LA CURA DEL SUONO
La musica può influire in modo significativo sull’umore e sugli stati d’animo, ma non tutti sanno che l’ascolto musicale viene utilizzato in modo scientifico per prevenire stati di sovraffaticamento, e quindi per attenuare stress, nervosismo, ansia ed angoscia. E’ possibile così raggiungere condizioni di distensione sfruttando il potere calmante e rassicurante dei suoni.
L’ascolto di brani adatti permette di distendere la muscolatura, rallentare la frequenza cardiaca, ristabilire i ritmi biologici, migliorare il controllo delle emozioni, cambiare umore, svegliare l’immaginazione, aumentare le capacità mnemoniche d’attenzione e di produzione, suscitando una sensazione di generale benessere. I benefici si godono già dopo i primi ascolti, anche se gli esperti consigliano almeno sei mesi di terapia. Il musicoterapeuta propone, uno o due incontri settimanali, ciascuno dei quali ha tre diversi momenti di ascolto.
PRIMO MOMENTO DI ASCOLTO: La prima musica deve corrispondere allo stato d’animo momentaneo dell’ascoltatore, infatti egli è in grado di "ricevere" una musica solo se essa ha il suo stesso umore. Questa prima audizione ha lo scopo di riflettere lo stato psichico dell’ascoltatore: in generale al malinconico si propongono pezzi lenti e drammatici, al maniacale musiche allegre, e al depresso composizioni tristi. E’ possibile anche ascoltare musiche dai ritmi irregolari e ricche di dissonanze, al fine di esasperare il disagio e così evidenziare le tendenze fisiche e psichiche.
SECONDO MOMENTO DI ASCOLTO: Per attenuare le reazioni emotive suscitate dal precedente ascolto si propone musica dolce e rassicurante, con una melodia armoniosa e dal ritmo regolare, talvolta scritta appositamente per rilassare e per ridurre al minimo lo stato di veglia.
TERZO MOMENTO DI ASCOLTO: L’ultimo ascolto, è fatto di musica briosa che ha lo scopo di aumentare la fiducia in se stessi e di infondere speranza e ottimismo.
Queste tecniche sono applicabili a tutti, tranne a nevrotici e psicotici. Sono consigliate soprattutto a chi soffre di disturbi psicosomatici e anche gli asmatici, i quali seguendo il ritmo di una musica tranquilla, riescono a regolare la respirazione .
A. Aruffo