U.S.A.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Superficie: 9.629.091 Km²
Abitanti: 281.422.000
Densità: 29 ab/Km²

Forma di governo: Repubblica federale presidenziale
Capitale: Washington (572.000 ab., 7.610.000 aggl. urbano)
Altre città: New York 8.010.000 ab. (21.200.000 aggl. urbano), Los Angeles 3.695.000 ab. (16.370.000 aggl. urbano), Chicago 2.896.000 ab. (9.160.000 aggl. urbano), Houston 1.954.000 ab. (4.670.000 aggl. urbano), Filadelfia 1.518.000 ab. (6.190.000 aggl. urbano)
Gruppi etnici: Bianchi 75,1%, Neri 12,3%, Asiatici 3,6%, Indiani americani 0,9%, altri 8,1%
Paesi confinanti: Canada a NORD ed EST (Alaska), Messico a SUD, Cuba (base navale di Guantanamo) a NORD

Monti principali: Mount McKinley 6194 m
Fiumi principali: Mississipi-Missouri-Red Rock 5970 Km, Yukon 3185 Km (totale, compreso tratto canadese), Rio Grande 3060 Km, Arkansas 2348 Km, Colorado 2333 Km, Ohio-Allegheny 2102 Km, Red River 2080 Km
Laghi principali: Lago Michigan 58.016 Km², Lago Superiore 53.400 Km² (parte statunitense, totale 82.100 Km²), Lago Huron 23.600 Km² (parte statunitense, totale 59.600 Km²)
Isole principali: Isola di Hawaii 10.432 Km², Kodiak 9.293 Km², Prince of Wales 7.073 Km², Chicagof 5.445 Km², St. Lawrence 5.135 Km²
Clima: Temperato, Artico (Alaska), Tropicale (Florida e Hawaii), Arido

Lingua: Inglese americano (ufficiale), Spagnolo (ufficiale come 2ª lingua nel New Mexico)
Religione: Protestante 56%, Cattolica 28%, Ebraica 2%, altro 14%
Moneta: Dollaro USA

 

 

 

 

 

 

 

 

La storia vede impegnati gli Stati Uniti nella questione Medioriente già dal 1979 quando l'attuale presidente in carica, il democratico Jimmy E. Carter, realizzò l'accordo di Camp David tra Egitto e Israele. Nel 1991, sotto la guida del presidente George Bush sr. (in carica dal 1988), gli Stati Uniti furono impegnati direttamente nella guerra del Golfo (gennaio-febbraio1991). Nel 1992 il democratico Bill Clinton veniva eletto alla presidenza su un programma di rilancio economico e di parziale recupero di servizi sociali a favore dei ceti più deboli. In politica estera Clinton assumeva l'iniziativa in Bosnia, dando il "via libera" all'intervento militare NATO (agosto 1995) e avviando trattative che dovevano portare agli accordi di pace di Dayton; in Medio Oriente la mediazione statunitense risultava decisiva per il proseguimento del dialogo, mentre in Arabia Saudita si assisteva a una serie di attentati contro postazioni militari USA. Positivi restavano i rapporti con la Russia, mentre tese rimanevano le relazioni con Cuba. Difficili si facevano anche le relazioni con la Cina, a causa delle manovre militari organizzate dal governo di Pechino al largo delle coste di Taiwan. Nel febbraio 1997, all'indomani del suo reinsediamento, Clinton tracciava il nuovo programma dell'amministrazione democratica, incentrato sulle questioni dell'istruzione e della formazione. Nel 1998 si riavviavano i tentativi diplomatici per il processo di pace in Medio Oriente, concretizzatisi alla fine di ottobre nel "Memorandum di Wye" firmato da Netanyahu e Arafat. Dal marzo al giugno 1999, insieme ad altri Paesi della NATO, fallito il tentativo di risolvere il conflitto in Kosovo per via diplomatica, gli USA sottoponevano la Iugoslavia a pesanti bombardamenti, costringendola ad accettare un piano di pace. Le tensioni con l'Iraq si riacutizzavano, spingendo gli USA a bombardare il territorio iracheno nel gennaio 1999. Nel gennaio 2000 si aveva un incontro a Washington tra Israele e Siria per affrontare la questione del Golan. Le elezioni presidenziali del novembre 2000 vedevano la vittoria, con uno scarto minimo di voti sul candidato democratico Al Gore e conseguenti contestazioni e ricorsi, del repubblicano George W. Bush jr. Nel settembre 2001 gli USA venivano sconvolti da gravi attentati terroristici che, con il lancio di tre aerei di linea dirottati sul World Trade Center di New York e sul dipartimento della Difesa a Washington, il Pentagono, causavano la morte di migliaia di civili e di numerosi militari. Identificato nel miliardario saudita Osama Bin Laden il mandante, il 7 ottobre 2001 gli USA, insieme all'alleata Gran Bretagna, con l'appoggio dei paesi della NATO e con il consenso di molti Paesi musulmani, dava inizio alla campagna bellica denominata Enduring Freedom (Libertà Duratura) contro obiettivi militari dei Taliban e i campi di addestramento dei terroristi in Afghanistan. Alle elezioni del novembre 2002, Bush vedeva confermata la sua popolarità e infatti il Partito repubblicano conquistava la maggioranza assoluta al Congresso. Ma già dalle soglie del 2003 si intravedeva un'altro possibile intervento armato nello scenario mediorientale con l'accrescersi delle tensioni tra il dittatore iracheno Saddam Hussein e il presidente George Bush...