari colori è di Giacomo, e Tommaso Casignola; il quadro nella cappella, che siegue è di Carlo Maratti, e le pitture in alto sono del Baciccio, e li busti di marmo di Cosimo Fancelli. Li 15. misteri dipinti nella cappella del Rosario sono di Marcello Venusti, e li fatti di santa Caterina da Siena, di Giacomo de' Vecchi; la Coronazione però è di Carlo Veneziano, e l'immagine della ss. Vergine sull'altare si crede del suddetto B. Gio. da Fiesole. Perchè s. Caterina da Siena, in vita spesso visitava con devozione questa santa Immagine, il di lei corpo fu posto sotto l'altare medesimo. La statua della ss. Vergine, che sta appoggiata al pilastro dell'altare maggiore è opera di Francesco Siciliano; li depositi di Leone X., e di Clemente VII. posti nel coro sono di Baccio Bandinelli; la statua però di Leone è di Raffaello di monte Lupo, e quella di Clemente di Baccio Bigio.
L'ammirabile statua di Gesù Cristo in piedi posta nell'altro pilastro è opera del Buonarroti. Nella cappella, che siegue, perchè serve di passagio, solamente vi sono tre depositi ai Cardinali, ma ornatissimi; quello sopra la porta è disegno del Rinaldi, la statua di mezzo è di Ercole Ferrata, la Carità, di Filippo Romano; la Religione di Monsù Michele, l'altra di Francesco allievo del Ferrata, e quelle a sedere del Fancelli, e del Rossi; l'altro deposito colla statua a giacere è disegno di Giacomo della Porta, e la statua fu scolpita da Silla da Vingiù; l'altro incontro è disegno del Bernino; la statua però della Carità è di Antonio Raggi, l'altra del Mari, ed il resto di Ercole Ferrara, e d'altri. Il quadro della Maddalena nella cappella, che siegue è di Francesco Pavone, ed il s. Giacinto nella cappelletta incontro, di Ottone Padovano. La cappella di s. Domenico ornata di maravigliose colonne fu terminata dal Raguzini per ordine di Benedetto XIII. la statua, e bassorilievo del cui deposito sono opere di Carlo Melchion. Il s. Pio V. dipinto nella cappella, che siegue, è di Andrea Procaccini, ed il deposito, che sta incontro, è disegno del Bernini; quello però nella nave con due medaglie è disegno di Pietro da Cortona; il s. Giacomo nell'altra cappella è del Venusti; il s. Vincenzo Ferrerio di Bernardino Castelli; il san Gio: Batista del Nappi; la Maddalena nell'ultima cappella del suddetto Venusti, e i depositi ne' pilastri della nave di varj. Nella sagrestia vi è un Crocifisso dipinto da Andrea del Sarto, e varie pitture dello Speranza, e d'altri sono nella volta. Le pitture a fresco nel chiostro sono di Gio. Valesio, cioè la santissima Nunziata, il s. Pio V., e la battaglia; Giuseppe Paglia vi dipinse la Presentazione; e la Visitazione, Gio. Antonio Lelli; le altre pitture sono del Nappi e d'altri. E' maravigliosa dopo la Biblioteca Vaticana, la libreria di questi Religiosi e si tiene aperta per pubblico comodo delli studiosi, e letterati: la statua di s. Domenico nel dormitorio è opera in stuco dell'Algardi.
Incontro a questa chiesa evvi il nobilissimo collegio dell'Accademia Ecclesiastica, volgarmente detto de' Pizzardoni.
Chiesa e Monastero di s. Chiara
Fu questo monastero eretto circa l'an. 1563. da Pio IV. per le donne convertite a penitenza; ma poi nell'anno 1628. trasferire queste al monastero nella lungara, quivi succederono le fanciulle oneste e civili sotto la regola di s. Chiara. La chiesa fu fatta col disegno del Volterra, e fu dedicata alla Santa fondatrice. In questo monastero si vedono altre rovine dell'accennate terme di Agrippa; ed incontro l'
Oratorio di s. Caterina da Siena
Perchè quì abitò per alcuni anni s. Caterina da Siena, e vi morì fuvvi eretto un piccolo monastero di religiose Domenicane, e vi durò fino al Pontificato di s. Pio V. sotto il quale fu principiato il monastero sul monte Magnanapoli, ed essendo quelle ivi trasferite, fu quivi istituito il collegio per i Neofiti; ma essendo poi anche questo passato presso la chiesa di s. Maria ai Monti, la Confraternita della santissima Nunziata vi eresse l'archivio e residenza per li ufiziali della grande opera pia, che esercita, cioè di dare ogni anno la dote a centinaja di zittelle povere. Si conserva però la memoria della Santa in una nobile cappelletti ornata di marmi e pitture, della quale tiene cura la medesima confraternita. Nel cortile si vede un antico sarcofago di marmo molto grande.

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