Tradotto dal Gruppo SHIFTE-I [ Silvio San Martino (oudeis@libero.it)]
Versione 1.2 13 Agosto 2002
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4   Portanza, Trazione, Peso e Resistenza



4.1   Definizioni

Lo scopo principale di questo capitolo è chiarire i concetti di portanza, resistenza, trazione e peso . Nei libri di testo per piloti vengono essi vengono chiamati anche le quattro forze .

Per i piloti non è necessario avere una conoscenza precisa delle quattro forze. Il concetto di energia (discussa nel capitolo 1) è considerevolmente più importante. Nella cabina di guida (particolarmente nelle situazioni critiche come durante la fase finale) io penso più alla quantità di energia che alle quattro forze aereodinamiche. Eppure, ci sono alcune situazioni nelle quali è più utile parlare in termini di forze, cosìcchè è utile che conoscere la terminologia.

Il vento relativo che agisce sull'aereo produce una certa quantità di forza che è denominata la forza aerodinamica totale. Questa forza può essere suddivisa in due componenti principali, denominati portanza e resistenza.

Queste sono le definizioni ufficiali.

La figura 4.1 mostra l'orientamento delle quattro forze quando l'aereo effettua una discesa in "volo-lento" con assetto cabrato e motore che eroga potenza.

Similmente, la figura 4.2 mostra le quattro forze durante una discesa ad alta velocità. L'angolo d' attacco è molto più ridotto, e ciò e congruo con la maggiore velocità relativa

Per concludere, la figura 4.3 mostra durante una cabrata. L' angolo di attacco, la portanza e la resistenza hanno la stessa grandezza della figura 4.2


Le Quattro Forze – Discesa a bassa velocità
Figura 4.1: Le Quattro Forze – Discesa a bassa velocità


Le Quattro Forze – Discesa ad alta velocità
Figura 4.2: Le Quattro Forze – Discesa ad alta velocità


Le Quattro Forze – Cabrata
Figura 4.3: Le Quattro Forze – Cabrata

Si noti che le quattro forze sono definite facendo riferimento a tre sistemi coordinati differenti: infatti la portanza e la resistenza sono definite facendo riferimento al vento relativo, mentre la gravità è definita in rapporto alla terra e la trazione è definita in relazione all'orientamento dell'aereo. Nel volo livellato questi sistemi coordinati solitamente non differiscono troppo, ma nella figura 4.1 potete vedere la differenza.

Questa situazione sembra un po’ complicata ed in realta lo è: per esempio, la trazione, la portanza e la resistenza hanno componenti verticali che si uniscono per contrastare il peso; similmente sia la trazione che la portanza hanno una componente orizzontale rivolta in avanti.

Nel normale volo di crociera, la situazione è più semplice. Quando tutti e tre i sistemi coordinati coincidono, la portanza deve bilanciare il peso e la trazione deve bilanciare la resistenza.



4.2   Bilancio delle Forze

La figura 4.4 dimostra che non è certo presupporre che la portanza contrasti sempre il peso, o la trazione contrasti la resistenza in modo esatto. Un bomba che cade diritta verso il basso non ha portanza e trazione; quando raggiunge la velocità terminale il suo peso relativo è sostenuto solamente dalla resistenza. Un altro caso interessante è quello di un modulo di atterraggio lunare (figura 4.5) che si sostiene sul getto del proprio razzo: non ha né portanza nè resistenza essendo il suo peso relativo sostenuto dalla sua stessa trazione.


La bomba ha: Peso = Resistenza
Figura 4.4: La bomba ha: Peso = Resistenza


Il LEM ha: Peso = Trazione
Figura 4.5: Il LEM ha: Peso = Trazione

Potete pensare che la portanza, la trazione, il peso e la resistenza siano definite in modo strano ma è certo che le definizioni non vanno incontro a modificazioni in tempi brevi: hanno molta storia dietro di sé a al momento offrono indubbi vantaggi quando si devono analizzare situazioni complesse.

