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introduzione...le prime parole dedicate a lei 18/12/95... 28/12/95... perchè? (13/03/96)... bugia... il mio pensiero sul progresso... "il coraggio" (14/10/96)... scrivendo... di notte... (6/07/97) resoconto '97 (15/08/97)... ricorda alessio... ma chi sa?... ricordo... da Shakespeare... riccardo io e gianfranco raccontiamo (8/09/98)... dedicato a lory... dedicato a fabio... 21/01/99 mi è venuta una mattina di paranoia... parole buttate al vento (27/01/99)... dedicato a me stesso... delusione d'amore... 3 frasi da scrivere sui diari... 19° compleanno... sai cosa mi spaventa di più delle donne?... pensando... l'amore non è quello che sembra (15/01/00)... dedicato a sara... dedicato a sara ed alla malinconica voglia di tornare bambini... ma che cos'è (30/05/00)... meglio sognare che... il dolce risveglio (13/06/01)... l'unica lettera a serena (20/11/00)... dedicato a valery (18/02/01)... vado alla festa sabato... (14/07/01) valeria...(15/07/01) vorrei aprirle quel suo cuore... (poco dopo)  conclusione... mail a Francesca dal 14-01-02 al 26-07-02 mail dal 5-8-02 al 8-3-04

 



 


3/05/00

MA CHE COS'E' ?

Studio sistemi; sono le 18:10 (mi mancano ancora 2 ore) e dovrei studiare anche diritto (1h 30 min.) e italiano. Come se non bastasse devo farmi anche la doccia e sono depresso. C'è qualcosa che mi fa stringere lo stomaco anche se a me non importa un cazzo di quello che fanno gli altri. Eppure se sto scrivendo sperando di scaricarmi ci deve essere qualcosa di più... Ma che cos'è? Che cazzo è che mi fa stare così male? Forse il fatto che non sappia portare la macchina? Forse perchè penso troppo agli esami o alla scuola in generale? Oppure semplicemente perchè mi piacerebbe davvero  divertirmi con i miei amici? Naaa! "Non me ne po' fregà de meno!" (saranno almeno 6 mesi che non esco più regolarmente il sabato sera (ed è così ogni anno) ma allora perchè proprio oggi mi sento così... Non riesco proprio a capirlo (davvero). Non sto scrivendo solo per scrivere quattro cazzate per cercare di scaricarmi (ANCHE) ma è la pura verità. Cosa diavolo mi sta succedendo? Mi sento male; mi gira la testa; vorrei cadere per terra, svenire e non svegliarmi più o svegliarmi e come in un sogno, come in un film, risvegliarmi indietro nel tempo. Poter rivedere me da bambino: i miei comportamenti, i miei sbagli, le mie paure, le mie ansie. Vedere dove ho sbagliato, perchè ho sbagliato, e se ho sbagliato. Poter correggere il punto della vita che mi ha portato ad essere così come sono, così come mi sento ora. Chissà se poi lo farei davvero? Chissà se modificherei il corso della mia vita e chissà se poi servirebbe davvero? Chi può dire che non siano state le vicende della vita ma il mio stesso carattere interiore a farmi diventare così? Ma così come? Non sono forse normale e quindi diverso da tutti? Dio come mi sento male; ma quando andrà via quest'ansia? Non vorrei finire la penna ed avere ancora il mal di stomaco... non vorrei fare mezzanotte senza nemmeno essere riuscito a studiare sistemi (DOMANI HO IL COMPITO). E magari mi va pure male! Sarebbe un doppio colpo per il mio povero stomaco... Dopo cena forse proverò a mandare qualche messaggio a Manu: nonostante non contraccambi il mio amore, forse è l'unica che sappia capirmi e chissà che non mi scarichi più con lei che con questo diario, questa penna e queste idee del cazzo che non leggerà mai nessuno (e forse nemmeno io le rileggerò)          (PER LA SERIE: AD UN PASSO DAL SUICIDIO...) 

dal diario '99/2000 di Alessio Biancacci

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MEGLIO SOGNARE CHE VIVERE CONCRETE DELUSIONI E SE NON C'è PIU' NEMMENO UN SOGNO ALLORA NON C'E' PIU' NESSUN VERO MOTIVO PER RESTARE IN VITA

dal diario '99/2000 di Alessio Biancacci

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Il dolce risveglio (13/06/01)

