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SHIFTE-I
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[Marco Giacomello ()]
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Versione 1.1
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17 febbraio 2002
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Inserito figure tradotte in italiano
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Versione 1.0
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03 febbraio 2002
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13 Il decollo
-
-
-
Il decollo è facoltativo.
L'atterraggio (prima o dopo) è obbligatorio.
La cosa più importante di un decollo è il decidere
di farlo. La discussione su prendere l'opportuna decisione ( sezione 13.8)
sarà rimandata fino a quando non avremo esaminato il
decollo normale, non tanto perchè tale decisione abbia una
priorità minore, ma solo perchè è difficile
affrontare una situazione inusuale fintanto che non si è
capita la situazione normale.
13.1 Il decollo
semplificato
Questa sezione offre un "esempio" di un decollo in cui il pilota
deve fare il minimo essenziale (nelle sezioni successive
descriveremo i modi per cui si possono ottenere risultati
migliori facendo qualche manovra di più).
Questa procedura si applica avendo a disposizione una pista
lunga, ben pavimentata e senza ostacoli. Come mostrato nella figura 13.1 e nella tabella 13.1,
prima della fine della pista bisogna ruotare il velivolo in modo
da raggiungere un assetto di di circa 7.5 gradi. Quindi bisogna
mantenere tale assetto. Stop.
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Angolo di attacco
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Angolo di salita
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Assetto
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Incidenza
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Velocita all'aria
|
Rotazione iniziale
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4.5°
|
0°
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0.0°
|
4.5°
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bassa, in aumento.
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Dopo la rotazione
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12.0°
|
0°
|
7.5°
|
4.5°
|
in aumento
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Al distacco
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12.0°
|
0°
|
7.5°
|
4.5°
|
6% sotto VY
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Salita iniziale
|
in diminuzione
|
in aumento
|
7.5°
|
4.5°
|
in aumento
|
Salita (asintotica)
|
7.0°
|
5°
|
7.5°
|
4.5°
|
10% sopra VY
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Molto importante, al momento del decollo, il pilota non deve fare
alcunchè. Il velivolo decolla quando è pronto,
cioè quando ha abbastanza velocità all'aria da
sostenere il suo peso con un angolo di attacco di 12 gradi.
Questo avviene a una velocità di pochi nodi minore della
VY, assumendo che la
VY si abbia con un angolo
di attacco di 8.5° (il che è abbastanza tipico; vedi
anche sezione 2.4). Per
ipotizzare una traiettoria di salita asintoticamente costante
bisogna aggiungere il motore sia potente abbastanza da sostenere
una pendenza di 5° a una velocità del 10%
superiore alla VY. In
particolare, immaginiamo di salire con una velocità
all'aria = 83 nodi e una velocità verticale = 735 piedi
per minuto, in un aereoplano dove VY = 75 nodi. Questi sono valori senza dubbio
credibili.
Notate che prima del distacco, gran parte della potenza del
motore va a incrementare l'energia cinetica del velivolo, un
pò serve a vincere gli attriti e niente va in energia
potenziale. Quindi, nella salita iniziale, abbiamo una simpatica
situazione per cui saliamo e acceleriamo allo stesso tempo.
Finalmente, nella fase di salita asintotica, la maggior parte
della potenza va in energia potenziale mentre il resto serve per
vincere gli attriti e la velocita non aumenta.
La tecnica appena descritta è lineare, semplice ed
elegante, ma ha i suoi svantaggi. Non fornisce prestazioni
ottimali di salita, (vedi sezione 13.3),
può causare problemi in presenza di raffiche di vento ( sezione 13.2) o di
vento al traverso ( sezione 13.5), e
può creare problemi se le prestazioni di salita per
qualsiasi motivo sono deboli ( sezione 13.8.1 e sezione 2.9).
13.2 Decollo normale
Immaginiamo di usare la tecnica semplificata prima descritta,
cioè, ruotare presto e lasciare che il velivolo si alzi da
solo appena raggiunta la velocità necessaria. Quindi
immaginiamo che appena alzati una raffica di vento rallenti di
qualche nodo il velivolo. Per la diminuizione di portanza il
velivolo ricadrà sulla pista in maniera poco elegante. Per
evitare questo si usa una procedura differente: non ruotare il
velivolo fino a che non abbia raggiunto una velocità di
qualche nodo superiore a quella necessaria ad alzarsi. Ciò
vuol dire che il decollo avverrà al momento della
rotazione e che il velivolo potrà restare in volo anche
perdendo pochi nodi di velocità.
Qui c'è una seconda sottigliezza: la maggior parte delle
piste non sono perfettamente lisce. Se il ruotino anteriore urta
un'asperità alla velocità di 50 nodi, probabilmente
si alza il muso del velivolo, con i seguenti svantaggi: (1) causa
sobbalzi ai passeggeri più del necessario. (2) può
causare un decollo anzitempo. (3) causa usura non necessaria (e
possibili improvvisi danni) alla cellula. Dunque, possiamo
eseguire una semi-rotazione. Cioè, a un certo
punto della corsa di decollo, abbastanza presto, si può
ruotare il muso di circa 3°. Questo è abbastanza per
tenere il ruotino fuori dalle asperità del terreno, ma non
tanto da far decollare il velivolo (a qualsiasi velocità
ragionevole) o da ostruire la nostra visione anteriore (nella
maggior parte degli aerei). Questa semi-rotazione comporta un
assetto simile a quello dell'atterraggio. Quando la
velocità all'aria raggiunge VX o quasi, si dovrebbe decollare, ruotando di
altri pochi gradi.
Finalmente, terza sottigliezza: sappiamo che il velivolo sale
più rapidamente alla VY che non a velocità più elevate.