Il bello è che queste sottigliezze sono in verità abbastanza poco importanti. In primo luogo, gli angoli nella figura 4.1 sono notevolmente esagerati. In un volo normale (al contrario delle acrobazie aeree), anche durante la salita e la discesa, gli angoli della fusoliera sono generalmente abbastanza piccoli, cossicchè la trazione è sempre quasi orizzontale. Inoltre, il vento relativo differisce da quello orizzontale solo per pochi gradi, in modo che la resistenza è sempre quasi orizzontale e la portanza è quasi verticale tranne che durante le virate.

La situazione più importante nella quale dovete preoccuparvi delle forze che agiscono sul vostro aereo è durante la virata. Durante una virata con elevato angolo di bank, il vettore della portanza risulta essere inclinato a sinistra o a destra della verticale. Per sostenere il peso dell'aereo e permettere che l'aereo effettui la virata, la portanza deve essere significativamente più grande del peso. Ciò ci conduce alla nozione di fattore di carico , che è discusso nella sezione 6.2.3 .

Il fatto fondamentale è che la trazione è solitamente quasi uguale (ed opposta) alla resistenza e la portanza è solitamente quasi uguale (ed opposta) al peso moltiplicato il fattore di carico.

Se non ci piacciono le definizioni tecniche della portanza, resistenza, trazione e peso, siamo liberi usare altri termini. In particolare, possiamo affermare che: durante un volo non soggetto ad accellerazioni, le forze dirette verso l’ alto bilanciano le forze dirette verso il basso e che le forze dirette in avanti bilanciano quelle dirette all’indietro. Questa affermazione risulta vera indipendentemente dal fatto di calcolare separatamente i contributi della portanza, resistenza, trazione e peso.

Prima di continuare, vorrei fare cenno a due piccoli paradossi. (1) in una cabrata effettuata a bassa velocità e ad alta potenza, la portanza è inferiore al peso perché la trazione sta sostenendo parte del peso. Sebbene appaia strano dire che la portanza è inferiore al peso durante una cabrata, è tecnicamente corretto. (2) durante una discesa bassa potenza e alta velocità, la portanza è ancora una volta inferiore al peso perché la resistenza sta sostenendo parte del peso.

Questi paradossi sono puri "tecnicismi", e sono da considerarsi conseguenze delle definizioni particolari delle quattro forze. Non hanno effetto sulla tecnica pilota.

Continueremo a parlare dell'equilibrio delle forze nella sezione 19.1 .


4.3  Tipi di resistenze

Abbiamo visto che la forza totale che agisce sull'aereo può essere divisa nella portanza e nella resistenza. Ora esamineremo le varie modalità di suddividere e di classificare la resistenza.

Quando una forza agisce su una superficie, è spesso utile distinguere la componente che si agisce parallelamente alla superficie (attrito lungo la superficie) contro le forze che agiscono perpendicolarmente alla superficie (pressione contro la superficie).


Resistenza di Pressione
Figura 4.6: Resistenza di Pressione


Resistenza di Attrito
Figura 4.7: Resistenza di Attrito

La figura 4.6 illustra l'idea di resistenza di pressione. Se il tavolino sta muovendosi da destra a sinistra, potete opporvi al suo movimento mettendo la vostra mano contro la superficie verticale anteriore e spingendo orizzontalmente.

La figura 4.7 illustra l'idea di resistenza di attrito. Un altro modo per opporsi al il movimento del tavolino è quello di mettere la vostra mano nel mezzo della superficie orizzontale ed usare l'attrito per generare una forza lungo la superficie. Ciò potrebbe funzionare non troppo bene se la vostra mano è bagnata e sdrucciolevole.

La figura 4.8 mostra una situazione dove l'aria che fluisce lungo una superficie genera una gran quantità di resistenza di attrito. Infatti la zona dove l'aria in rapido movimento è vicino alla superficie esterna risulta essere molto estesa. Al contrario, ci sarà pochissima resistenza di pressione perché la zona frontale è estremamente ridotta.


Orientamento del flusso d’aria e Resistenza d’Attrito
Figura 4.8: Orientamento del flusso d’aria e Resistenza d’Attrito

.

