CIC: di tutto, di più.
Il CIC cresce, cresce, cresce… e così diventa adulto. Adulto vuol dire che inizia a svolgere bene il suo compito che è quello di rappresentare, all’interno della scuola, una ulteriore possibilità di dialogo tra studenti e docenti. Un luogo nel quale si coopera alla realizzazione di tante iniziative volte alla crescita e allo svago di ciascuno, nel rispetto di tutti. La scuola diventa così un luogo vivo, nel quale venire volentieri, dove non si studia soltanto, ma si "vive" un tempo meraviglioso della propria vita.
Alcune delle "cose" fatte? Eccone qui un piccolo elenco sicuramente incompleto.
DO-RE-MI-FA
Nel nostro Istituto l’allegria non manca di certo, e per sottolinearne i momenti più significativi ecco che si fa musica e teatro. Nell’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie nell’atrio della scuola si è svolto una ben riuscita rappresentazione teatrale nello stile Cabaret. Un "grazie" a tutti gli attori e al regista Daniele Ruzzier che ha organizzato il tutto. Poi, al termine dello spettacolo, la festa è continuata con bel concerto che ha compreso musiche di vario genere. Anche in questo caso un "bravo" ai musicisti del complesso.
EDIZIONE STRAORDINARIA
E cosa dire del giornale che state leggendo? Per realizzarlo è occorso il lavoro dei redattori, degli impaginatori, dei correttori di bozze, degli addetti alla stampa e alla vendita.
Ma il giornale non è solo il lavoro necessario per la sua realizzazione pratica. E’ una finestra aperta sul mondo, attraverso la quale guardiamo fuori l’umanità che si muove, fa, soffre, gioisce; è un megafono, attraverso cui facciamo sentire la nostra voce, quello che vogliamo, che siamo, quello che non va, che vorremmo che fosse.
Il giornale della nostra scuola, il Leonardo, è tutto questo e anche qualcosa di più: é, dovrebbe essere, il segno del nostro appartenere all’universo I.T.I.S.; è, dovrebbe essere, frutto del nostro orgoglio di studenti dell’I.T.I.S.
Una scuola (a prescindere da questioni di carattere più generale ) è buona o cattiva, secondo come la fa chi la frequenta. E’ come la casa che porta l’impronta di chi la vive. Se noi amiamo la nostra scuola, la curiamo, la viviamo (aule, corridoi, laboratori, bagni, palestra) e la nostra scuola fiorirà. E uno dei modi di amarla, viverla, frequentarla è il giornale al quale affidare momenti di gioia, progetti, dibattiti, timori, sogni, e il nostro sentirci uni.
Teniamolo in vita allora il nostro giornale, facciamolo crescere.
La Redazione