Quindi, durante la salita iniziale, si dovrebbe cercare il
momento in cui il velivolo raggiunge VY. Allora si dovrebbe aumentare l'assetto di
poco (altri 2.5°, secondo la nostra situazione) e trimmare
per mantenere VY.
L'intera situazione è mostrata in figura 13.2 e tabella 13.2.
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Angolo di Attacco
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Angolo di Salita
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Assetto
|
Incidenza
|
Velocità all'aria
|
Rotazione iniziale
|
4.5°
|
0°
|
0.0°
|
4.5°
|
poco, in aumento
|
Dopo la semi-rotazione
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7.5°
|
0°
|
3.0°
|
4.5°
|
in aumento
|
Appena dopo rotazione & decollo
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12°
|
0°
|
7.5°
|
4.5°
|
appena sopra VX
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Salita iniziale
|
in diminuzione
|
in aumento
|
7.5°
|
4.5°
|
in aumento
|
Salita (asintotica)
|
8.5°
|
6°
|
10.0°
|
4.5°
|
VY
|
L'ultima fase della nostra situazione presuppone che il nostro
motore possa sostenere un rateo di salita di 6° alla
VY. In particolare,
possiamo immaginare 800 piedi al minuto a 75 nodi.
Nella figura, la traiettoria tratteggiata e il velivolo bianco
mostrano i risultati che si otterrebbero usando la procedura
semplificata descritta nella sezione precedente. Ricordate che
salendo alla VY si
può raggiungere (a parità di tempo) un'altitudine
maggiore che non salendo a qualsiasi altra velocità.
* Decollo Normale
con Flaps
Decollare con i flaps estesi migliora il campo visivo anteriore.
Questo a causa dell'aumento di incidenza; dunque il velivolo
volerà con un assetto più picchiato (per ogni dato
angolo di attacco). Se il Manuale di Volo raccomanda flaps estesi
solo per decolli da campi corti o non pavimentati non c'è
motivo per non usarli anche se la pista è lunga e in
ottime condizioni.
* Percepire la
velocità
Scegliere un assetto e lasciare che il velivolo "voli da solo"
come descritto sopra ha il vantaggio che non dovete guardare
costantemente l'anemometro e potete dedicare ogni attenzione ai
riferimenti esterni. Questo può creare qualche problema se
l'assetto non è corretto (vedi sezione 2.9). E' la velocità
all'aria, non l'assetto, la migliore informazione riguardo
l'angolo di attacco (sezione
2.12).
D'altro canpo è una pessima idea dedicare tutta
l'attenzione all'anemometro. Fortunatamente possiamo usare gli
occhi (per percepire la velocità al suolo), le orecchie
(per percepire il rumore del motore e quello del vento sulla
cellula), e la punta delle dita (per sentire la forza sulla
barra). Questo significa che si possono ottenere informazioni di
tipo qualitativo sulla velocità focalizzando la nostra
attenzione all'esterno. Occasionalmente, daremo un'occhiata
all'anemometro per avere una conferma della velocita all'aria che
vogliamo tenere.
13.3 Decollo da campi con ostacoli
Descriviamo ora la procedura di decollo da usare con una pista
pavimentata con un ostacolo alla fine.1
Pianificate il decollo attentamente. Prendiamo in considerazione
l'altitudine di densità, l'inclinazione della pista, la
presenza o meno di vento contrario, e altro. Conoscendo il valore
di VX sotto queste
condizioni decidete una opportuna velocita di rotazione
VR come discusso sotto.
Estendete i flaps come specificato nel Manuale di Volo. Questo
è un utile controllo incrociato: nella maggior parte degli
aereoplani leggeri quando estendiamo i flaps per un decollo da
campi con ostacoli osserviamo che l'angolo dei flaps corrisponde
all'angolo di un alettone completamente ruotato.
Partite all'inizio della pista. Se il raccordo vi inserisce in
un altro punto della pista dovrete tornare indietro fino
all'inizio.
Aprite il gas progressivamente in modo da avere piena potenza
abbastanza presto, senza aver sprecato pista. Qualcuno raccomanda
di usare i freni per mantenere il velivolo fermo fino a che il
motore non raggiunge la potenza massima, ma questo è
raramente necessario; se si apre il gas in maniera corretta il
motore raggiungerà piena potenza dopo pochi metri di
corsa. 2
Come mostrato in figura 13.3 e tabella 13.3 , si
dovrebbe scegliere una velocità di rotazione
VR uguale o quasi a
VX — cioè
solo un po più alta di quella che si userebbe per un
decollo da pista non pavimentata ( sezione 13.4) o anche per un
decollo normale. L'idea è di usare il carrello per
sopportare il peso del velivolo fino a che l'energia non è
sufficiente. Va bene ruotare un pò per togliere carico dal
ruotino anteriore, ma non dobbiamo decollare fino a che non siamo
pronti per salire. Quindi ruotate progressivamente fino
all'assetto di salita, dopodiche il velivolo salirà
immediatamente. Salite alla VX. Compensate su VX. Dopo aver superato l'ostacolo possiamo
accelerare fino alla VY.
Finalmente, dopo aver raggiunto un'altitudine di sicurezza si
può accelerare fino alla velocità di "salita di
crociera" e compensare nuovamente.
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Angolo di Attacco
|
Angolo di Salita
|
Assetto
|
Incidenza
|
Velcità all'aria
|
Rotazione iniziale
|
4.5°
|
0°
|
0.0°
|
4.5°
|
poco, in aumento.
|
Salita
|
13.0°
|
7°
|
15.5°
|
4.5°
|
VX
|
Nell'ultima fase della nostra sequnza di esempio possiamo ho
supposto un rateo di salita di 780 piedi per minuto con una
velocità all'aria = 63 nodi e un angolo di salita di
7°.
