SI DISCUTE ANCORA SULL'IPOTESI DELLA GENERAZIONE SPONTANEA...

  • Il naturalista inglese Buffon (1707-1788) continuò a sostenere che tutta una serie di animali (insetti alati, vermi, pidocchi …) nascessero spontaneamente, senza bisogno di genitori. Secondo la sua ipotesi, ogni animale era costituito da particelle indistruttibili ed immortali. Alla morte dell'animale, queste particelle erano messe in libertà e si ricombinavano spontaneamente per formare nuovi esseri viventi.
  • Lo scienziato francese Rèamur (1683-1757), convinto invece dalla dimostrazione di Redi, scriveva: "Gli antichi credevano di poter far nascere gli insetti da corpi di diverse specie in via di putrefazione. Sebbene sia ridicolo pensare che le api nascano dalla carne putrefatta d'un vitello o di un bue, le vespe o i calabroni da quella d'un cavallo, gli scarabei da quella d'un asino, e che un'infinità d'altri insetti traggano origine, alcuni dal formaggio, altri dalle piante, altri addirittura dal fango, per smentire vedute così assurde sono state necessarie molte osservazioni e molti ragionamenti."

    IL CONTRIBUTO DI SPALLANZANI E PASTEUR

L'ipotesi della generazione spontanea, ormai ritenuta dalla maggior parte dei biologi falsa per quanto riguardava rane ed insetti, continuò ad essere sostenuta per spiegare la presenza degli esseri che potevano essere osservati nei mosti in fermentazione e nel latte inacidito.

Nel 1765 l'italiano Lazzaro Spallanzani (1729-1799) fece uno storico esperimento con il mosto bollito che smentiva questa ipotesi, ma per altri cento anni la maggior parte dei biologi credette ancora nella generazione spontanea.Solo grazie all'opera di Louis Pasteur (1822-1895) quest'ipotesi fu del tutto abbandonata.
Secondo Pasteur i batteri non nascevano per generazione spontanea, ma da altri batteri o dai loro germi. Questi erano una sorta di "semi", chiamati spore, e venivano trasportati anche a grandi distanze dal pulviscolo dell'aria.
I batteri avevano la capacità di trasformare chimicamente i succhi di frutta, il latte e altre sostanze con le quali erano venuti a contatto.
I batteri non erano tutti uguali, ma esisteva una precisa correlazione tra una certa specie di batterio e un certo tipo di fermentazione.

Quando le ipotesi di Pasteur sulle fermentazioni e sulle malattie infettive furono esposte per la prima volta, non furono accolte dall'ambiente medico e scientifico.
I medici infatti, a causa del pregiudizio sulla generazione spontanea, non erano disposti ad ammettere che esseri così insignificanti come i batteri potessero avere influenza sugli uomini. Per i medici, i batteri che venivano scoperti nel sangue di uomini deceduti a causa di una epidemia, erano stati generati dalla malattia stessa.

Per dimostrare che i brodi organici, una volta sterilizzati, non entrano in fermentazione se si evita di farli entrare in contatto con le spore batteriche, Pasteur condusse un importante esperimento usando palloni con un collo sottile, lungo e ricurvo, da lui appositamente ideato. Facendo bollire il brodo dentro il pallone, si sviluppa del vapore che sterilizza il collo; quando il pallone si raffredda, il vapore che lo occupa si contrae, richamando l'aria dall'esterno, ma il collo ad S costituisce una trappola per le spore. E il brodo nel pallone, dopo oltre cento anni, è ancora rimasto inalterato! Se invece si rompe il collo, il brodo fermenta presto, perchè i germi non sono più bloccati.

Le idee di Pasteur sulle spore, i batteri e le fermentazioni furono universalmente accettate, e la generazione spontanea fu definitivamente accantonata.
Grazie al progresso compiuto dalla microbiologia, la scienza che studia i microbi, ed alle migliorate condizioni di vita, malattie infettive come la tubercolosi, la meningite, il colera oggi si possono considerare vinte. Si è imparato inoltre che pericolose infezioni alimentari sono causate dai batteri che vengono ingeriti insieme agli alimenti; oggi sappiamo come prevenirle conservando i cibi in modo adeguato attraverso la pastorizzazione, la sterilizzazione e l'uso del frigorifero.

 

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