La resistenza di attrito è proporzionale alla viscosità del fluido. Fortunatamente, l'aria ha una viscosità piuttosto bassa, in modo che, nella maggior parte delle situazioni, la resistenza di attrito è piccola in confronto alla resistenza di pressione. Al contrario, la resistenza di pressione non dipende tanto dalla viscosità quanto dalla densità totale dell'aria

La resistenza dii attrito e la pressione di attrito creano una forza proporzionale all’ area interessata ed al quadrato della velocità relativa. La parte della resistenza di pressione che un'ala produce dipende dalla quantità di portanza prodotta. Questa parte della resistenza è chiamata resistenza indotta. Il resto della resistenza — tutto tranne la resistenza indotta — è chiamata resistenza parassita.

La parte della resistenza parassita che non è dovuta all’attrito è chiamata resistenza di forma perché, come vedremo, è estremamente sensibile alla forma dell'aereo.

Un oggetto con profilo aereodinamico come quello come appare figura 4.9 può avere una resistenza di forma dieci volte inferiore rispetto a un oggetto non affusolato avente una zona frontale sovrapponibile come sezione (per esempio la lamina piana nella figura 4.10 ). La pressione massima davanti ai due oggetti sarà la stessa, ma (1) la figura aereodinamica causa una accelerazione dell’ aria, in modo che la zona a più alta pressione è più piccola, e soprattutto, (2) si verrà a creare una alta pressione dietro l'oggetto che tenderà a farlo avanzare, annullando così la maggior parte della resistenza di pressione, come appare in figura 4.9 . Questo fenomeno è chiamato recupero di pressione.


Recupero di Pressione
Figura 4.9: Recupero di Pressione


Resistenza di Forma
Figura 4.10: Resistenza di Forma

Qualsiasi oggetto che si muove attraverso l'aria avrà una regione ad alta pressione nella parte anteriore, ma un oggetto con profilo aereodinamico avrà una regione ad alta pressione anche nella parte posteriore.

Il modello di flusso1 vicino ad un oggetto non aereodinamico non è simmetrico nelle porzioni anteriori e posteriori perché le linee di flusso si separano dall'oggetto appena girano intorno agli angoli aguzzi della piastra. La separazione è discussa più a lungo nel capitolo 18

L’aereodinamicità di un oggetto non è mai perfetta; c’è sempre una certa resistenza alla pressione. La resistenza indotta contribuisce alla resistenza di pressione ogni volta che si genera portanza (anche per gli oggetti perfettamente aereodinamici in assenza della separazione).

Tranne che per oggetti molto piccoli e/o velocità molto basse, la resistenza di pressione è più grande della resistenza di attrito (anche per gli oggetti con ottimo profilo aereodinamico). La resistenza di pressione di un oggetto non aereodinamico è molto più grande. Ecco perchè nei velivoli per alte performances, ci si preoccupa che persino le più piccole cose (per esempio i tappi del serbatoio) siano perfettamente allineate rispetto al flusso d'aria.

Un'eccezione importante riguarda l'aria che deve attraversare il compartimento del motore per raffreddare il motore. Una gran quantità di aria deve passare attraverso strette scanalature. La resistenza di attrito risultante — detta resistenza di raffreddamento — costituisce il 30% della resistenza totale di alcuni aeroplani.

Diverentemente dalla resistenza di pressione, la resistenza di attrito non può essere annullata, neppure parzialmente. Una volta che l'energia è persa per l’ attrito, è persa per sempre.

I differenti tipi di resistenza sono ricapitolate nella figura 4.11 . Il modo per ridurre la resistenza indotta (mentre si mantiene la stessa quantità di portanza) è quella di avere una maggiore apertura alare e/o di volare più velocemente. Il modo per ridurre la resistenza di attrito è rendere meno estesa la superfice alare (cioè la superfice totale su cui scorre aria ad alta velocità). Il modo per ridurre la resistenza della forma è quella di minimizzare la separazione, migliorando la aereodinamicità.


Tipi di Resistenza
Figura 4.11: Tipi di Resistenza


4.4   Coefficenti, Forze e Potenza

La parola Resistenza si riferisce solitamente ad una forza (la forza di resistenza). Anche la parola Portanzafa riferimanto ad una forza. Ma ci sono altri modi di guardare le cose.