Nella figura, la traiettoria tratteggiata e il velivolo bianco
mostrano i risultati che avreste ottenuto seguendo la procedura
di decollo normale, cioè accelerando durante la salita e
quindi salendo alla VY.
Notate che usando la procedura di decollo da piste con ostacoli
il velivolo non sale molto, ma può superare meglio gli
ostacoli in quanto non va molto avanti orizzontalmente.
Può sembrare paradossale che si possano superare gli
sotacoli rimanendo più a lungo sulla pista. La
spiegazione è la seguente: passare sopra l'ostacolo a una
quota di sicurezza e a una ragionevole velocità richiede
una certa quantità di energia. Per disporre della massima
energia bisogna minimizzare la resistenza. Mantenere il velivolo
sulla pista fino a raggiungere un'alta velocità può
essere faticoso per la cellula, ma sostenere il proprio peso con
il carrello comporta minore resistenza che non sostenerlo con le
ali. In altre parole: la resistenza al rotolamento è
minore della resistenza indotta se la pista non è
pavimentata o è sconnessa.
Una volta in volo, dovete salire alla VX per le ragioni discusse nella sezione 7.5.3.
Ci sono alcune eccezioni all'idea di scegliere
VR uguale
VX:
-
Per esempio, se ci appare davanti un tabellone alto 20 piedi,
unico ostacolo nell'area, è in teoria giusto
saltarlo a una velocità anche parecchio
inferiore alla VX,
quindi ridiscendere giù sull'altro lato. 3 Il guadagno
di altitudine a breve termine è più importante
del rateo di salita a lungo termine (come dato dalla curva di
potenza).
-
D'altro canto, se l'elevazione dell'aereoporto di partenza
è quasi uguale alla quota di tangenza pratica del
velivolo (di modo che una volta in volo il rateo di salita
è minimo), la pista è lunga, pavimentata ma con
ostacoli, allora ha senso rimanere sulla pista (o almeno in
effetto suolo) fino a che la velocità è molto
superiore a VX.
Ripetendo, nelle circostanze tipiche scegliere VR uguale o quasi a VX è un ragionevole principio.
* Una piccola discussione tra
Wheelbarrowing o Flap-Popping
La procedura vista sopra (rimanere sulla pista ad alta
velocità, con i flaps estesi) potrebbe non essere
possibile con il nostro velivolo. In base all'incidenza delle
ali, il velivolo potrebbe alzarsi molto prima di raggiungere la
velocità di rotazione desiderata.
Di solito il miglior modo di affrontare questa situazione
è lasciare che l'aereo si alzi e poi proseguire in effetto
suolo in maniera simile a un decollo da campo erboso.
Un altra possibile procedura (che di solito è da
non fare) è di mantenere i flaps retratti fino a
raggiungere la velocità di rotazione desiderata. Meno
flaps significa meno incidenza. Un grande svantaggio di una
estensione improvvisa dei flaps ("popping") è che
incrementiamo il carico di lavoro del pilota nel momento in cui
dovrebbe pensare ad altre cose. Un altro svantaggio è che
si corre il rischio di estendere i flaps oltre la posizione di
decollo fino alla posizione di atterraggio creando molta
più resistenza.
Una situazione forse peggiore nasce se si cerca di tenere il
velivolo sulla pista spingendo la barra in avanti
(wheelbarrowing). La conseguenza è che mentre il
ruotino anteriore continua a correre sulla pista il carrello
principale si alza, producendo un assetto picchiato. La guida
diventa instabile e l'elica rischia di colpire il terreno.
13.4 Decollo da campo soffice
Certe volte è utile decollare alla più bassa
velocità e con la più breve corsa di decollo. Per
esempio, la fanghiglia sulla pista causa un notevole attrito
sulle ruote. Prima si lascia la pista prima ci si libera di
questo attrito e prima si può accelerare. Ulteriori
ragioni per utilizzare la procedura di decollo da campo soffice
le diremo più avanti.
La procedura è la seguente: Estendere i flaps come
prescritto dal costruttore; in assenza di prescrizioni estenderli
in modo da raggiungere la massima deflessione verso il basso
degli alettoni. L'idea è di raggiungere il più alto
coefficiente di portanza senza resistenza eccessiva.
All'inizio della corsa di decollo tirare la barra
completamente indietro.Subito il muso tenderà ad
alzarsi, come indicato in figura 13.4. Lasciate che si
alzi fino ad un assetto corrispondente allo stallo, cioè
15°, o poco meno.
Per mantenere questo assetto durante l'accelerazione del
velivolo dobbiamo portare gradualmente la barra in avanti. Vi
alzerete ad una velocità molto bassa, approssimativamente
la velocità di stallo.4 Se voi doveste mantenere questo assetto
con un aereo poco potente non potreste nè accelerare
nè salire. Allora gradualmente abbassate il muso in modo
da volare parellelamente al terreno circa un piede sopra. Come
l'aereo accelera in effetto suolo l'angolo d'attacco richiesto
diminuisce e l'assetto si abbassa.
Ci sono due modi di completare la manovra.
-
Se il campo non ha ostacoli rimanete in effetto suolo fino a
che l'assetto (e l'angolo di attacco) raggiungono i loro
normali valori per il decollo, come discusso in sezione 13.2. Quindi
salite accelerando fino alla VY come in un decollo normale.
-
Se tuttavia ci sono ostacoli, è meglio rimanere in
effetto suolo fino a che la velocità non ha raggiunto
VX, quindi aumentare
l'assetto e salire mantenendo VX come in un decollo da campo con ostacoli (
sezione
13.3).
