12 - INTERFEROMETRO DI FABRY-PEROT

    In questo capitolo:

    • 1 - Proprietà selettive dell'interferometro di Fabry-Perot
    • Indice – Glossario - Bibliografia - Elenco dei simboli - ï ñð

      12.1 - Proprietà selettive dell'interferometro di Fabry-Perot

    L'interferometro di Fabry-Perot è costituito da due specchi piani posti parallelamente tra loro; lo spazio racchiuso tra gli specchi costituisce la cosiddetta "cavità".

    Ciascuno specchio è semiriflettente, cioè in parte riflette e in parte trasmette la luce incidente.

    Per meglio comprenderne il funzionamento, supponiamo che ogni superficie rifletta il 90% e ne trasmetta il 10%. Quando un fascio di luce colpisce lo specchio anteriore, solo il 10% del fascio entra nella cavità.

    Lo specchio posteriore ha le stesse proprietà di quello anteriore, quindi solo il 10% del fascio entrato nella cavità passerà all'esterno. Come risultato complessivo tale dispositivo trasmetterrà in uscita solo l' 1% della luce incidente.

    Fig. 12.1.1 - La figura evidenzia i fasci riflessi e trasmessi, in un Fabry-Perot, nel caso di riflettività al 90% degli specchi semiriflettenti che lo costituiscono.

    Il fascio riflesso all'interno della cavità comincerà a "rimbalzare" all'interno della stessa, attenuandosi ad ogni passaggio e indebolendosi sempre più, fino ad esaurirsi; il contributo ulteriore al fascio trasmesso, ad ogni riflessione, è piccolo.

    Nel fare queste considerazioni si è, però, trascurato un fatto importante.

    La luce è composta di onde elettromagnetiche, e come tali sono in grado di sommarsi e di sottrarsi tra di loro, a seconda della fase relativa.

    Consideriamo, per semplicità, solo il fascio incidente e quello di ritorno sul secondo specchio, all'interno della cavità.

    Se le due onde sono in opposizione di fase, cioè i picchi dell'uno sono allineati con i ventri dell'altro, si ha interferenza "distruttiva" e l'onda risultante è data dalla differenza delle due.

    Fig. 12.1.2 - Condizioni di "interferenza distruttiva" all'interno di un Fabry-Perot. L'onda diretta e quella riflessa sono in opposizione di fase.

    Se le due onde che si incontrano sono in fase, cioè i rispettivi picchi e ventri sono allineati, si ha interferenza "costruttiva" e l'onda risultante è data dalla somma delle due. Naturalmente saranno possibili situazioni intermedie.

    Fig. 12.1.3 - Condizioni di "interferenza costruttiva" all'interno di un Fabry-Perot. Le onde dirette e quelle riflesse sono in fase tra loro.

    Quando l'interferenza è completamente "distruttiva", l'intensità della luce all'interno della cavità si annulla e altrettanto avviene per il fascio trasmesso.

    Quando, al contrario, l'interferenza è "costruttiva", i fasci di andata e ritorno si rinforzano a vicenda, rendendo praticamente nulla la riflessione sul secondo specchio, e rendendo possibile la trasmissione di tutto il fascio esistente all'interno della cavità.

    L'importanza dell'interferometro sta nel suo potere di selezionare le frequenze trasmesse, rispetto a quelle incidenti.

    Per avere interferenza costruttiva occorre, infatti, che la luce all'interno della cavità, abbia una lunghezza d'onda l n particolare; deve essere soddisfatta la seguente relazione:

    N l n/2 = Lc con N = 1,2,3 ....

    Lc è la lunghezza della cavità.

    E' evidente che solo certe lunghezze sono in "risonanza", come comunemente si dice, con la cavità, e possono essere trasmesse; le altre vengono eliminate.

    Quanto affermato è giustificato dal fatto che nelle riflessione la luce viene ribaltata di fase e quindi si ha interferenza "costruttiva" solo se sulla parete la luce incide in corrispondenza di un nodo, cioè il punto intermedio tra un picco e un ventre.

    La cavità di un Fabry-Perot ha la stessa funzione selettiva della cavità di un "laser" qualunque, nei quali il fascio laser emergente può essere solo quello in risonanza con la cavità; anche le funzioni d'onda all'interno di una buca di potenziale sono determinate con lo stesso principio.

    Variando la lunghezza della cavità, o inserendo all'interno della cavità un materiale con un certo indice di rifrazione nc , è possibile selezionare le lunghezze d'onda, e quindi le frequenze, da trasmettere.

    Si ricorda che cambiare l'indice di rifrazione di un mezzo equivale a cambiare la lunghezza d'onda della luce al suo interno, visto che la frequenza non cambia; si ha, infatti:

    vn = c / nc e quindi l n =vn/nn = c /( nc nn )

    vn è la velocità della luce nel mezzo con indice di rifrazione nc , c la velocità della luce nel vuoto e nn la sua frequenza.

                    ï ñð