Chiesa di S. Carlo al Corso
(Book
7) (Map
B2) (Day 1) (View C5) (Rione Campo Marzio)
In this page:
The plate by Giuseppe Vasi
Today's view
S. Carlo al Corso
S. Giacomo degli Incurabili
Gesù e Maria
Palazzo Rondanini
Casa del Canova
The Plate (No. 140)
This is another of the national churches in Rome, that of the Lombards
dedicated to Ambrogio the patron saint of Milan and to S. Carlo Borromeo.
Here, in the Stranger's Quarter of Rome, the Lombards had their church
since the time of Sixtus IV (click here for a list of national churches in Rome). Close to the church was their hospital. The
view shows also the upper part of Via del Corso leading to Piazza
del Popolo. The view is taken from the green dot in the 1748 map below.
In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Deanery of S. Carlo al Corso; 2) Spedale de' Milanesi; 3) S. Giacomo degli Incurabili;
4) SS. Gesù e Maria. The map shows also 5) Palazzo Rondinini; 6) Goethe's house; 7) Casa del Canova.
Today
The church and the two side buildings have not been altered and Via
del Corso is busy as ever.
S.
Carlo al Corso
The church was built during the XVIIth century, mainly by Onorio
Lungi and his son Martino. The dome was designed by Pietro da Cortona and
has many similarities with the dome of SS.
Martina e Luca. The façade was designed by Cardinal L. Omodei who was
paying for it and who did not like the project prepared by Carlo Rainaldi.
The area behind the church was the object of vast excavations in the 1930s
to return the Mausoleum of Augustus to its original
shape (it was used as a theatre). The apse of the church was isolated from
the other buildings and a coat of arms of Pius XI (see my background) celebrated
the event, but the eagle of the Pope has the same rigidity as the eagle
of the Fascist regime of the time and the keys of St. Peter perform the
function of the arrows.
S.
Giacomo degli
Incurabili
and Gesù
e Maria
The church of S. Giacomo is called also S. Giacomo in Augusta because
it is close to the Mausoleum of Augustus. It
is part of the Hospital of the Incurables: since 1339 there was a hospital
for assisting the pilgrims entering Rome from Porta
del Popolo: it became a specialized hospital in 1515 and the reference
to the Incurables is actually a reference to the syphilitics. The French
troops of Charles VIII invaded the Kingdom of Naples in 1494 and brought
with them the disease (hence the appellation of French disease given in
Italy to syphilis). In the early XVIth century syphilis was a major cause
of death in Rome. The hospital had a mortuary chapel (S.
Maria in Porta Paradisi) designed by Antonio da Sangallo. The church
is a work of Carlo Maderno and was completed in 1600.
The church of Gesù e Maria has a simple façade by Carlo Rainaldi,
but a very richly decorated interior (in particular the tombs of the Bolognetti
family by Francesco Aprile - see below right). Other tombs of this church can be seen in my pages
Representation of Death in Baroque Rome and
Baroque Statues in the act of praying.
Palazzo
Rondanini
Palazzo Rondanini or Sanseverino is mainly known because of the Pietà
by Michelangelo which was in it until 1930. The "Pietà Rondanini"
is now in Milan. J. W. Goethe lived opposite this palace during his stay in Rome.
Casa del
Canova
A narrow street next to S. Giacomo in Augusta is named after Antonio Canova, the most celebrated sculptor of the
Neoclassic period. His reputation was so high that he was not affected by the political changes which took place
during his life. He was praised both by the popes and by Napoleon. He had also great responsibilities as an archaeologist (he
started the excavations of Via Appia Antica) and as a diplomat (he recovered several
masterpieces which Napoleon had confiscated and brought to Paris). His studio was very large, a sort of little factory, where
the statues he had modelled in plaster were copied on block of marbles by his assistants, who used a sophisticated
system of pantographs. At the peak of his fame, Canova gave just the final touch to the statues "manufactured" in his
studio. The walls of the building are decorated with small reliefs and statues he found in Via Appia Antica.
Excerpts from Giuseppe Vasi 1761 Itinerary related to this page:
Chiesa di S. Giacomo degl'Incurabili
Per un Legato del Card. Giacomo Colonna fu eretta quivi la chiesa collo spedale per li
poveri infermi circa l'anno 1338. e se ne vede ancora la porta nel cantone del vicolo
laterale con architettura molto rozza, e collo stemma di Casa Colonna. Si disse da
principio in Augusta per il celebre mausoleo di Augusto, che l'era vicino; ora dicesi
degl' Incurabili, per li morbi di tale specie, che in questo spedale si curano.
