ESCURSIONE SUL MONTE GRAPPA
22 maggio 2001 - classe I E

ITINERARIO: Cima Grappa, Croce dei Lebi, Rifugio Bocchette di Mezzo, incrocio con la SS n. 141 per Seren del Grappa.
DISLIVELLO: (in discesa) metri 432

Questo percorso è molto interessante perché permette di attraversare una serie di ambienti diversi.

La conca delle Bocchette di Mezzo, punto d'arrivo dell'itinerario, rappresenta una delle località più caratteristiche dell'intero massiccio per l'accesso abbastanza agevole, il patrimonio storico e gli spettacolari panorami. Si possono qui ammirare le variopinte fioriture dei pascoli e la ricca fauna della lama. In questa zona sono presenti malghe ancora attive.
La conca corrisponde morfologicamente ad un circo glaciale modellatosi in corrispondenza dell'originario ghiacciaio. Sono presenti forme di accumulo di detriti glaciali ben conservate, tra le quali il dosso morenico allungato su cui corre l'ultimo tratto di strada che porta alle casere.

PRATERIE D'ALTA QUOTA

Sono caratterizzate dalla presenza di fiori sistemati a cuscinetti ad incastro (tipiche la la Drias octopetala e diverse specie di Saxifraga) e di felci.

GHIAIONI FRESCHI (MUGHETA)

Questo ambiente è caratterizzato dalla presenza del pino mugo, che forma consorzi caratteristici, talvolta molto estesi, tipici del paesaggio prealpino e di quello dolomitico. Il mugo colonizza le falde detritiche sui versanti più assolati e si trova spesso associato al rododendro irsuto ed a numerose specie alpine che amano terreni basici. Con la decomposizione dei suoi aghi il terreno si acidifica e fa crescere molti mirtilli e altre specie che prediligono i boschi subalpini di conifere.

GHIAIONI CONSOLIDATI (LATIFOGLIE)

Gli arbusti tipici sono l'ontano verde (Alnus viridis) e il salice (Salix waldsteiniana e salix appendiculata).

LA PARETE ROCCIOSA

Subito dopo Cason dei Lebi il sentiero fiancheggia una piccola rupe caratterizzata da un'associazione vegetale molto particolare: il potentilleto delle rocce, che cresce su rocce calcaree soleggiate, fino a quasi 2000 m e nei limiti generali dei boschi. Questo è un ambiente molto selettivo, particolarmente esposto alle intemperie, alle escursioni termiche e con suolo poverissimo di sali minerali ed arido. Solo piante molto forti e resistenti, specializzate per questo tipo di habitat, riescono ad attecchire ed a sopravvivere. Per questo motivo qui si trovano molti endemismi, cioè piante che si possono incontrare solo in aree di diffusione molto ristrette. Tra le specie più tipiche c'è il ranno spaccasassi.

 

L'ABIETETO

Nel tratto di sentiero che va dalla zona di Ca' Tasson alla Conca delle Bocchette si entra in un bosco classificabile come abieteto.
L'abieteto è un bosco misto in cui prevalgono, come dice il nome stesso, abeti bianchi e rossi. E' presente anche qualche latifoglia, tra cui il faggio, che però non raggiunge qui stature elevate. Questo bosco cresce prevalentemente nella fascia montana in zone di clima moderatamente continentale.
Esistono diversi tipi di abieteto, da quello tipico dei suoli eutrofici (cioè ricchi di nutrimento) che si incontra in zone pianeggianti ed è caratterizzato da un ricco sottobosco, a quello, molto più frequente sul Monte Grappa, che cresce su pendii ripidi con frequenti affioramenti di massi calcarei.

IL BOSCO MISTO

Lungo il percorso si incontrano zone a bosco misto, in cui prevale la presenza di latifoglie, soprattutto faggi e qualche betulla, con un ricco sottobosco.

 

I PASCOLI

Una delle caratteristiche della vegetazione peculiari del massiccio del Monte Grappa è senza dubbio la grande estensione dei pascoli, in larga misura ottenuti dalla distruzione del manto forestale. A seconda dell'esposizione più o meno soleggiata, al tipo di suolo ed al tipo di utilizzazione (pascolo più o meno intenso, sfalcio, fasi di abbandono) si sviluppano tipologie di vegetazione diverse, spesso disposte a mosaico.
E' facile che si incontrino contemporaneamente le specie più termofile della collina e dei versanti aridi submontani e quelle tipicamente alpine delle zone più fredde. La fioritura è spettacolare e, dopo lo scioglimento delle nevi, tra maggio e fine giugno, assume colorazioni e tonalità diverse dal bianco-violetto dei crochi , all'azzurro-blu dei non ti scordar di me e delle genziane, al giallo dei botton d'oro e dei ranuncoli.

LA LAMA

Nei pascoli si incontrano occasionalmente delle pozze artificiali dove si raccoglie l'acqua piovana, chiamate lame.
In una zona carsica come il massiccio del Monte Grappa, l'acqua scarseggia ovunque. Così le lame rappresentano un fondamentale elemento nell'economia agricola, in quanto vengono utilizzate dalle mucche come abbeveratoi, e sono di vitale importanza per le specie selvatiche. Alcune specie animali, come gli anfibi, sono strettamente legate all'acqua in alcune fasi del loro sviluppo , ma le lame rappresentano un' importante risorsa anche per altri animali, come uccelli e mammiferi, che vengono qui ad abbeverarsi. Durante l'intero anno si osservano nella lama le larve degli anfibi e le tracce lasciate sul fango da uccelli e mammiferi, nei mesi primaverili sono visibili anche gli anfibi adulti. Tra gli anfibi si osservare il tritone alpino, la rana rossa, la salamandra e il rospo.
I prati umidi che circondano la lama hanno erba molto alta e sono ricchi di piante nitrofile , che si nutrono cioè dell'azoto proveniente dagli escrementi delle mucche.