Gli antichi
greci, non riuscendo a spiegarsi la provenienza dei ranocchi,
credevano che fosse il fango degli stagni a modellarsi
spontaneamente assumendo la forma dei ranocchi e la vita stessa.
Un'origine simile era ipotizzata per la nascita delle anguille,
che si riteneva si formassero dal limo dei fiumi. Questo tipo
di nascita era ipotizzato anche per insetti, lumache, sanguisughe
ed altri piccoli animali e veniva chiamato "generazione
spontanea".
Nel XVII secolo molti naturalisti continuavano a sostenere
l'ipotesi della generazione spontanea formulata dagli antichi.
- Il naturalista
Moffet (1553-1604) scriveva, in un'opera sugli insetti
pubblicata dopo la sua morte, che le api nascevano dal cadavere
di un torello putrefatto
- L'illustre
studioso fiammingo van Helmont (1577-1644) non dubitava
del fatto che le rane nascessero spontaneamente dal fango
degli stagni e giunse anche ad affermare che i topi potessero
nascere da una camicia sporca chiusa in un vaso con dei
chicchi di frumento.
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Il primo scienziato
a dimostrare con un esperimento la falsità della teoria
della generazione spontanea fu l'italiano Francesco
Redi (1626-1698)
Nel suo libro intitolato "Esperienze intorno alla
generazione degli insetti", Francesco Redi scrive:
"In
quattro fiaschi di bocca larga misi una serpe, alcuni pesci
di fiume, quattro anguillette d'Arno ed un taglio di vitella
di latte; e poi, serrate benissimo le bocche con carta e spago,
in altrettanti fiaschi posi altrettante delle suddette cose
e lasciai le bocche aperte.
Non passò molto tempo che i pesci e le carni di questi
secondi vasi diventassero verminosi, e dopo tre settimane
nei vasi si vedevano entrare e uscire le mosche a loro voglia.
Ma nei vasi serrati non ho mai visto nascere un baco".
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