La procedura di decollo da campo soffice lavora in modo
eccellente. Subito dopo il decollo la velocità è
molto bassa. Normalmente in volo questo non permetterebbe nemmeno
di mantenere la quota ma in fase di decollo, in effetto
suolo, questa velocità ci permette non solo di
mantenere la quota, ma anche di accelerare. Questo perchè
in effetto suolo (cioè ad una distanza pari all'ala o meno
dal terreno) l'ala produce una minima resistenza indotta per le
ragioni discusse in sezione 3.12.4.
Appena dopo esserci sollevati, usando questa procedura abbiamo i
seguenti vantaggi:
-
non c'è attrito di rotolamento poichè le ruote
non toccano il terreno;
-
la resistenza indotta è minima poichè siamo in
effetto suolo;
-
la resistenza parassita è minima poichè la
velocità non è elevata;
-
la potenza non viene utilizzata per salire ma per muoversi
orizzontalmente.
Essendo il motore al massimo, se la potenza non viene sprecata in
resistenza nè viene dedicata alla salita, allora il
velivolo può raggiungere la massima accelerazione.
Ci sono molte situazioni in cui questa procedura è
utilissima.
-
Se la pista è coperta di fango, erba alta, sabbia o
neve, ci può essere un incremento problematico di
attrito sulle ruote. La procedura di decollo da campo soffice
vi permette di trasferire il peso dell'aereo dalle ruote alle
ali prima possibile diminuendo l'attrito e aumentando
l'accelerazione.
-
Se la pista è sconnessa o piena di dossi il problema
non è tanto l'attrito ma piuttosto il danno che
può derivare dal colpire un dosso ad alta
velocità. Prima si decolla meno si danneggia il
velivolo. Ricordiamoci che la forza insita nel colpire un
dosso è proporzionale al quadrato della
velocità al suolo.
-
Supponiamo che la pista sia perfettamente liscia e solida, ma
molto corta — e supponiamo che sia circondata da spazi
aperti pieni di dossi ma senza seri ostacoli. Voi potete
sollevarvi già entro la fine della pista e proseguire
in effetto suolo sopra gli spazi aperti.
-
Supponiamo di voler tentare un decollo normale da un campo
regolare, ma a causa di una raffica di vento (o anche di un
errore di pilotaggio) ci alziamo con una velocità
troppo bassa. La miglior cosa è accelerare in effetto
suolo, così da evitare contatti con la pista
(specialmente se c'è vento al traverso) e da evitare
di salire a una velocità troppo bassa.
In ogni caso dovete stare attenti a rimanere in effetto suolo
finchè non avrete raggiunto una appropriata
velocità di salita. Se cercate di salire alla
velocità di decollo in molti casi potreste non essere in
grado di uscire dall'effetto suolo. Cioè appena l'effetto
suolo sarà meno significativo la resistenza indotta
sarà tale da impedire sia di salire sia
di accelerare.
* Informazioni ai passeggeri
Se abbiamo passeggeri a bordo che non hanno mai visto prima un
decollo da campo soffice, sarebbe opportuno dare loro una
spiegazione altrimenti potrebbero anche agitarsi.5 Dovete solo dire che vi alzerete a una
bassa velocità e quindi volerete per pochi secondi
orizzontalmente per accelerare alla velocità di salita
ottimale. Dite loro che (a) questa è la procedura normale
per ottenere le migliori prestazioni, e (b) essa minimizza tutti
i fastidi ai passeggeri.
* Manovrare riferendosi
alla linea di bordo pista
Se in un decollo normale voi guidate il velivolo guardando
davanti al muso, in un decollo da campo soffice il muso
coprirà la vostra visuale durante gran parte delle
manovre. Dunque dovrete usare il bordo della pista come
vostro riferimento. Esercitatevi bene in questa tecnica durante
il rullaggio. Ne avrete bisogno per l'atterraggio e per il
decollo da campo soffice, che non sono i momenti migliori per
impararla.
13.5 Tecnica del vento trasversale
Non c'è una "procedura di vento trasversale" da usare
al posto di una procedura normale, procedura da campo
soffice, o procedura da campo con ostacoli. Piuttosto dovete
usare questa tecnica assieme a tali procedure.
Un decollo con vento al traverso non è così
insidioso come un atterraggio con vento trasversale ma richiede
comunque una certa attenzione. Consideriamo la seguente
situazione: dovete decollare con raffiche di vento usando la
(ultra)semplificata tecnica della sezione 13.1. Avete
già ruotato e state accelerando verso la velocità
di decollo, con le ali livellate. Come la velocità
aumenta, le ali producono maggior portanza, alleggerendo il
carico sul carrello principale. Il vento spinge sul lato della
fusoliera più forte che mai. La capacità delle
ruote di fornire una forza laterale per resistere al vento
è proporzionale al carico agente sulle ruote.6 Se teniamo le ali livellate, ad un
certo punto — precedente al punto di decollo — il
vento vince la resistenza delle ruote e spinge il velivolo verso
il lato strisciando i pneumatici lungo la pista.
La corretta tecnica per eseguire un decollo con vento
trasversale è spiegata di seguito.
Riguardo l'utilizzo della pedaliera: Per neutralizzare la
tendenza dell'aereo a mettersi in bandiera ( sezione 8.11), dovete premere
sul pedale sottovento per mantenere il velivolo dritto. Prima
della rotazione, sia il timone sia il ruotino anteriore
contribuiscono a mantenere la direzione. Dopo la rotazione il
velivolo tende sempre a disporsi in direzione del vento, ma la
direzione è affidata totalmente al timore. Quindi dopo la
rotazione potete applicare ancora un pò di pedale
sottovento.
