Poesie

Arabia. Anonimo

La ragazza dalla pelle scura è una regina, fiera e delicata. Il suo mantello la copre interamente, dalla testa alla caviglia, ma l'esile braccio che ne esce è una spada sguainata, pronta a colpire.

Io canto la ragazza dalla pelle scura

Io canto la ragazza dalla pelle scura,

come una quercia al vento, cammina ondeggiando.

Io, avido, ho bevuto il suo amore a pieni sorsi

finché non ho sentito il mio cuore farsi acqua.

Lei muove i suoi capelli come le piume del pavone

che scuote le sue ali, ma non potrà mai volare.

Un ragazzo coraggioso osò prenderla di mira...

al cuore l'ha colpito ed a morte l'ha ferito.

Io canto la ragazza dalla pelle scura,

come una quercia al vento, cammina ondeggiando.

Un lampo tra le nubi, lo sguardo dei suoi occhi

rischiara all'improvviso il buio della notte.

Le sue guance sono rose nella mano del sultano,

corallo la sua bocca, rosse le sue calde labbra.

La copre un mantello che le sflora la caviglia,

ma, esile, il suo braccio è una spada sguainata.

La cadenza regolare del suo corpo

è un vascello che naviga sicuro...

Lascia il porto, prende il largo e va...

Scottish Gaelic. 1770 circa

Folk song tradizionale

La Signora dai capelli neri è la dark lady

che gli ha preso il cuore e la niente,

gli ha tolto il sonno e la fortuna

ed il Cacciatore ora sa

che non prenderà mai più la sua preda.

Contro tutti partirà con Lei e con Lei viaggerà...

traversando il mare.

 

La Signora dai capelli neri ed il Cacciatore

La collina non salirò

e la mia preda perderò,

se ne è andata la mia voce

e non posso più dormire...

La Signora dai capelli neri

sempre mi torna alla mente

ed io lo so che non prenderò

Io non ero con Lei sul monte

quando il vento ci chiamava,

io non ero con Lei nel bosco,

nell'oscurità nascosto...

La Signora dai capelli neri

sempre mi torna alla mente

ed io lo so che non prenderò

la mia preda...

Vorrei amarti, mia bella Signora,

vorrei sposarti, se Dio lo vorrà,

con te partire all'Olanda lontana...

Mi hai preso il cuore e la mia preda

io perderò.

Non ho più la mia fortuna

e non riesco a prendere sonno,

il mio cuore ora è turbato

e io presto sarò grigio ...

La Signora dai capelli neri

sempre mi torna alla mente

ed io lo so che non prenderò

la mia preda...

Nella mia mente ci sei sempre tu

e contro tutti io ti avrò

e poi con te viaggerò,

traversando il mare...

 

 

Ille mi par esse deo

Ille mi par..par esse deo videtur

Ille si fas…est superare divos

Ille mi par

Par esse deo videtur

Ille si fas

Est superare divos

Sedens adversus identitem

Te spectat ed audit

Dulce ridentem

Misero quod omnis

Eripit sensus mihi...

Nam simul te

Te Lesbia aspexi

Nihil est super mihi

Tum quoque vocis

Lingua sed torpet….

Tenuis sub artus

Fiamma demanat

Sonitu suopte…

Par esse deo videtur…

Tintinnant aures

Gemina teguntur

Lumina nocte

 

 

Giappone-Poesia Nara. 736. Anonime Nel sesto mese dell'anno 736 dal Giappone salpava una spedizione diplomatici verso il reame coreano di Shiragi. Un marinaio e la sua donna con queste parole si separavano..

L'ambasciata a Shiragi

Là dove il mare si quieta a sera

le sue ali il gabbiano piega...

Quando da te sarò lontana

io certo morirò per amore.

Sulla mia nave altera

tu potresti salire...

stenderò le mie vele sopra di te

e poi salperò.

Quando l'autunno ritornerà,

ancora noi ci incontreremo,

devo aspettare la marea

e rimpiango di averti lasciata

Su quella spiaggia lontana,

dove tu ora stai dormendo,

verrà la nebbia dal mare

come il respiro dei miei sospiri.