Il Card. Antonio Salviati l'anno 1600. essendone protettore, ingrandì lo spedale,
e rifece la chiesa con disegno di Francesco da Volterra, terminata poi da Carlo Maderno,
in figura ovale con cupola, e due campanili. Sono in ella delle pitture, e sculture
riguardevoli; il quadro nella prima cappella a destra è del Roncalli;
il grande bassorilievo in marmo nella seconda, e gli Angioli con altri ornati di
stucco sono opere di Monsù le Gros, e li due quadri laterali sono di Giuseppe
Passeri; il battesimo del Signore nella terza è del Passignani; la
Cena con gli Apostoli nell'altare maggiore, e le pitture nella volta di Gio. Batista Novara,
il quale dipinse ancora il Dio Padre nella cupola. La Natività del Signore nella cappella,
che siegue, è di Anteveduto Grammatica; la statua di s. Giacomo nell'altra è scultura in
marmo del Buzio, ed il quadro nell'ultima è del Zucchi.
E' notabile, che s. Filippo Neri frequentando la visita di questo spedale degl'incurabili, soleva
dire, che se la gioventù dissoluta visitasse questo, ed osservasse la varietà de' mali
causati dalla libidine, non così facilmente viverebbe immersa in quelle laidezze;
in questo medesimo spedale ebbe i principi della sua perfezione s. Cammillo de Lollis, istitutore de' Ministri degl'infermi.
Chiesa di Gesù e Maria
Quasi incontro alla descritta chiesa evvi quella, di cui sono per accennarvi il
pregio, ed il decoro. I Frati riformati di s. Agostino comprarono quivi un palazzo dal
Card. Flavio Orsino, e circa l'anno 1640. vi eressero il convento, e la chiesa in
onore de' ss. nomi di Gesù e Maria con disegno di Carlo Milanese, ma poi fu terminata
la chiesa con magnificenza dal Cav. Rainaldi per mezzo de' grossi soccorsi di Monsig.
Giorgio Bolognetti vescovo di Rieti. Ella è ad una nave con sette altari, ed ornata
tutta di marmi, sculture, pitture, e stucchi dorati, con varj depositi.
Il primo deposito a destra della porta è opera di Domenico Guidi, e quello,
che siegue con i busti de' Sig. Bolognetti è di Francesco Aprile.
Il s. Niccolò nella seconda cappella è pittura di Basilio Francese,
ed il terzo deposito è del Cavallini. La coronazione della ss. Vergine sul magnifico
altare maggiore è di Giacinto Brandi, il quale fece ancora le pitture in alto;
le due statue però ne' laterali sono di Giuseppe Mazzoli, e li due Angioli,
che reggono il globo di Paolo Naldini, e gli altri del suddetto Cavallini,
il quale fece ancora il deposito, che siegue del mentovato Monsig. Bolognetti.
Il quadro della ss. Vergine, e s. Giuseppe nella cappella contigua col
resto delle pitture sono del suddetto Brandi, ed il deposito accanto è opera di
Monsù Michele. Il s. Tommasso di Villanova, e altre pitture nell'ultima
cappella sono di Felice Ottone, e l'ultimo deposito a sinistra della porta è di
Ercole Ferrata. Le statue e putti di stucco, che sono in alto, furono fatti da'
medesimi scultori, e le pitture nella volta sono dell' antidetto Giacinto Brandi.
Chiesa de' SS. Ambrogio e Carlo al Corso
Sulla strada del Corso è quella chiesa, la quale per la magnificenza meriterebbe
piuttosto il nome di tempio, o di basilica, non vi mancando altro, che un collegio di
Canonici, in vece del convitto de' Preti. Ne tiene cura la nazione Milanese, perchè fin
dall'anno 1471 ebbe quivi una piccola chiesa, che dicevasi s. Niccolò del Toss, la quale
avendo rifatta da' fondamenti nell'anno 1612. la dedicarono al loro protettore, e vescovo
sant' Ambrosio nobile Romano; ma dipoi canonizato che fu s. Carlo Borromeo, colle copiose
limosine di molti Porporati e nazionali, e molto più con i soccorsi del Re Cattolico
allora dominante nel Milanese, vi fu eretto il gran tempio col disegno di Onorio Lunghi,
eseguito poi da Martino suo figliuolo; la cupola però è disegno di Pietro da Cortona.
Si vede sull'altare maggiore il celebre quadro dipinto da Carlo Maratti, e nella
tribuna, negli angoli della cupola, e nella volta le pitture di Giacinto Brandi,
con intorno delli stucchi fatti da Cosimo, e Giacomo Fancelli, tutti messi a oro,
tantochè per accompagnare è stato tutto il resto dipinto ad uso di pietra; appunto
come li pensa di farla a suo tempo. Nelle due navi laterali si vedono varie
pitture a fresco, fra le quali, ve ne sono del Cav. Benesiani, di Giuseppe Chiari
ed altri; le statue nelle nicchie sono del Cavallini, ed il modello nella crociata è
disegno di Paolo Posi, per farlo nell'altare incontro con lavori di marmi.
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