Riguardo l'utilizzo degli alettoni, ci sono due opzioni:
-
Il metodo meno comune è più o meno l'opposto di
un atterraggio con vento trasversale. Durante la corsa di
decollo portate la barra verso il vento, in modo da creare
più carico sulla ruota sopravento. Gli alettoni creano
forza in base al quadrato della velocità, per cui
all'inizio della corsa di decollo gli alettoni dovranno
essere pienamente deflessi. Appena la
velocità cresce riducete gradualmente la deflessione.
Ruotate normalmente, tenendo la barra in modo da avere l'ala
sottovento più alta e l'ala sopravvento più
bassa. Tenete la ruota sopravvento fermamente piantata sul
terreno in modo che opponga resistenza al vento. Adesso il
velivolo corre inclinato lungo la pista poggiando su una sola
ruota. La portanza delle ali diretta ora verso il vento serve
a neutralizzare l'effetto del vento sulla fusoliera. Appena
il carico sulla ruota si annulla il velivolo sale diritto
verso l'alto.
Poichè gli alettoni sono deflessi verso un lato e il
timone verso l'altro, state eseguendo una scivolata. Fino al
momento del decollo dovete eseguire la scivolata lungo l'asse
pista, una volta decollati potete riallineare le ali e
allineare la fusoliera alla direzione del vento.
-
Il metodo più comune è il seguente: Dobbiamo
deflettere gli alettoni verso il lato sopravvento, ma non
tanto quanto richiesto dal metodo precedente. L' idea
è di non trasferire tutto il peso sulla ruota
sopravvento, ma solo di eguagliarlo, neutralizzando la
tendenza del vento di spingere il velivolo sopra il lato
sottovento. Per evitare che il vento ci spinga a lato,
dobbiamo tenere il peso su entrambe le ruote,
ritardando la rotazione fino ad aver raggiunto quasi il 100%
of della velocità necessaria al volo (piuttosto come
la procedura di decollo da campi con ostacoli, sezione 13.3).
Allora possiamo ruotare e volare via. Questo metodo non
è ottimale per piste soffici o sconnesse
(poichè richiede di correre lungo la pista ad alta
velocità).
Inoltre, immediatamente dopo esserci sollevati, dobbiamo
correggere la prua di un angolo pari all'angolo di deriva, in
modo da allineare la fusoliera al flusso dell'aria.
Notate che in entrambi i casi il cambiamento di prua necessario
dopo esserci alzati non è una normale virata
coordinata. Il baricentro si muove già allineato alla
pista, cosicchè non dobbiamo cambiare la direzione del
movimento, ma solo la prua del velivolo. Dobbiamo usare il
timone, non gli alettoni.
Dopo esservi alzati in volo dovete stare attenti a non ricadere
in pista. Poichè la prua dell'aereo non è
più allineata all'asse pista, un contatto con la pista
potrebbe causare severi danni alla struttura del carrello.
Mentre salite aspettatevi che il vento al traverso sia
più intenso in quota che non al suolo, per cui dovrete
compensare con le opportune correzioni di prua.
13.6 Decollo con plurimotore
In un velivolo plurimotore, l'avaria di un motore subito dopo il
decollo è una situazione molto critica. Pone una richiesta
considerevole al pilota. Siate sicuri di quello che dovete fare;
ricordatevelo nei dettagli prima del decollo. L'avaria al motore
e le relative procedure da seguire sono discusse in sezione 17.2.
Subito durante la corsa di decollo verificate che entrambi i
motori sviluppino la stessa potenza. Se il velivolo tira da una
parte c'è un problema. Ancora, controllate gli indicatori
del motore per essere sicuri che su entrambi i motori abbiate (a)
il normale numero di giri, (b) la stessa MAP, e (c) lo stesso
flusso di carburante. Gli strumenti che misurano queste tre
quantità sono composti di solito da un singolo indicatore
con due aghi, cosicchè se notate che gli aghi
divergono allora c'è un problema.
Se avete pista davanti a voi chiudete il gas e fermatevi appena
possibile. Anche se siete in volo chiudete il gas e riatterrate
se avete sufficiente pista. Se invece la pista utile non è
sufficientemente lunga e le prestazioni di salita con un solo
motore non sono valide a causa dell'altitudine di densità
o altro, allora avremo minori danni ad atterrare e uscire di
pista a bassa velocità che non tentare di salire senza
successo.
Non dovete alzarvi in volo a una velocità inferiore a
VMC, cioè a una
velocità per cui non potete mantenere il controllo di
direzione con un solo motore. In molti velivoli dovete
raggiungere una velocità di decollo di VMC più 5 nodi. Per essere sicuri di
non decollare troppo presto, potete ritardare la rotazione fino a
raggiungere VMC. Potete
semi-ruotare un pò prima se volete; solo siate sicuri di
non ruotare ad un assetto tale da causare un decollo sotto la
velocità desiderata. Dopo che siete in volo, salite
accelerando alla VY (che
dovrebbe essere maggiore o uguale alla VYSE).
In molti bimotori VMC
è essenzialmente uguale alla velocità di stallo. In
altri comunque è considerevolmente più alta, e
ciò rende i decolli da campo soffice problematici. Non
dobbiamo decollare alla "più bassa velocità
possibile" (come fareste in un monomotore) poichè perdere
un motore a quella velocità comporta una imbardata
incontrollabile. E' molto più sicuro decollare alla
VMC o superiore, anche se
questo implica stare lontani dai campi erbosi o sconnessi.
13.7 Altri elementi del decollo
In un aereoporto controllato bisogna ottenere conferma e
approvazione prima di rullare o decollare.
Durante il decollo e la salita dovete applicare piede destro per
compensare il flusso dell'elica, come discusso in sezione 8.4.