 

 

Laila Laila

(Nepal, Anonimo. Laila è bella e velenosa..nel suo bacio il vino di Shiraz, nel suo cuore il cobra nero di Birmania)

Laila Laila tu

Laila Laila ah…

La tua bocca nasconde tre cose

Bianche perle in fila,

un profumo d’erba

ed un sorso di vino di Shiraz

Laila Laila tu

Laila Laila ah…

Ha profumo d’erba il tuo fiato

Laila Laila…

La tua bocca nasconde tre cose:

sono perle in fila

i tuoi denti bianchi

ed un sorso di vino di Shiraz

Laila Laila tu

Laila Laila ah…

nei tuoi occhi vedo tre cose

i diamanti neri dell’Industan

e le sete preziose di Lahore

Laila, Laila…

nei tuoi occhi vedo tre cose:

sono fiamme ardenti di un vulcano

ed un sorso di vino di Shiraz

Fiamme di un vulcano nei tuoi occhi

è di seta il tuo desiderio

Laila, Laila…

tu negli occhi nascondi tre cose:

i diamanti neri dell’Hindustan

Ed un sorso di vino di Shiraz

Tre cose nel tuo cuore

Il cobra di Birmania,

Tutti i fiori del Bengala,

Ed un frutto velenso!

Laila Laila tu…

Laila, Laila ah…

Tu nel cuore nascondi tre cose:

il tuo dolce bacio mi perderà

ed un sorso di vino di Shiraz

 

 

Notturno Indiano

(Indiani d’America, Anonimo. Parole del tempo in cui gli uomini e la natura erano ancora amici…Gli animali sapevano parlare e le Stelle Bambini si rincorrevano nel cielo.)

Vieni, amore mio, segui i miei passi,

saliremo il fianco della montagna.

Vieni amore mio, segui i miei passi,

là ci fermeremo e sarai mia sposa.

Poi passeranno le Stelle Bambine

E gli astri del Nord…

E vedremo navigare l’Uccello del Tuono,

Tempesta e Vento.

Vieni amore mio, verrà il tramonto

E delle foglie d’autunno ti parlerò

Vieni amore mio, guarda la Luna,

viandante della notte, sopra di noi

E il Gufo griderà che il mondo dorma…

E tutto attorno a noi nel Sogno affonderà

E le Stelle Bambine tramonteranno.

 

 

Lo straniero

Poesia popolare araba. Beduini della Libia

(A differenza delle altre ragazze arabe, le ragazze beduine sono molto libere, anche di accogliere uomini nella propria tenda. La ragazza della poesia si è però innamorata di un appartenente ad un’altra tribù e questo, per la sua gente, è un tabù inaccettabile…lo Straniero deve morire.)

La sua gente le diveda:

non fidarti di quell’uomo,

nella tenda l’hai accolto,

lui del male ci farà.

E’ un nemico, uno straniero,

mala sorte porterà

un pugnale lui nasconde

e alle spalle colpirà.

Rosa del monte…ci tradirà

Acqua di fonte…ti ferirà

Col suo amore

Se verrà, se di notte verrà

Colpiremo a morte il tuo amore

Bruceremo le vesti ed il suo cuore

Se verrà lo Straniero

Lei diceva alla sua gente:

è il mio amico, il mio amore,

ha baciato la mia bocca,

lui paura non avrà.

Ha dormito sul mio braccio

E da me lui tornerà,

ha bevuto del mio vino,

lui paura non avrà.

Rosa del monte…ci tradirà

Acqua di fonte…ti ferirà

Col suo amore

 

 

 

La ballata del fiume blu

(Cina, 700 dc. Li Po. Si diece che il poeta Li Po sia morto cercando di afferrare l0immagine della luna riflessa sulle acque del fiume blu…Come la figurina di una porcellana cinese, la sposa bambina del mercante attende il ritorno del marito per incontrarlo alle sabbie del Grande Vento).

Ero un bambino allora, una bambina tu,

senza sospetti o dubbi.

Tu avevi quattordici anni e io ti presi in sposa,

non sorridevi mai.

Ti chiamavo e tu, rossa di vergogna,

con gli occhi bassi ti nascondevi.

Io sapevo che non ci saremmo separati mai.

Avevo sedici anni e mi mandarono lontano,

fino alle rapide del fiume blu.

Può essere così duro affrontare il mese di Maggio

E l’erba copre i miei passi.

Sei rimasta sola…stai perdendo i tuoi colori,

ma verrà il giorno che ti scriverò

e alle Sabbi del Grande Vento io ti incontrerò

 

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