L’EREMO DI SAN BARTOLOMEO
Nel mio paese,
Crecchio, è stata recentemente rivalutata un’antica tradizione:
il pellegrinaggio annuale alla grotta di S. Bartolomeo, a cui partecipano
tutti, vecchi e giovani, donne e bambini. All’alba dei primi di agosto,
i fedeli partono dalla chiesa di S. Elisabetta, patrona di Crecchio, e
dopo tanto cammino, soste necessarie a causa del terreno impervio e dell’afa
dell’estate opprimente, pernottamenti all’aperto, finalmente raggiungono
la grotta, alle pendici della Maiella, dove spirò S. Bartolomeo.
Subito dopo l’arrivo è celebrata la S. Messa per avere la benedizione
del Santo e la sua protezione durante il ritorno. S. Bartolomeo fu un eremita
il quale, dopo aver subito sevizie e torture da alcuni pastori del luogo,
si rifugiò in questa grotta, dove trascorse gli ultimi giorni della
sua vita. E’ bene ricordare che davanti al rifugio del Santo c’è
una sorgente miracolosa. S. Bartolomeo morente, per lasciare un ricordo
di sé, la fece sgorgare dalla roccia lanciando il suo bastone contro
di essa.
Rino Santeusanio