In un velivolo con carrello retrattile, dovete pensare a
retrarlo. Non è una buona idea retrarlo appena
alzati in volo. Questo perchè qualche volta nei primi
secondi di volo le cose non vanno come dovrebbero, e bisogna
poter riatterrare sulla restante pista. Per cui la procedura
normale è di retrarre il carrello quando non è
più possibile riatterrare sulla pista di partenza.
Dovreste dire ad alta voce il seguente controllo della
check-list: "Fine pista utile; carrello su".
Su una pista veramente lunga può andare bene ridurre
l'attrito retraendo il carrello prima di aver coperto tutta la
pista. Comunque: (1) normalmente non ne vale la pena, e (2), se
necessario, dovete essere sufficientemente alti da poter
estrarre il carrello per poter riatterrare.
Appena iniziata la salita fissate un punto a poche miglia lungo
la rotta che avete deciso, in modo da mantenere la direzione
primariamente in base a riferimanti esterni. Supponiamo che il
braccio sopravvento del circuito di traffico sia l'estensione
della linea di mezzeria della pista. Allo stesso modo notate
l'assetto relativo all'orizzonte in modo da mantenere il giusto
angolo di attacco e da notare la presenza di windshear. Potete
effettuare un controllo incrociato della direzione, dell'assetto,
dell'angolo di attacco usando girodirezionale, orizzonte
artificiale e anemometro, ma questo non deve richiedere
più di pochi secondi. La maggior parte del tempo dovrete
guardare fuori per controllare il traffico.
Quando l'ente ATC vi rilascia l'autorizzazione al decollo,
significa che avete la pista tutta per voi. Questo vale per la
pista ma non per lo spazio aereo sovrastante. Per cui, appena in
volo, avrete la piena responsabilità di evitare il
traffico circostante. Anche sulla pista è necessario
tenere gli occhi aperti, c'è sempre una piccola
possibilità che l'ente di controllo abbia commesso un
errore e una ancora più grande possibilità che
altri piloti entrino in pista senza autorizzazione.
Appena raggiunta una altitudine sufficiente, diciamo 500 piedi
dal suolo, ci sono alcune cose da fare: se il velivolo ha i cowl
flaps dovete controllarli. In un decollo normale sono già
aperti, ma in una riattaccata dovrete aprirli. E' questo il
momento di ridurre il gas alla normale potenza di salita, minore
della potenza di decollo nella maggior parte dei velivoli con
elica a passo variabile. Si deve anche retrarre i restanti flaps
e quindi accelerare dalla VY a una adatta velocità di salita di
crociera.
Non dovete interferire con i cowl flaps o con altri items fino a
che non siete alti parecchie centinaia di piedi. La turbolenza
può modificare l'assetto o far rollare il velivolo mentre
siete distratti, o può far scuotere la barra. A basse
altitudini il controllo basico del velivolo deve avere la massima
e unica attenzione da parte del pilota.
In alcuni velivoli le pompe del carburante devono essere spente
a 1000 AGL; in altri devono essere mantenute per tutta la salita
iniziale, in altri ancora non ci sono pompe del carburante.
13.8 Prendere le decisioni
La cosa più importante che un pilota può fare per
aumentare la sicurezza del volo è di sapere quando
è il momento di rimanere a terra. Non fatevi pressione
— e non lasciate che gli altri premano su di voi —
per fare un volo senza certezze.
Io avverto esplicitamente i miei passeggeri:
Un volo può essere ritardato o modificato per molte
ragioni, tra cui problemi meteo, meccanici, stress del pilota,
etc. Se sapete che essi devono partire o ritornare in tempi
precisi allora è il caso di pianificare diversamente.
Differenti situazioni di decollo richiedono differenti tecniche
di decollo. Dovete chiedere a voi stessi:
-
Devo fare questo volo ad ogni costo?
-
La pista è lunga e libera oppure è corta e
ostruita?
-
La pista è pavimentata e liscia, oppure è
soffice e sconnessa?
-
C'è vento al traverso tale da creare problemi?
Usate una checklist per il decollo adatta al velivolo con cui
dovete volare (non una generica alternativa). Alcuni velivoli
richiedono di avviare la pompa del carburante per tutto il
decollo mentre altri non lo richiedono. Il C-152 richiede 10°
di flaps per il decollo da campi corti, mentre il C-172 richiede
flaps retratti.
13.8.1 Controllo delle prestazioni di decollo (non corretto)
Spesso sento frasi come queste:
-
Frase n° 1 (non corretta): "Su ogni pista, se avete
raggiunto il 70% della vostra velocità di decollo
prima di aver utilizzato il 50% della pista, allora
raggiungerete il 100% della velocità di decollo entro
la fine della pista."
La gente anche prova a "dimostrare" la frase n°1, usando le
leggi della fisica assieme a una certa quantità di
asserzioni sconsiderate, tra cui:
-
Assumiamo che l'attrito sia insignificante. Infatti,
l'attrito è molto più importante nella seconda
metà della corsa di decollo.7
-
Assumiamo che il motore emetta una spinta costante. Sebbene
la spinta costante sia una buona approssimazione per i jets o
per gli endoreattori (razzi), per i motori a pistoni
(specialmente quelli con elica a giri costanti) la
potenza costante è una approssimazione
migliore. Dunque ci aspettiamo molto meno spinta nella
seconda metà della corsa di decollo.
-
Assumiamo vento nullo. Questo potrebbe essere vero qualche
volta, ma in generale è molto pericoloso assumerlo in
generale. Con un vento frontale abbastanza forte, possiamo
raggiungere il 70% della velocità necessaria ad
alzarsi senza potenza alcuna.