4.4.1   Coefficenti

È spesso conveniente scrivere la forza della resistenza come numero adimensionionale (il coefficente di resistenza) moltiplicato un insieme di fattori che caratterizzano la situazione :

Resistenza = ½ r V 2 × coefficiente di resistenza × area (4.1 )

dove la r ( lettera greca "rho") è la densità dell'aria, la V è la vostra TAS (True AirSpeed) e la superfice è quella dell'ala (eccettuata l'area della fusoliera ecc.).

Similmente, esiste un coefficente di portanza :

Portanza = ½ r V 2 × coefficiente di portanza × area (4.2 )

Abbiamo usato queste equazioni nella sezione 2.12 per spiegare perchè l'indicatore di velocità relativa è una buona sorgente delle informazioni sull'angolo dell'attacco.

Una cosa piacevole circa queste equazioni è che il coefficente di portanza ed il coefficente di resistenza dipendono dall'angolo dell'attacco. Se poteste (per magia) mantenere costante l'angolo di attacco, il coefficente di portanza ed il coefficente di resistenza sarebbero notevolmente indipendenti dalla velocità relativa, dalla densità, dalla temperatura, o qualsiasi altro fattore.

Il coefficente di portanza è un rapporto2 che misura quanto efficacemente un’ ala è in grado di trasformare la pressione dinamica disponibile in una aspirazione utile diretta sopra l'ala. Un profilo alare tipico può realizzare un coefficente di portanza intorno a 1,5 senza flap; anche con i flap è difficile realizzare un coefficente di portanza maggiore di 2,5 circa. Per i dati sui profili alari reali, si veda la figura 3.14 e/o il riferimento 5

La figura 4.12 mostra come i vari coefficenti dipendono dall'angolo dell'attacco. La parte di sinistra della figura corrisponde alle più alte velocità relative (angoli dell'attacco più bassi). Si noti che la curva del coefficiente di portanza è stato ridotta di un fattore dieci per farla adattare al grafico. Gli aerei sono macchine realmente buone a produrre molta portanza con poca resistenza.

 Nel range che corrisponde al volo normale (diciamo 10 gradi di angolo di attacco o meno) possiamo fare le seguenti approssimazioni, che chiamerò il modello-base Portanza/Resistenza

Ad angoli di attacco più alti (che si avvicinano o superano l'angolo di attacco critico) queste approssimazioni non sono più valide.

Il coefficente di resistenza parassita e la resistenza indotta diventeranno velocemente molto grandi. Non ci saranno rapporti semplici di proporzionalità. I dettagli non sono di molto interesse per la maggior parte dei piloti, per il seguente motivo: si tende a recuperare uno stallo non appena esso si verifica, cosicchè non si passa molto tempo nel regime di stallo. Se siete interessati al volo in regime di stallo ed alle viti, si veda il capitolo 18


Coefficenti versus Angolo di Attacco
Figura 4.12 Coefficenti versus Angolo di Attacco

Durante il volo, non siamo liberi fare qualsiasi quantità di portanza che desideriamo. La Portanza è quasi sempre uguale al peso moltiplicato il fattore di carico. Ciò ci permette di riscrivere l'equazione della portanza come segue:

coefficente di portanza = (peso × fattore di carico) / (½ r V 2 × area) (4.3 )

dove il fattore di carico e la velocità relativa sono più o meno le uniche variabili della parte destra dell'equazione.

A causa del fattore del quadrato della velocità relativa, l'aereo deve volare con un coefficente di portanza molto alto per sostenere il suo peso alle basse velocità relative.
Nella figura 4.13 si vedono le stesse quattro curve contro la velocità relativa: la parte di sinistra del diagramma corrisponde alle velocità relative più basse (angoli di attacco più alti).


Coefficienti versus Velocità
Figura 4.13: Coefficienti versus Velocità

4.4.2 Forze

La figura 4.14 mostra le forze corrispondenti. Vediamo che mentre il coefficente della resistenza parassita è più o meno costante, la forza della resistenza parassita aumenta con la velocità relativa. Se qualcuno vi dice che il "la resistenza è... una funzione della velocità relativa" dovete chiedergli se per "resistenza" si riferisce al coefficiente di resistenza, alla forza di resistenza, o (come discusso sotto) alla potenza della resistenza.