Ma cos'è il "dolce risveglio"? Forse è una colazione portata in camera quando meno ci se lo aspetta... forse è il bacio di qualcuno che ti annuncia di svegliarti, forse è la carezza di questo qualcuno o forse ancora è il pensiero di qualche cosa bella che si deve fare, si è fatta, si sta facendo. Ma... per me il "dolce risveglio" è qualche cosa che nemmeno so spiegare... è quella piacevole e strana sensazione che giunge subito dopo che si riprende conoscenza dopo un lungo sonno. E' la cosa più bella che ci possa essere (anche più di fare l'amore forse). E' così bella che non si riesce nemmeno a descrivere perchè è qualcosa che arriva quando meno te lo aspetti solo che arriva così forte e intensa che ti provoca un piacere immenso. L'unica pecca è che (come del resto tutte le cose belle) svanisce in pochi minuti: quando ti svegli e scendi giù dal letto pare ancora di avere quella piacevole sensazione ma in realtà è solo il residuo di quello che hai provato prima tant'era forte! Trovare le parole per descriverla non si può o forse si potrebbe ma per come sto adesso non ne varrebbe davvero la pena. L'unica cosa che si può dire è che io ho provato questa vampata di sensazioni solo 2 volte nella mia vita e di cui ricordo con precisione i giorni e i motivi per cui l'abbia provate. La prima volta e forse anche la più bella perchè era la prima e quindi inaspettata) è stata il giorno seguente alla visita a Mirabilandia del 1999 (la mia ultima visita). Credo che non la dimenticherò mai quella tarda mattinata: la prima cosa che pensai dopo aver ripreso i sensi da un lungo sonno fu il suo viso o forse ancora più specificatamente i suoi biondi capelli. Fu qualcosa di straordinariamente entusiasmante che mi prese dal cuore più profondo fino ad arrivare ad ogni parte del mio corpo (avevo i brividi) fino a condizionare il mio stesso comportamento (dopo essermi alzato mi guardai allo specchio del bagno per circa 10 minuti senza fare altro che ridere, ridere, ridere quasi come fossi ebro ed infatti ero ebro di lei ma più che di lei ero ebro di quella spruzzata di sensazioni che prima di allora il mio cuore non avrebbe nemmeno creduto che esistesse). Ma di che cazzo starà parlando questo quì direte voi. Be secondo me ognuno di noi lo ha provato e quindi anche voi è solo che sicuramente non mi riesco ad esprimere bene altrimenti avreste già capito... E' qualcosa di semplice da far capire se uno sapesse cos'è, ma di impossibile da spiegare a qualcuno che non sa oppure non ricorda ciò di cui parlo! Dirla come la sto pensando ora forse rovinerebbe la sua atmosfera magica creata già nel ricordarla ma forse è l'unico modo per capire. Prima però voglio solo terminare a dire che la seconda volta che la provai fu il 1 gennaio 2000. Certo non fu come quella dell'estate del '99 (anche perchè forse era rovinata da uno studio pazzesco di italiano) ma fu pur sempre qualcosa di magnifico. Per questa seconda volta devo ringraziare Sara che, pur nonostante non mi abbia trattato molto bene in seguito, quella notte che precedette il mio dolce risveglio volle sfiorare le su labbra sulle mie (e per me era la prima volta). Be! Ho cambiato idea: volevo spiegarvi con parole semplici e banali cosa fosse la sensazione del "dolce risveglio" ma penso che non servirebbe a nulla perchè io che fra alcuni anni rileggerò queste cose capirò e coloro che anch'esse leggeranno e capiranno saranno ancora più appagate dalla lettura perchè si ricorderanno anch'esse dei loro dolci PRIMI RISVEGLI.

SOGNARE A VOLTE PUO' AIUTARE A SUPERARE LA REALTA'

dal diario '99/2000 di Alessio Biancacci

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QUESTA CHE SEGUE è L'UNICA LETTERA CHE DIEDI A SERENA FORSE LA PIU' REALE CHE POTEVO SCRIVERE DAL MOMENTO CHE IN QUEL PERIODO VIVEVO UNA VITA PROVATA DAL DISTACCO SCUOLE SUPERIORI - UNIVERSITA'. UN DISTACCO NORMALE PER LA VITA MA INCOMPRENSIBILE PER LA MIA MORALE.