La seguente versione modificata è anch'essa sbagliata, e
anche molto più pericolosa:
-
Frase n° 2 (non corretta): "Su ogni pista, se avete
raggiunto il 70% della vostra velocità di decollo
utilizzando meno del 50% della pista, allora il decollo
avrà sicuramente successo".
Un piccolo esempio mostrerà come questo in generale non
sia corretto, nemmeno cambiando le percentuali. Come mostrato in
figura 13.5,
consideriamo una pista molto lunga e una altitudine di
densità leggermente superiore alla quota di tangenza
assoluta del velivolo. Potrete essere capaci di raggiungere il
100% della velocità di volo prima di avere usato anche
solo il 10% della pista. Potrete essere capaci di decollare e
salire di alcuni piedi, ma non riuscirete mai ad uscire
dall'effetto suolo, per quanto sia lunga la pista. Dunque:
dimenticatevi di ogni regola a base di percentuali X% — Y%
che sia giunta in qualche modo alle vostre orecchie.
Figura 13.5:
Decollo fallito nonostante la lunghezza della pista e la
velocità del velivolo siano sufficienti
13.8.2 Controllo delle prestazioni di decollo (corretto)
Supponiamo di essere già nella corsa di decollo, ma che
parecchie piccole cosette hanno già preso una brutta
piega: (a) abbiamo sottostimato l'altitudine di densità;
(b) per varie ragioni (vedi sotto) il motore produce solo l'80%
della potenza che avrebbe dovuto nella nostra situazione; (c) il
freno di parcheggio è parzialmente inserito
cosicchè i freni creano attrito; (d) non ci siamo accorti
di un cambiamento di vento, cosicchè adesso abbiamo un
leggero vento in coda; (e) non ci siamo accorti che la pista
è leggermente in salita; e (f) dietro è seduto
qualcuno più pesante del 15% di quanto avevamo previsto.
Potremo, sotto queste ipotesi, non essere in grado di completare
il decollo in sicurezza. La questione è la seguente:
possiamo in qualche modo prevedere il deficit di prestazioni in
modo da abortire in tempo il decollo?
Se conoscete bene il velivolo, basatevi sul suono del motore; se
lo sentite girare ruvido controllatelo. Allo stesso modo se
vedete che il il n° di RPM del motore previsto per il decollo
non viene raggiunto abortite immediatamente e investigate.
Sfortunatamente, se non conoscete bene il velivolo, può
essere difficile notare un calo di prestazioni in tempo utile. In
quesot caso è richiesta una pianificazione e un controllo
accuratissimi, come vedremo.
Utilizzando il Manuale di Volo, calcoliamo la distanza di pista
necessaria prevista nelle nostre condizioni di decollo. Inoltre
calcoliamo la distanza di pista necessaria all'atterraggio nelle
stesse condizioni. Scegliamo una pista che sia almeno lunga
quanto le due distanze sommate assieme, più un
sufficiente margine di errore. Fissate bene il punto in cui la
corsa di decollo deve essere completata8. Quindi iniziate il decollo. Se superando
il suddetto punto non siete ancora in volo allora chiudete il gas
e inizate a frenare. Rullate fino all'hangar e immaginate cosa
possa essere andato storto.
Non tentate di utilizzare lunghezza "ulteriore" di pista per
salvare il decollo in caso di calo significativo di prestazioni.
Se c'è un calo dovete capire il perchè, e la corsa
di decollo è il momento meno adatto per pensare a questo.
Consideriamo ora la fastidiosa situazione in cui la pista
disponibile è un pò minore della suddetta distanza
corrispondente a una corsa di "decollo più atterraggio".
Il Manuale di Volo ci dice che un decollo può essere
possibile, se tutto va bene, ma non ci dice come capire che
potremmo avere un problema. In questa situazione ci sono tre
possibilità. La prima è modificare la situazione,
cioè scaricare carburante, gettare fuori una certa
quantità di carico pagante, aspettare che la temperatura
esterna scenda, o di avere maggior vento frontale — in modo
da poter utilizzare le procedure prima descritte. La seconda
possibilità è di capire quanta pista il velivolo
deve coprire per raggiungere le varie velocità minori
della velocità di sostentamento, cosicchè si
possa avere l'opportunità a priori di abortire il decollo.
Questo è il lavoro di un pilota collaudatore: un tipico
Manuale di Volo non ci dà queste informazioni e le
prestazioni di decollo sono notoriamente difficile da determinare
accuratamente. Non cercate di farlo: fare il "pilota collaudatore
amatoriale" significa giocare alla roulette Russa. La terza
possibilità, se avete anche un minimo dubbio sulle
prestazioni del velivolo, è di rimanere a casa.
13.8.3 Cause di malfunzionamento del motore
Ci sono dozzine di cose che possono non funzionare bene in un
motore aeronautico.
-
Una delle valvole di scarico può essere bruciata o
bloccata, in modo da non chiudersi completamente.
-
Uno degli eccentrici dell'albero di distribuzione può
essere usurato, cosicchè la valvola non si apre
completamente.
-
I magneti non sono perfettamente regolati.
-
Ci potrebbe essere il nido di un uccello nella presa
dell'aria.
-
et cetera.
Questi problemi non sono poi rari; Io stesso ho sperimentato i
primi quattro della lista.
Se avviene un problema di questo tipo il motore non si
ferma di colpo. Esso continua ad andare e a produrre gran parte
della potenza. In volo questo è chiaramente un vantaggio.
Durante il decollo è invece un'arma a doppio taglio.
Poichè il motore continua a sviluppare gran parte della
potenza, potreste non notare il malfunzionamento e tentare quindi
il decollo. Questo potrebbe portare a problemi ben più
grandi, specialmente su campi con ostacoli.
