Palazzo della Cancelleria Apostolica
(Book
4) (Map C2) (Day 7)
(View D6) (Rione Parione) and (Rione Regola)
In this page:
The plate by Giuseppe Vasi
Today's view
The coat of arms of Cardinal Riario
The portal
Coats of arms of four popes and a tabernacle
Casa di Via del Pellegrino e Arco degli Acetari
Palazzo Montoro
The Plate (No. 74)
Vasi to show this masterpiece of the Renaissance by (among others) Bramante and Andrea Bregno widens the square in front of the building.
The view is taken from the green dot in the small 1748 map here below.
In the description below the plate Vasi made reference to: 1) S. Lorenzo e Damaso (in Damaso) 2) Vicolo de Leutari (lute-makers) 3) Strada
degli Argentieri (silversmiths), usually called Via del Pellegrino (pilgrim); 4) Palazzetto del Marchese Galli. The small map shows also: 5) Tabernacle of S. Margherita; 6) Palazzo Montoro; 7) Casa di Via del Pellegrino; 8) Arco degli Acetari.
The dotted line in the small map delineates
the border between Rione Regola (left) and Rione Parione (right).
Today
The view today is very similar to Vasi's one. The loggias on the top of the building were pulled down to enhance the original proportions of the palace. Small Vicolo de' Leutari and
Palazzetto Galli are now replaced by a large street (Corso Vittorio).
The Founder
The Palace was built by controversial Cardinal Riario, nephew of Sixtus IV
(it is said with money gained in one night playing with the nephew of Innocentius VIII).
The rose of his armorial bearings decorates many parts of the façade and of the inner court.
The elegant reliefs of the balcony are attributed to Andrea Bregno (other works by Andrea Bregno in
S. Maria in Aracoeli,
S. Maria del Popolo and
S. Pietro in Vincoli). Alessandro Algardi, a great sculptor of the XVIIth century, particularly
known for his reliefs, used the same motif of roses held together by an inscription, in the decoration of
the monument to Leo XI. The palace incorporates the church of S. Lorenzo in Damaso, which was largely modified in the XIXth century.
It contains an interesting tomb by Gian Lorenzo Bernini.
Sixtus V
The portal and the balcony built by Domenico Fontana pay tribute to Sixtus V. His lions, pears, mountains and stars prove it.
Four Coats of Arms and a Tabernacle
A restoration of the XXth century added a coat of arms on each
corner: A) Sixtus IV, B) Julius II, C) Pius XI and D) Pius XII. A very fine tabernacle dedicated to the Virgin Mary is located opposite Palazzo della Cancelleria in Via del Pellegrino. The eagles are a heraldic reference to Cardinal Pietro Ottoboni who in 1716 commissioned the
tabernacle to Francesco Moderati. S. Filippo Neri is portrayed in the small medallion.
Casa di Via del
Pellegrino and Arco degli
Acetari
Via del Pellegrino has a relatively well preserved Renaissance house with a graffito decoration, which is generally
attributed do Daniele da Volterra a scholar of Michelangelo, known for having covered the nudities of the Last Judgement.
A small alley under an arch leads to a courtyard with some houses, which, although in part modernized, retain the structure
of ordinary medieval houses. The arch refers to acetari, sellers of mineral water (acqua acetosa).
Palazzo Montoro
A narrow street leads from Via del Pellegrino to S. Maria in Monserrato. It is named after Palazzo Montoro, a Renaissance
building owned by the Montoro family: their coat of arms included (among other symbols) six mountains,
so when in the XVIIIth century the last
descendant married a prince Chigi it was easy to turn Palazzo Montoro into a Chigi palace by adding to the
six mountains which both family had the star of the Chigi (see a page on the Chigi's coat of arms).
