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Chiesa di S. Andrea della Valle (Book 7) (Map C2) (Day 4) and (Day 5) (View C7) (Rione Sant'Eustachio)

In this page:
The plate by Giuseppe Vasi
Today's view
S. Andrea della Valle
S. Maria in Monterone
SS. Sudario de' Savojardi
Palazzo Vidoni o Caffarelli
S. Giuliano dei Fiamminghi
Palazzo Valle

The Plate (No. 134)

Chiesa di S. Andrea della Valle

A small square was the quiet approach to S. Andrea della Valle the church with the second largest dome in Rome. Here is set the first act of Tosca, although in the church you would vainly look for the portrait of Marchesa Attavanti. The second act is in Palazzo Farnese and the third in Castel Sant' Angelo. The view is taken from the green dot in the 1748 map below. In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Papal Street; 2) Palazzo della Truglia; 3) Palazzo del Generale Manfroni; 4) Vicolo de' Sediari (leading to Archiginnasio della Sapienza). The small map shows also: 5) S. Andrea della Valle; 6) S. Maria in Monterone; 7) SS. Sudario de' Savojardi; 8) S. Giuliano de' Fiamminghi; 9) Palazzo Valle; 10) Palazzo Vidoni. The dotted line in the small map delineates the border between Rione Parione (left) and Rione Sant'Eustachio (right).

Small ViewSmall View

Today

The view today

Busy and noisy Corso Vittorio Emanuele has replaced the little square, but early Sunday mornings still allow a view without cars. Corso Vittorio Emanuele, the large street leading to the Vatican, follows at this point the old Papal street, which was enlarged by pulling down the buildings shown by Vasi (Palazzo Truglia and Palazzo Manfroni).

S. Andrea della Valle

S. Andrea della Valle

The church was begun in 1591 and mostly completed by Carlo Maderno in 1608-1621 at the expense of Cardinal Alessandro Peretti-Montalto nephew of Sixtus V. It is named "della Valle" because it was built near Palazzo Valle. The fine façade by Carlo Rainaldi was added in 1665 at the expense of Cardinal Francesco Peretti, nephew of Cardinal Alessandro. This was under Alexander VII so that we have in the same church the mountains of Sixtus V (Peretti) and the mountains of Alexander VII. In the 1930s a fountain which previously was in S. Giacomo in Scossacavalli was moved to the square opposite S. Andrea della Valle. You can see the fine ceiling of the church in a page covering the ceilings of many Roman churches.

Fountain of Paulus V


The fountain still shows the eagles and the dragons of Paulus V (a dragon is still visible in one of the little piers around the fountain). In the façade there are the two coats of arms (pope above cardinal below), the dome is marked by the mountains of Sixtus V on the top (together with the lions with the pears in the eye-windows) but the viewer cannot miss the mountains of Alexander VII. On one side of the church stands the statue of Abate Luigi one of the talking statues of Rome. It is an ancient Roman statue of an unidentified emperor (the head belongs to another statue). With Pasquino, Madama Lucrezia, il Babuino, il Facchino and Marforio, Abate Luigi expressed the most open views of the Romans (click here to learn more about Abate Luigi and the Talking Statues of Rome).

Coats of arms

The DomeAbate Luigi


S. Maria in Monterone

S. Maria in Monterone

The church of S. Maria in Monterone (after the name of a family from Siena) is mentioned in very old documents. The plain façade was built in 1682. More interesting is the nearby little monastery built in 1735 by Francesco Bianchi.

SS. Sudario de' Savojardi

SS. Sudario de' Savojardi

The Duchy of Savoy was considered a minor state with little say in the Italian affairs. Milan, Venice, Florence, Rome and Naples were for centuries the main actors on the political scene. In the end, however, the Duke of Savoy became the King of Italy. The national church of the Savoyards is dedicated to the Holy Shroud, the main relic of the state (now in Turin). It was erected in 1605, but the façade was completed in 1687 by Carlo Rainaldi (click here for a list of national churches in Rome).

Palazzo Vidoni

Palazzo Vidoni

Palazzo Vidoni or Caffarelli was built at the beginning of the XVIth century: the design of the ground floor (almost the only part not altered in the next centuries) is attributed to Raphael. The palace was reshaped in the late XIXth century by the opening of Corso Vittorio Emanuele, but the façade opposite SS. Sudario de' Savojardi was not touched. Charles V was hosted in this palace when he came to Rome in 1536 after having conquered Tunis.

S. Giuliano dei Fiamminghi

S. Giuliano dei Fiamminghi

Flemish merchants in Rome joined in the confraternity of St. Julian and built a little chapel and a hospital for the pilgrims in the XIth century. Charles V in 1536 became a member of the confraternity when he visited Rome. The reference to the Flemish was lost in 1815, when Flanders became part of the Netherlands. After 1830 the chapel  was called S. Giuliano dei Belgi, but in 1975 King Baudoin gave it the original name. The statue on the façade is a bronze copy of a wooden statue by the Flemish artist Judocus van Haerts (click here for a list of national churches in Rome).

Palazzo Valle

Palazzo Valle

The palace was built in 1517 by Lorenzetto for Cardinal Andrea della Valle (whose name is written on the top of some windows). The palace is slightly curved and one entrance is decorated with a relief similar to an ancient Roman funerary relief.

