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Chiesa e Conservatorio di S. Pasquale di Baijlon (Book 8) (Map C3) (Day 6) (View C10) (Rione Trastevere)

In this page:
 The plate by Giuseppe Vasi
 Today's view (S. Giovanni Battista dei Genovesi)
 S. Maria dell'Orto
 S. Salvatore della Corte
 Spedale di S. Maria dell'Orto and Arco de' Tolomei

The Plate (No. 160)

Chiesa e Conservatorio di S. Pasquale di Baijlon

The last plate of Book 8 does not represent a nunnery, but a building erected to host and protect young women (fanciulle) from the dangers (pericoli) of life in Rome, including those who had experienced these dangers and were seeking redemption. The building, dedicated to S. Pasquale was completed in 1747. The plate shows also the church of S. Giovanni Battista dei Genovesi (inhabitants of Genoa - the background is based on the decoration of a window and represents the coat of arms of Genoa) (click here for a list of national churches in Rome). The view is taken from the green dot in the 1748 map below. In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Conservatorio di S. Pasquale; 2) S. Giovanni Battista dei Genovesi; 3) S. Maria dell'Orto; 4) Part of S. Cecilia. 4) is shown in another page. The small map shows also 5) S. Salvatore della Corte; 6) Spedale di S. Maria dell'Orto; 7) Arco de' Tolomei.

Small ViewSmall View

Today

The view today

The church and the adjoining monastery were widely altered at the beginning of the XXth century (only the three windows close to the church have retained their original design). The building for women in danger is now an ordinary flat block, although at a closer look it reveals its consistency with what we see in the plate.

S. Maria dell'Orto

The Church of Santa Maria dell'Orto

S. Maria dell'Orto (orto=kitchen garden) is the church of the fruit and vegetable sellers' guild. Built by Giulio Romano with a very sober façade by Martino Longhi it is lavishly decorated, thus confirming that fruit and vegetable sellers make a good income (click here for a list of churches belonging to a guild).

S. Salvatore della Corte

S. Salvatore della Corte o S. Maria della Luce

S. Salvatore della Corte is today known as S. Maria della Luce. The modest façade hides an interesting interior by Gabriele Valvassori, the architect of the façade of Palazzo Doria.

Spedale di S. Maria dell'Orto

Spedale di S. Maria dell'Orto

The guild owning S. Maria dell'Orto had also a small hospital next to it. The façade of the building was redesigned in 1739 by Gabriele Valvassori, but the fresco above the entrance was so poorly painted that already when Vasi wrote his guide of Rome in 1761 it was almost invisible.
Arco de' Tolomei is a medieval arch named after the nearby Roman house of the Tolomei. The Tolomei family (from Siena) is known for Pia de' Tolomei who implored Dante not to forget her.

Purgatorio, Canto V

"Deh, quando tu sarai tornato al mondo,
e riposato della lunga via,"
seguitò il terzo spirito al secondo,

"ricorditi di me che son la Pia:
Siena mi fè; disfecemi Maremma:
salsi colui che'nnanellata pria

disposando m'avea con la sua gemma.
Purgatorio, Canto V

Ah, when thou hast returned unto the world,
And rested thee from thy long journeying,"
After the second followed the third spirit,

"Do thou remember me who am the Pia;
Siena made me, unmade me Maremma;
He knoweth it, who had encircled first,

Espousing me, my finger with his gem."

At the beginning of the street leading to S. Salvatore in Corte there is a madonnella showing a large tree, most likely an elm which stood in the area and after which two nearby streets were named.

Excerpts from Giuseppe Vasi 1761 Itinerary related to this page:


Chiesa di s. Giovanni e Spedale de' Genovesi
Da Mario Duce Cigala, nobile Genovese, fu eretta questa chiesa l'anno 1481. insieme collo spedale per li suoi nazionali; finalmente poi è stata accresciuta la chiesa, e adornata di stucchi, e di pitture a spese del March. Piccaluga. A sinistra evvi il Conservatorio e cappella di s. Pasquale, eretta l'anno 1747. per le povere fanciulle sperse.
Chiesa ed Ospedale di s. Maria dell'Orto
In occasione che quivi in un orto era un' immagine della ss. Vergine, la quale dispensava continuamente grazie e miracoli, prese tale devozione il popolo verso la medesima, che nell'an. 1489. vi fu eretta una chiesa con disegno di Giulio Romano; il prospetto però è di Martin Lunghi. E perchè fosse custodita e provveduta di tutto il bisognevole, si unirono alcune università, cioè di Pizzicaroli, Ortolani ed altri simili, i quali oltre aver eretto un comodissimo spedale per i loro giovani e confrati, ancora hanno ornata la chiesa di marmi, stucchi dorati, e pitture diverse. La ss. Nunziata nella prima cappella a destra è opera di Taddeo Zuccheri, ed il quadro nella seconda è di Filippo Zuccheri; quello nella terza è del Baglioni, e alcune figure nella cappella del ss. Crocifisso sono di Niccolò da Pesaro. L'altare maggiore è architettura di Giacomo della Porta, e le pitture, sono di Federigo, e Taddeo Zuccheri; alcune però sono del Baglioni: quelle nella cappella di s. Francesco di Assisi sono di Niccolò suddetto, e le altre nella contigua, del mentovato Baglioni, il quale dipinse le altre pitture, ed il s. Sebastiano nell'ultima cappella. Le pitture a fresco nelle lunette della volta sono di Federigo Zuccheri allora giovinetto, e quelle nella volta maggiore rappresentanti l'Assunzione della ss. Vergine, di Giacinto Calandrucci; la Concezione però è di Andrea Orazj, e il s. Francesco, di Mario Garzi; la volta minore a destra dell'altare maggiore è di Gio: Batista Parodi, e quella a sinistra, del suddetto Garzi; gli ovati sulle porte dello stesso altare, cioè lo Spirito santo, e la s. Anna e s. Gioacchino, sono di Andrea Procaccino; il presepio però, ed il s. Giuseppe sono del sopraddetto Orazj. Sopra la porta dello spedale vi è una pittura a fresco fatta dal Cav. Serenarj; ma è andata male.
Chiesa di s. Salvatore della Corte
Da s. Bonosa fu eretta questa chiesa, secondo alcuni, presso la corte, o tribunale di Aurelio, e dal Pontefice Giulio I. vi fu fatta la tribuna ornata di mosaici ed il ciborio isolato; e vi stettero i corpi di s. Pigmenio maestro di Giuliano Apostata, e di s. Pollione, e di s. Felice martire. Essendo poi conceduta ai frati di s. Francesco di Paola, l'hanno tutta rinnovata, ma non già terminata. Alcuni devoti hanno fatto l'altare maggiore, in cui si venera una immagine della ss. Vergine, che era nella chiesa vecchia, la quale si dice della luce; il Cav. Conca per sua devozione vi fece a fresco il Dio Padre con Angioli, ed il santissimo Salvatore nella porticella del tabernacolo.

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