Chiesa dei
SS. Silvestro e Martino ai Monti (Book
7) (Map
A3) (Day 2) (View B8)
(Rione Monti)
In this page: The plate by Giuseppe Vasi
Today's view
The Plate (No. 124 - ii)
Book VII is enriched with ten small plates to cover all (or almost
all) the monasteries of Rome. Here Vasi chose to show the back entrance
to the church of SS. Silvestro e Martino ai Monti. This part of Rome was
almost depopulated and thus especially suited for monasteries.
The view is taken from the green dot in the small 1748 map here below which shows
: 1) SS. Silvestro e Martino ai Monti.
Today
The church is today on higher ground versus the street so additional
steps have been added to the back entrance. SS. Silvestro e Martino ai
Monti was built on ruins of Titus' Baths in the
Vth century and then largely rebuilt in the IXth century. The façade, the
little bell tower (top right of the church and in my background) and the
back entrance are a 1650 addition by Filippo Gagliardi. The main nave has a XVIth century ceiling
(largely restored in the XIXth century after a fire) decorated with the motto "Humilitas" of S. Carlo Borromeo. The ceiling of the side naves shows the coat of arms of Clemens XI (1700-21).
Excerpts from Giuseppe Vasi 1761 Itinerary related to this page:
Chiesa di S. Martino ai Monti
Uscendo dalla porta maggiore della riferita chiesa, e camminando a destra, si ritrova a sinistra un gran cancello di
ferro, che corrisponde alla tribuna di questa antichissima chiesa. Da Costantino Magno si crede comunemente
essere stata eretta nelle terme di Trajano ad istanza di s. Silvestro Papa, il quale vi celebrò un Concilio di 286.
Vescovi, e si vede ancora nel sotterraneo l'antica sedia Pontificale fatta di marmo, e un'immagine della santissima
Vergine fatta di mosaico in quei rozzi tempi; e per le muraglie, e volte si ravvisano, ancorchè mal ridotte, le immagini
sagre colla Croce. Dopo varj ristauramenti fu conceduta ai frati Carmelitani, e nel tempo, che ne fu Titolare s. Carlo
Borromeo, vi fece il soffitto dorato; dipoi il Card. Gabbriello Paleotti il coro, Paolo Santacroce l'altre maggiore, e
finalmente il P. Filippone Generale di quell'Ordine ripulì le colonne della nave, e fecevi delli stucchi, e pitture. Tutte le
statue sulla cornice sono di Paolo Naldino, fuorchè il s. Antonio, ed il s. Gio: Batista, che sono di un Fiammingo; il
quadro di s. Stefano contiguo alla porticella, per cui siamo entrati, è di Giovanni Agostino Canini; il s. Martino è di
Fabbrizio Chiari; quello di s. Teresia, del Greppi, e la s. Maria Maddalena de' Pazzi, di Bartolommeo Palombo. Il
quadro del Battesimo di Gesù Cristo è del suddetto Chiari; il battesimo di s. Cirillo è di Gio: Miele Fiammingo; il s.
Angelo Carmelitano, di Pietro Testa, ed il s. Alberto del Muziano. Passata la porta della sagrestia, il quadro nell'altare
maggiore, con s. Bartolommeo è del Canini, ed il quadro nell'ultima cappella è di Girolamo Maffei. Il s. Silvestro, e s.
Martino vescovo posti ai lati dell'altare maggiore sono del Baglioni; la tribuna, come anco il concilio dipinto presso la
sagrestia sono del Galeazzo, e li paesi sono di Gaspero Pussino celebre pittore Francese, fuorchè li due grandi, che sono
a lato dell'altare di s. Maria Maddalena de' Pazzi, perchè fatti da Gio: Francesco Bolognese.
Scendendo poi per la nobile scalinata di sotto l'altare maggiore, si vede altro altare sotterraneo, in cui sono racchiusi
i corpi de' santi Silvestro, e Martino Papi, e si osserva la magnifica architettura di questo, ornato di spesse colonne, e
belli spartimenti: onde si riconosce il vasto talento di Pietro da Cortona, il quale in poco sito fece vedere la
magnificenza del pensare, a far maestoso anco l'ingresso del suddetto sotterraneo.
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