Forze versus Velocità
Figura 4.14: Forze versus Velocità

Possiamo inoltre vedere nella figura che la curva della forza della portanza è perfettamente costante, che è quanto ci si aspettava, poiché la figura è stata costruita usando il principio che la forza della portanza deve essere uguale al peso dell'aereo; è un discorso parallelo a quando ho convertito l'angolo di attacco in velocità relativa.

Il punto più basso nella curva della forza della resistenza totale corrisponde alla V L/D e dà il miglior rapporto Portanza/Resistenza. Usando il modello-standard ed effettuando un piccolo calcolo, si può dimostrare che questo si presenta a destra rispetto al punto in cui la curva della forza della resistenza indotta attraversa la curva della forza della resistenza parassita.

 

4.4.3   Potenza

La figura 4.15 mostra la quantità di Dispersione dovuta alla resistenza, per i vari tipi di resistenza. La Dispersione è una forma di Potenza, infatti si esprime in energia per unità di tempo.


Potenza versus Velocità
Figura 4.15: Potenza versus Velocità

La dispersione è legata alla forza da una semplice relazione:

potenza = forza · velocità              (4.4)

In questa equazione stiamo moltiplicando due vettori usando il segno di prodotto (·) 3, che significa che conta soltanto la componente della velocità nel senso della forza.

.Nel caso della resistenza, abbiamo specificamente:

dispersione = forza della resistenza · velocità relativa (4.5)

Il punto più basso della curva per la potenza della resistenza totale corrisponde a VY e dà il miglior tasso di salita.

Usando il modello standard di P/R e un piccolo calcolo, si dimostra che a questa velocità, si presenta a destra rispetto al punto in cui la potenza di resistenza indotta è 3/4 del totale e la potenza della resistenza parassita è 1/4 del totale.

Nell' aereo rappresentato in queste Figure, VY è così vicino alla velocità di stallo che il modello standard di P/R sta iniziando a non essere più valido ed il rapporto di 3:1 non è completamente esatto.

Nel caso della portanza, la forza è (per definizione) perpendicolare al vento relativo, cossicchè non esistono fenomeni simili alla dispersione che possono essere dati dalla portanza. (Naturalmente il processo fisico che produce portanza produce anche la resistenza indotta, ma quella parte della forza che viene chiamata Portanza non è la parte che contribuisce al bilancio della potenza.)

4.5   Resistenza Indotta vs. Resistenza Parassita

Possiamo trarre alcune utili conclusioni da queste curve. Per cominciare, vediamo che la curva della potenza totale necessaria a prevenire la dispersione ha una forma familiare infatti è una versione capovolta della curva di potenza mostrata nella sezione 1.2.5 e altrove in questo libro.

We can also see why the distinction between induced drag and parasite drag is significant to pilots:

Possiamo inoltre renderci conto del motivo per cui la distinzione tra resistenza indotta e resistenza parassita è importante per i piloti:

 

 

In regime di alta velocità (che comprende la normale crociera), la potenza richiesta aumenta rapidamente con l’aumentare della velocità. In realta cresce quasi come il cubo della velocità. Il motivo è semplice: la resistenza parassita costituisce il contributo predominanteal coefficiente di resistenza ed è abbastanza indipendente dalla velocità.4 Prendiamo due fattori di V dalla equazione 4.2 and una dalla equazione 4.4. Conoscere questa legge del cubo è utile per calcolare l’andamento della curva di potenza del vostro aereo (sezione 7.6.2), e per calcolare la grandezza del motore a voi necessario in funzione della velocità (sezione 7.6.4) e della quota (sezione 7.6.5). 

 


1
La figura 4.10 non è precisa quanto gli altri diagrammi, in quanto il software a mia disposizione non era in grado di rappresentare adeguatamente la scia del piattello così.
2
E’ un numero adimensionale, non misurato in secondi o grammi; è un numero puro.
3
Confronta questo con il prodotto usato nell sezione 19.7.
4
La resistenza indotta diminuisce mentre la velocità aumenta ma questo è un contributo relativamente minore in questo regime.

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