S. Maria in Trastevere (Book
3) (Map
C3) (Day 6) (View D10) (Rione Trastevere)
In this page:
The plate by Giuseppe Vasi
Today's view
S. Maria in Trastevere
The fountain
Palazzo S. Callisto
S. Callisto
The Plate (No. 60)
We are in the heart of Trastevere. The main street of Trastevere
crosses the square and then changes its name from Via della Lungaretta to Via della
Lungara. The view is taken from the green dot in the small 1748 map here below.
In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Palazzo S. Callisto;
2) S. Maria in Trastevere;
3) The deanery of the church. The small map shows also 4) Chiesa di S. Callisto.
Today
Very little has changed since Vasi's time. Only on the side you don't
see in the picture there are a couple of restaurants where it is nice to
dine out and watch the colourful crowds gathering on the square (see also
plate
154).
S.
Maria in Trastevere
The church originally built in 499, was re-erected in the XIIth century
and has retained the typical façade of the old Roman churches as well as
the bell tower. Clemens XI added the portico in 1702 and left his coat
of arms on its iron gate (in the background). The entrance to the deanery has a reference (Fons Olei) to the oil fountain which flowed on the year of Christ's Nativity.
Cardinal Altemps built a chapel to Madonna della Clemenza (Mercy) in memory of his
son, put to death by Sixtus V. The chapel is decorated with frescoes by Paquale Cati showing
scenes of the Council of Trent, led by Pius IV. In the darkness of the Bussi chapel the eyes
of the cardinal's coat of arms have an Orwellian taste.
The Fountain
On the site of one of the most ancient fountains in Rome, Carlo Fontana built this fine fountain
which had coats of arms of Innocentius XII (see the plate by Filippo Juvarra)
later on modified into coats of arms of Rome.
Palazzo
S. Callisto
This fine Palace belongs to the Holy See. In the past
it was owned by the Benedictine friars who lived in the monastery
of S. Paolo fuori le mura. The friars had another monastery on the
Quirinale hill which was used in the summer when S. Paolo fuori le mura, because of its proximity
to the river became a very unhealthy location. Paulus V needed to pull down the monastery to erect in that area Palazzo Pontificio sul Quirinale
and to compensate the friars he gave them this palace in Trastevere built in the XVIth century for cardinal Giovanni Morone. The decoration
above the main door shows the sword of St. Paul.
S.
Callisto
S. Callisto (pope in 217-222) was killed by being thrown in a well
near S. Maria in Trastevere. The Friars of Cassino dedicated to him this
little church near their palace.
In the 1920s each historical quarter of Rome was presented with
a little fountain. Trastevere because of its many trattorias got this "Fountain
of the Wine" which is located in the narrow alley opposite S. Callisto. The "smallest house of Trastevere"
is at the end of the same alley.
Excerpts from Giuseppe Vasi 1761 Itinerary related to this page:
Chiesa di s. Calisto Papa
Era quivi la casa di Ponziano nobile Romano, in cui il santo Pontefice, in tempo delle persecuzioni della Chiesa;
ritiravasi spesso con altri fedeli per fare orazione, e per battezzare quei, che si convertivano alla Fede. Il Santo essendo
poi fatto prigione, ed aspramente battuto, con un sasso legato al collo fu buttato nel pozzo, che era nella medesima casa,
e che ora si conserva in questa piccola chiesa, la quale essendo da Gregorio III. rinnovata nell'anno 741. ancora si
mantiene piuttosto in forma di oratorio, che di chiesa. Da Paolo V. fu conceduta ai monaci Benedettini insieme col
palazzo eretto già del Card. Morone sul disegno di Orazio Torrigiani, in cui hanno formato un bel monastero, per
abitarvi quando non possono stare in quello di san Paolo fuori delle mura, e ciò in ricompensa del monastero,
che avevano sul Quirinale, ove ora è il palazzo Pontificio. Segue dopo la piazza e la
Basilica di s. Maria in Trastevere
Dalla contrada, o vogliamo dire Rione, in cui sta, prende il moderno nome questa antichissima e celebre chiesa:
da principio però fu detta Fons olei, e poi ad Presepe, e vanta di essere stata la prima, che fosse eretta in onore
della ss. Vergine.