13.8.4 Teoria e pratica della rinuncia al decollo
Ci sono molti problemi che non si notano se non a corsa di
decollo iniziata. Innanzitutto, nella corsa di decollo
controllate con gli strumenti che velocità, giri motore,
pressione di alimentazione e flusso di carburante abbiano valori
normali. 9
Dovete sempre pianificare il vostro decollo. Ciò
include anche la pianificazione di una rinuncia a decollare, per
le ragioni discusse in sezione 13.8.2.
Siate sicuri che questo venga messo in pratica. Le prime volte
che è necessario rinunciare al decollo le vostre
aspettative e desiderio di un decollo normale sono così
forti che è difficile accettare la situazione e chiudere
la manetta. Un decollo abortito e psicologicamente difficile
quanto una riattaccata. In effetti molti piloti di monomotore
trovano la rinuncia al decollo più difficile di
una riattaccata, solo perchè ad essa non è stato
dato la giusta enfasi durante l'addestramento.
Per gli istruttori: prima del volo, istruite gli allievi sulle
procedure della rinuncia al decollo. Scegliete una pista
sufficientemente lunga. Durante la corsa di decollo raggiungete
una velocità pari a metà della velocità di
involo. Quindi coprite l'anemometro e dite, "simulazione di
anemometro in avaria".
Se qualcosa di anche meno importante accade durante la corsa di
decollo abortite subito. La spiegazione è che durante la
corsa di decollo non c'è tempo di capire quanto gravi
possano essere le conseguenze di una cosa andata male, per cui
(assumendo di avere ancora a disposizione pista sufficiente) la
cosa più sicura è fermarsi e riflettere. Vedi anche
la sezione
15.3.
13.9 Sommario
Quattro delle più comuni procedure di decollo sono legate
logicamente come riassunto nella tabella 13.4.
|
Senza ostacoli
|
Con ostacoli
|
Pavimentate
|
Semi-rotazione anticipata.
Rotazione completa alla VR.
Salita accelerando alla VY.
|
Rotazione alla VX.
Salita alla velocità costante:
VX.
|
Non pavimentate
|
Entrare in effetto suolo appena sopra
VS.
Accelerazione orizzontale (1 foot AGL) alla
VR.
Salita accelerando alla VY.
|
Entrata in effetto suolo appena sopra
VS.
Accelerazione orizzontale (1 foot AGL) alla
VX.
Salita alla velocità costante:
VX.
|
Inoltre, in ognuno dei quattro casi, bisogna tener conto
dell'eventuale vento al traverso.
Una opportuna pianificazione è importante. Una prudente
decisione di "non andare" vi può evitare un sacco di
grattacapi. Siate sicuri di conoscere le giuste procedure,
incluse le velocità critiche. Siate sicuri di sapere di
quanta pista avete bisogno. Se, durante la corsa di decollo, vi
sembra di avere minori prestazioni di quanto dovreste, fermatevi
e pensate a cosa potrebbe essere successo. Esercitatevi nella
rinuncia al decollo.
Siate sicuri dell'angolo di salita che dovete impostare. Questo
per controllare di essere liberi da ostacoli. Ciò
condiziona la scelta di un assetto iniziale.
Quando si sceglie un angolo di assetto iniziale dovete ricordare
che l'assetto non è lo stesso dell'angolo di attacco.
Guardare la sezione 2.9 per
le informazioni sui giusti (e sbagliati) modi di gestire le
situazioni in cui il corretto angolo di assetto differisce da
quello aspettato.
Compensate opportunamente le forze sui comandi di volo e
pilotate con un tocco leggero. Non dimenticate di seguire la
checklist successiva al decollo.
-
1
-
Nel vostro Manuale di Volo questo è probabilmente
chiamato "decollo da campo corto". Comunque, come vedremo,
questa è in definitiva non la giusta procedura per un
campo corto e libero da ostacoli — essa usa
effettivamente più pista di un decollo normale. Se
dovete effettivamente decollare da un campo corto e libero
considerate di usare la procedura di decollo da campi soffici
(sezione 13.4).
-
2
-
Preferisco evitare di far girare a pieni il motore a velivolo
fermo, poichè ciò tende a risucchiare sassolini
danneggiando l'elica. Muovendo il velivolo possiamo evitare i
sassi che abbiamo contribuito a sollevare.
-
3
-
Io non farei questo se non in una emerganza, poichè
implica operare senza adaeguati margini di sicurezza.
-
4
-
... ma voi non dovete guardare l'anemometro. A queste
velocità esso non fornisce utili informazioni.
-
5
-
Immaginate la seguente situazione: Il velivolo è in
volo ma non sale, e voi volate verso la base degli alberi ad
alta velocità. Ormai si apettano di morire quando voi
alzate il muso e salite.
-
6
-
La maggior parte degli attriti ha questo comportamento.
-
7
-
Tuttavia, se gli attriti fossero insignificati, i velivoli
andrebbero molto più veloci e consumerebbero molto
meno carburante.
-
8
-
Ci sono molte ottime maniere di fare questo. (a) Alcune piste
hanno riferimenti standard ogni 500 piedi. (b) Qualche volta
la distanza di decollo richiesta è metà o un
terzo (o qualche altra conveniente frazione) della lunghezza
di pista totale. (c) Qualche volta potete considerare come
unità di misura la distanza tra le luci di mezzeria
della pista e contare le luci. (d) Qualche volta dovete
considerare l'intera distanza di pista come unità di
misura.
-
9
-
Ltri problemi che si possono notare durante un decollo: Una
porta che non opportunamente bloccata può
improvvisamente aprirsi appena la velocità sale. La
cintura di sicurezza penzolante fuori può creare un
rumore assordante. Nessuno di questi è
aerodinamicamente serio, cosi non diamo più di tanta
attenzione.
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