20/11/00  22:25

Cavolo! Guardo la coperta, la mia coperta (quella della casa a L’Aquila) e vedo tracce di rosso ovunque (la coperta è marrone). Cavolo! Cavolo devo avergli fatto proprio male! In fondo era la sua prima volta…e anche la mia, in fondo è stata forse lei che l’ha voluto più di me, in fondo forse non sapevamo nemmeno cosa volesse dire. Noi due così grandi e piccoli. Lei piccola di età ma di certo grande come ideologie, come mentalità: sicuramente più matura di quello che sembri (forse, perché no, anche più di me!). Be però nel vederla soffrire così tanto a camminare, a fare tutta quella strada (interminabile per lei…) e nel vederla fare un passo dopo l’altro sempre più lenta, affannata, mi ha fatto davvero riflettere: la osservavo e nonostante tutto aveva una camminata sicuramente convinta!  Convinta di aver capito che la vita molte volte non è facile come ci se la immagini. Convinta che anche se prima ti aspettavi che con il ragazzo della tua vita avresti potuto fare e sopportare di tutto be… forse non era così… Convinta di non poter più tornare indietro ormai. Convinta che nemmeno il mago Walter avrebbe potuto far riiniziare la giornata da capo, da lì, proprio dal punto in cui era iniziata da quella piazza in cui si fermavano gli autobus e purtroppo pure quello del suo ritorno. Era proprio da quella piazza che ti avevo visto andar via soffrendo, era da quella piazza che ho pensato e ripensato al motivo per il quale non mi avevi parlato più dopo averlo fatto (e ancora adesso non l’ho capito). Era da quella piazza che ti ho dato l’ultimo misero bacio: il bacio più caldo che ci potevamo dare (per quanto fosse freddo e amorfo) dopo aver fatto per la prima volta l’amore e dopo esserci accorti tutti e due (perlomeno io) che la vita non si prende mai alla leggera (o perlomeno non lo si fa quando si è maturati psicologicamente). Eppure tu così piccola e grande, orgogliosa e vogliosa di non voler mai far sembrare di essere in difficoltà o di voler piangere (e quando dico piangere dico un pianto vero, un pianto irrimediabile, un pianto da “non c’è più una via d’uscita ormai…) eppure tu stasera mi sei sembrata piccola, fragile e forse anche tu te ne sei resa conto e ti ha dato terribilmente fastidio come se non te lo aspettassi, come se per te fosse la prima volta (ma non era di certo così). Poi ripenso a quel messaggio che mi hai mandato poco fa (così povero e striminzito) e mi ci viene ancora più da piangere. “ALE TI AMO TANTO” cacchio! Non hai nemmeno avuto la forza psicologica di scrivere il mio nome per intero (anche se tu hai scritto sempre PATATINO). Sembrava fossi una persona diversa: una ragazza che ha perso qualcosa che ha capito che era importante ma lo ha capito solo dopo che lo aveva perso… Dio come mi dispiace! Dio come mi fai compassione… vorrei essere lì con te in questo momento e bagnarti con le lacrime che ora bagnano questo quaderno. SCUSA! SCUSA! SCUSA! SCUSA! Te l’ho detto anche dopo averlo fatto ma ora è diverso. Scusa perché forse ero più grande e forse avrei dovuto saper aspettare di più…scusa perché avrei dovuto capire che dopo te ne saresti pentita… Scusa perché sono stato pure egoista nel farlo (ho pensato solo a me stesso) scusa perché non mi sono accorto che sono più grande di te e che forse già sapevo come sarebbe finita ma non te l’ho detto forse perché non è vero che sono veramente grande…ma SCUSA! SCUSA! SCUSA! COMUNQUE SCUSA! E anche se forse non capirai cosa ho scritto finora (o forse vorrai far finta di non capirlo) SCUSA!

Sono le 11 e sono contento perché oggi ho fatto per la prima volta l’amore ma più che per questo sono contento perché ho capito fino a che punto si possa arrivare ad amare!

 

SERENA SEI IL MIO AMORE…

 

e anche se gli altri parleranno male di te, ti considereranno una ragazza facile o ti diranno che sei brutta, bassa o quant’altro, a me non importerà perché per me sarai sempre la ragazza più bella del mondo perché io vedo dentro oltre che fuori e dentro…

 

6 UN CASINO BELLA!!!!!!!!!!!!!!

 

(il tuo patatino)


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