Excerpts from Giuseppe Vasi 1761 Itinerary related to this page:
Palazzo della Cancelleria Apostolica
E' questo uno de' primi edifizj magnifici, che Roma avesse veduto dopo il corrotto gusto de' Goti. Fu
principiato dal Card. Mezzarota Padovano, e poi terminato dal Card. Raffaele Riarjo con disegno
di Bramante Lazzari l'anno 1458. avendovi impiegato i travertini caduti dal Colosseo, e di altre
fabbriche antiche. Il portone però fu fatto dal Cardinale Alessandro Farnese con disegno di
Domenico Fontana. Contiene varj appartamenti con un ampio cortile cinto di portici doppj con
colonne di granito egizio, e si crede che siano quelle del suddetto portico di Pompeo.
Negli appartamenti sonovi pitture di Giorgio Vasari, e di Francesco Salviati, e nella gran sala
si vedono i cartoni d'una cupola di s. Pietro. Vi risiede il Card. Vicecancelliere, il quale con
altri Prelati in ogni martedì e sabato fa la spedizione delle bolle Apostoliche, e gode la
commenda e titolo della
Chiesa di s. Lorenzo e Damaso
Il medesimo Card. Riario rifece unitamente col palazzo la chiesa in onore de' ss. Lorenzo e Damaso,
per conservare la memoria dell'antica, che era sulla strada del pellegrino, la quale fu atterrata per dare
luogo al gran palazzo. Fu eretta l'anno 484. dal santo Pontefice in onore di s. Lorenzo martire, e si disse
in Damaso per il suo fondatore. Era quella a tre navi ornata di colonne di granito, che poi furono
collocate nel riferito cortile. Appresso alla chiesa fatto aveva il medesimo santo Pontefice una
abitazione per le persone ecclesiastiche, e però si crede, che in essa dimorasse per qualche tempo
s. Girolamo, chiamato a Roma da s. Damaso medesimo, ed in quella casa succedè poi il palazzo del
Card. Titolare, ed ora del Cardinale Vicecancelliere: ma poi fatto di nuovo il palazzo, e la chiesa,
il Card. Alessandro Farnese, essendo Vicecancelliere, la ornò di soffitto dorato, e di pitture a fresco
nelle pareti. Quella con s. Lorenzo sulla graticola è di Gio. de' Vecchi, l'altra a destra di Giuseppe d'Arpino,
e quelle incontro di Niccolò dalle Pomarance, il quadro però sull'altare maggiore è di Federigo Zuccheri.
La cappella della ss. Vergine, che sta a destra ornata di marmi, stucchi dorati, e pitture, è disegno di
Pietro da Cortona, il quale vi dipinse la volta. La cappella del santissimo Sagramento, che sta da piede
della chiesa fu ornata dal Card. Pietro Ottoboni con marmi, pitture, e metalli dorati, e quella incontro
dedicata a s. Nicolò di Bari, e a s. Filippo Neri è disegno di Niccolò Salvi; il quadro sull'altare è del
Cav. Conca, e le pitture a fresco sulla volta e negli angoli sono di Corrado Giaquinto. E' di somma
devozione l'immagine del ss. Crocifisso nella cappella, che segue, per la tradizione che più volte
parlasse a santa Brigida, mentre vi faceva orazione. E' notabile finalmente, che sotto l'altare maggiore,
oltre il corpo di s. Damaso Papa, vi fu riposto quello di s. Eutichio martire, e la metà de' corpi di
s. Faustino e di s. Giovita, e altre reliquie. In questa chiesa fu istituita la prima confraternita per
accompagnare il ss. Sagramento agl'infermi l'anno 1501. e poi l'anno 1508. fu approvata da Giulio II.
concedendole molte indulgenze. Fra li varj sepolcri de' defonti si vede in questa, quello di Annibal Caro
celebre poeta.
Mancherei troppo al mio dovere se non avvisassi al mio Lettore, che quì nel vicolo a sinistra detto
de' Leutari, facendosi i fondamenti di una casa nel Pontificato di Paolo III. fu scoperta la statua
di Pompeo il Grande, e se altresì non accennassi la bellezza dell'architettura, che si vede in un
palazzino quì incontro detto la Farnesina, creduto benchè vanamente per
casa del Buonarroti.
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