Era quivi la taberna meritoria, cioè una grande osteria, che si dava in affitto,
a cui concorrendo i soldati Ravenniti, spesso prorompevano al solito di quella gente
in imprecazioni. Presso la nascita del nostro Salvatore sorse in essa prodigiosamente
un fonte di olio, che scorse, come si legge, fino al Tevere, onde fu poi da' Cristiani
guardato quel luogo, come distinto da Dio con quel miracoloso olio,che è simbolo della
grazia. Dipoi col progresso del tempo mancata quell'osteria, i Cristiani la presero in
affitto per formarci un oratorio, dove potessero congregarsi insieme, e liberamente lodare
Iddio: ma oppostisi i tavernari, i quali pretendevano di rimettervi l’offerta, fu
fatto ricorso all'Imperat. Aless. Severo, e questo favorì i Cristiani pronunziando la
sentenza come si legge: ‘ Cum Cristiani quemdam locum, qui publicus fuerat; contra
Propinarii dicerent sibi cum deberi, rescripsit, melius esse, ut quomodocumque ibi
Deus colatur, quam Propinariis debeatur ’. Onde nell'anno 224. s. Calisto, che in quel
tempo era Sommo Pontefice, vi eresse una piccola chiesa dedicandola al Figliuolo di Dio,
e alla ss. Vergine sua madre. Ma dipoi nell'an. 340. fu con magnificenza edificata la chiesa
da Giulio I. e Giovanni VII. avendola ristaurata, vi aggiunse la sua abitazione. Gregorio
III. la fece dipingere l’anno 740. e 30. anni dopo fu riedificata da Adriano I. in forma di
basilica a tre navi con grosse colonne di granito egizio, le quali per essere di varie
proporzioni, mostrano d'essere state di tempj diversi. Gregorio IV. vi fabbricò un
monastero, del quale fu poi Abate Anastasio Bibliotecario, ed Innoc. II. comecchè
era nato in questo Rione, rinnovò tutta la chiesa l'an. 1139. vi aggiunse
la tribuna con mosaici, ed ornò la confessione con quattro colonne di porfido, e
poi consagrolla coll'intervento di tutti i Padri del Concilio III. Lateranense,
e Urbano V. abitando quivi creò 2.9. Cardinali. Sopra la confessione sono molte
reliquie insgni, e sotto l'altare i corpi di cinque ss. Pontefici, ed un Prete martire.
Il Card. Giulio Santorio fece il soffitto dorato nella crociata, ed il Card. Pietro
Aldobrandini quello della nave di mezzo colla preziosa pittura del Domenichino dipinta
in rame; e finalmente Clemente XI. vi rifece il portico, e rinnovò il fonte sulla piazza.
Fra le molte cappelle, che sono in essa, evvi quella a sinistra dell'altare maggiore
con architettura del detto Domenichino, il quale vi dipinse fra li scompartimenti un
putto, che sparge fiori; le pitture sotto i mosaici della tribuna sono di Agostino
Ciambelli, e quelle nell'altra cappella a destra, sono di Pasquale Cati da Jesi;
i depositi sono antichi, e però di autori incerti. La cappella dopo la sagrestia è
disegno di Antonio Gherardi, e del medesimo è il quadro di s. Girolamo; il
s. Gio. Batista nella cappella contigua è di Antonio Caracci, e le istorie,
di Niccolò da Pesaro; il s. Francesco nell'altra è del Cav. Guidotti, e i ss.
Mario e Calisto nell'ultima, del Procaccino. Un tempo ufiziarono questa chiesa
i Canonici regolari di s. Agostino; ma s. Pio V. vi eresse il Capitolo di Canonici,
e Benefiziati. Più volte è stata sostituita in vece della Basilica di s. Paolo fuori
delle mura per una delle sette, e qualche volta per una delle quattro Patriarcali
in tempo di Giubbileo. Fra i personaggi sepolti in questa basilica, si possono
annoverare i chiarissimi pittori Gio. Lanfranchi, e Ciro Ferri.
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di S. Apollonia
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