Excerpts from Giuseppe Vasi 1761 Itinerary related to this page:


Chiesa di s. Andrea della Valle
Prese un tal nome questa magnifica chiesa dalla valle in cui siede; o secondo altri dal palazzo della famiglia Valle, che è ivi presso. Fu eretta ad istanza di D. Costanza Piccolomini, la quale donò ai chierici regolari Teatini un palazzo, che quivi aveva, e però fu principiata l'anno 1591. dal Card. Alfonso Gesualdo Napoletano col disegno di Pietro Paolo Olivieri; e fu seguitata dal Card. Alessandro Montalto, e poi terminata dal Card. Francesco Peretti suo nipote, col disegno di Carlo Maderno; il prospetto però è del Cav. Rainaldi.
E' notabile, che nel cavare i fondamenti di questo, dalla parte verso Campo di fiore furono trovate le rovine della curia di Pompeo Magno, ed il Nardini asserisce di averne vedute sotterra due grosse colonne di marmo. Fabbricolla quivi Pompeo, come diremo nella settima giornata appresso al suo teatro, acciò in tempo di spettacoli teatrali si potesse per maggior comodità del popolo tenere Senato in essa: ma in essa fu poi seguita la grande tragedia sopra il fondatore dell'Impero Romano Giulio Cesare, il quale nel tempo, che vi teneva Senato fu assalito da' congiurati, e con replicate ferite fu lasciato estinto a pie' della statua di Pompeo; di che sdegnato il popolo abbrugiò la curia, e poi perseguitò a morte i congiurati.
Questa chiesa oltre la magnificenza della fabbrica, è riguardevole: per le nobilissime cappelle ornate di marmi, e sculture, ed ancora per le celebri pitture del Domenichino e del Lanfranco: onde per dare piacere al mio Lettore, principieremo dalla prima cappella a destra incrostata tutta di bellissimi marmi; evvi sull'altare la Fuga in Egitto scolpita di tutto rilievo da Antonio Raggi; e ne' laterali due depositi con statue, ed altre sculture opere di Alessandro Rondone; nella seconda cappella similmente tutta ornata di preziosi marmi col disegno del Buonarroti, si vede sull'altare la ss. Vergine con Gesù Cristo morto in seno, e due statue laterali tutte di bronzo, ricavate da' modelli del medesimo Buonarroti, ed ancora sono ammirabili le quattro urne di marmo nero, e le dodici colonne con capitelli e basi di metallo dorato, ed insieme li due gran candellieri con altri di simil metallo. Il s. Carlo nella cappella, che siegue, è pittura del Crescenzi, ed il s. Andrea Avellino nella crociata è del Lanfranco, il quale dipinse a fresco la gran cupola. Il martirio di s. Andrea Apost. e i due laterali nell'altare maggiore, sono del Cav. Mattia Calabrese; i due però posti sopra gli archi uno è del Cignani, e l'altro del Tarsi Bolognese, e tutte le pitture sopra del cornicione, e nelli spartimenti della gran tribuna, ed ancora i quattro Evangelisti sotto la cupola sono opere, celebri e stupende del gran Domenichino. E' notabile ancora la penultima cappella dedicata a s. Michele Arcangelo per essere tutta ornata di marmi preziosi, ma di pitture solamente vi è il s. Principe colorito dal Cav. Cristofano Roncalli; l'ultima poi è ornata di marmi, pietre dure, e varie sculture, e dove è la piccola cappelletta di s. Sebastiano, si crede da molti, che corrispondesse la chiavica, di dove il corpo del s. Martire fu levato dalla s. Matrona Lucina: perciò il Card. Maffeo Barberino, che poi fu Papa Urb. VIII. nel fare la nobilissima cappella, fecevi tale memoria. La statua di s. Maria, è del Mochi, il s. Gio. Evang. del Malvicino, il s. Gio. Batista, di Pietro Bernino, la Maddalena, di Cristofano Santi, il quale fece ancora le due statue a sedere nella detta cappelletta; ed il quadro sull'altare con i laterali e lunette, sono del Cav. Passignani.
Nell'uscire dalla porticella laterale vedesi la chiesa di s. Elisabetta della confraternita de' Fornari oltramontani, i quali l'hanno ornata di marmi finti e varie pitture; ed eravi prima un monastero di monache.
Prima di uscire dall'altra porticella evvi a sinistra il deposito del Conte Tieni fatto col disegno di Domenico Guidi, il quale fece le due statue, ed altri lavori di marmo; uscendo poi evvi a destra la seguente
Chiesa del ss. Sudario de' Savojardi
Era qui presso una chiesa antica spettante alla badia di Farfa, la quale avendo nell'an. 1537. ottenuta la confraternita de' Savoiardi, l'eressero di nuovo col disegno del Cav. Rinaldi nell'anno 1605. e ora l'hanno ornata di marmi, stucchi dorati, e pitture; il quadro nell' altare maggiore è di Antonio Gherardi; il san Francesco di Sales, di Carlo Cesi, ed il Santo incontro, di Paolo Perugino; il ss. Sudario però fu fatto sulla stessa misura di quello, che sta in Torino, e dall'Arcivescovo Alfonso Paleotto fu donato a Clemente VIII. il quale poi lo donò a questa chiesa.
Palazzo Caffarelli
Dinanzi alla suddetta chiesa si vede questo bel palazzo eretto col disegno di Raffaelle da Urbino, e nel di lui cantone evvi una brutta statua entro una nicchia, che per dispregio si dice l'Abate Luigi, e pochi passi dopo evvi a destra la
Chiesa di s. Giuliano e lo spedale della nazione Fiamminga
E' questa molto antica, mentre da Roberto Duca di Fiandra fu ristaurata insieme collo spedale l' anno 1094. quando passò da Roma per andare alla ricuperazione de' luoghi santi di Gerusalemme. Fu poi nel 1575. rinnovata ed ornata di marmi, sculture, e pitture di buoni autori, e sopra la porta, vi fu messa la statua del Santo.
Chiesa di s. Maria in Monterone
Dalla famiglia, che la fondò forse prese il nome questa piccola, ed antica chiesa, e la possiedono i frati Trinitarj riformati del Riscatto.

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