O.L.P.

 

(sigla di Organizzazione per la Liberazione della Palestina). Venne fondata nel 1964 da Ahmed es-Suqueiri. Nel 1969 al-Fatah, con a capo Yasser Arafat, ne prese il controllo. Nel 1973 era riconosciuta dal vertice arabo di Algeri quale unico rappresentante del popolo palestinese, mentre a sua volta, nel 1974, l'ONU riconosceva l'organizzazione palestinese come entità politica e l'ammetteva come osservatore. Contraria agli accordi di Camp David (1978), l'OLP, in seguito all'offensiva israeliana nel Libano meridionale, trasferiva il suo quartier generale da Beirut a Tunisi (1982). La rivolta dell'intifadah dei Palestinesi dei territori occupati da Israele rafforzava, dal 1987, le posizioni dell'OLP, che nel 1988 proclamava lo Stato indipendente di Palestina e accettava l'esistenza di Israele. Un grave colpo alla credibilità dell'OLP derivava dall'appoggio all'Iraq nella guerra del Golfo (1990-1991). Nel 1991 non si opponeva all'apertura dei dialoghi di pace arabo-israeliani, nonostante ne fosse stata esclusa per imposizione di Israele. Una serie di trattative segrete portava a un reciproco riconoscimento tra OLP e Israele, sfociato nella Dichiarazione di principi sull'autonomia palestinese sottoscritta a Washington (1993) dal presidente israeliano Yitzhak Rabin e da Arafat. Nel 1994 Israele trasferiva il controllo della striscia di Gaza e del distretto di Gerico all'autorità palestinese presieduta da Arafat. La morte di Rabin alla fine del 1995 e la vittoria del conservatore Netanyhau alle elezioni del 1996 rimetteva in discussione le concessioni territoriali israeliane. Nei primi mesi del 1997 i rapporti tra Israele e l'Autorità palestinese si inasprivano; da un lato il governo israeliano proseguiva la politica di insediamento di coloni ebrei nei territori palestinesi, dall'altro la componente fondamentalista dell'OLP, Hamas, compiva attentati contro civili in territorio israeliano. Tuttavia i tentativi di mediazione statunitense per cercare un accordo sul ritiro israeliano dalla Cisgiordania portavano, nel 1998, alla firma da parte di Arafat e Netanyahu del "Memorandum di Wye", accordo che rappresentava un passo fondamentale nel processo di pace in Medio Oriente. Nell'aprile 2002, in un clima avvelenato dai continui attentati suicidi da parte dei Palestinesi e dalle violente rappresaglie israeliane, le forze speciali di Israele hanno arrestato M. Barghouti, uno dei principali esponenti dell'OLP.