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Chiesa di S. Sabina  (Book 7) (MapC3) (Day 5) (View C10) (Rione Ripa)

In this page:
 The plate by Giuseppe Vasi
 Today's view
 S. Sabina
 Rocca Savella
 S. Alessio
 The Knights of Malta

The Plate (No. 129)

Chiesa di S. Sabina

The churches on the Aventine were very remote from the center of Rome, with very little traffic in the nearby streets, which as Vasi shows, were used as bowling alleys. The view is taken from the green dot in the map below. In the description below the plate Vasi made reference to: 1) S. Alessio; 2) Monastery adjoining the church; 3) Porch of S. Alessio. The small 1748 map shows also 4) S. Sabina; 5) Rocca Savella; 6) Entrance to the Palace of the Knights of Malta.

Small ViewSmall View

Today

The view today

An expansion of the monastery of S. Sabina does not allow any longer the view of both churches.
Read Henry James's account of his visit to this site in 1873.

S. Sabina

S. Sabina dates back to the Vth century: of this period are the wooden panels of the door, which were reassembled in the XIth century on a new frame decorated with grapes. The panels include one of the first representations of the Crucifixion. S. Sabina was largely modified by Domenico Fontana under Sixtus V: these alterations were critically reviewed in the XXth century to restore the paleochristian aspect of the church including the medieval schola cantorum.

Details of S. Sabina

Gravestones in churches often offer a clue to the history of the church itself.

Gravestones in S. Sabina


The picture above shows (left) the gravestone of a lady of the Savelli family. Honorius III (Cencio Savelli) and Honorius IV (Jacopo Savelli) had their court in S. Sabina. The gravestone on the right belongs to a Cardinal Gonzaga, whose family came from Mantua to Rome in the XVIth century (the Gonzaga were Dukes of Mantua from 1327 to 1707) and built a summer residence on the slopes of the Aventine towards the river.

Rocca Savella

Rocca Savella

The Savelli one of the most powerful families in the XIIth - XIIIth centuries made of the area around S. Sabina a little fortress with walls, towers and a moat. Honorius IV preferred to hold here the papal court, rather than in the Vatican or in the Lateran. The fortress was dismantled under Sixtus V to make sure nobody could revive the fights among the Roman families or against the pope. The walls now protect a garden (giardino degli aranci) named after the orange trees which were planted here following the example of the orange tree planted here by St Dominic to whom Honorius III gave the monastery in 1219. The terraces overlooking the river offer great views over Rome.

Views from the garden

S. Alessio

S. Alessio

S. Alessio was built in the Xth century, but a large modernization completed in 1754 by Tommaso De Marchis left very little of the original decoration. As in many other baroque alterations of churches, the bell tower was not touched. Later on the small porch was replaced by a new building.

The Knights of Malta

Piazza de' Cavalieri di Malta

This small piazza was built in 1765 by Giovanni Battista Piranesi for Cardinal Giovanni Battista Rezzonico, Grand Prior of the Knights of Malta. Its elaborated decoration is based on themes taken from the coats of arms of Pope Clemens XIII Rezzonico and of the Knights of Malta. To the right is the entrance to the palace of the knights called Palazzo Magistrale. The key hole of the door offers a surprising view of St Peter's dome. In the gardens Piranesi built the little church of S. Maria del Priorato.

Piazza de' Cavalieri di Malta



Excerpts from Giuseppe Vasi 1761 Itinerary related to this page:


Chiesa e Convento di s. Sabina
Ecco che inavvedutamente ci troviamo sull' alto del monte Aventino, uno de' sette colli, aggiunto a Roma da Anco Marzio. Prese, secondo alcuni, il suo nome da Aventino Re di Alba quivi sepolto, o secondo altri ab avibus, che in esso Remo ebbe di augurio; o pure ab adventu; perchè dal Lazio i popoli solevano quì concorrere all'accennare tempio di Diana atto da Servio Tullio. Vi abitò il Re Italo, e vi ebbe poi la casa Vitellio Imperatore, e tanti altri soggetti principali della Repubblica.
La chiesa di s. Sabina fu eretta l’anno 425. sulla casa paterna della medesima s. Titolare, o come alcuni vogliono, sopra le rovine del divisato tempio di Diana, da un Prete per nome Pietro di Schiavonia, e perchè s. Gregorio Magno le concedè la stazione nel primo giorno di quaresima, solevano i Sommi Pontefici andarvi a dispensare le ceneri, e però vi fu fabbricato un palazzo, in cui abitarono alcuni Pontefici, e vi furono fatti de' Conclavi. Onorio III. avendo approvato l'ordine di san Domenico, si concedè questa chiesa, e parte del palazzo pontificio; ora però que' frati godono tutto. Questa chiesa è molto grande, e ornata con due ordini di colonne a guisa di basilica; sotto l'altare maggiore sta il corpo della s. Titolare, di s. Serapia sua maestra, di s. Evenzio, e di altri ss. Martiri. Evvi un bel quadro nella cappella a sinistra della tribuna rappresentante la ss. Vergine con s. Giacinto, ed alcuni putti per aria, opera di Lavinia Fontana, ed in mezzo alla chiesa si vede un sasso legato con una catena, che dicesi fosse gettato dal Demonio contro s. Domenico, mentre di notte faceva orazione in chiesa; ed appresso evvi la
Chiesa e Monastero di s. Alessio
Fu similmente su questo monte il tempio di Ercole detto Aventino, sopra le rovine del quale si legge, che edificò il suo palazzo Eufemiano Senatore Romano padre di s. Alessio, sotto le scale del quale visse poi sconosciuto per molti anni il santo Pellegrino, ed essendovi dipoi eretta la chiesa, vi stettero i monaci di s. Benedetto, fra' quali in tempo di Giovanni XV. prese l'abito religioso il vescovo di Praga Adalberto, che poi fu martire di Cristo. Fu una delle 20. Abazie privilegiate di Roma, e poi succedutivi li monaci Girolamini, nell'anno 1582. rinnovarono la chiesa; ma ultimamente dal Card. Angelo Quirini titolare della medesima è stata fatta di nuovo, insieme col monastero. Sotto l'altare maggiore sono i corpi di s. Bonifazio, di s. Alessio, e di s. Aglae; e l’immagine della ss. Vergine, che sta nel tabernacolo, fu portata da Edessa di Soria.

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